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Sonia Braga straordinaria donna tenace in Aquarius

Presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes e osannato dalla critica di tutto il mondo, arriva oggi al cinema Aquarius, il film di Kleber Mendonça Filho che segna il ritorno sul grande schermo di una straordinaria Sonia Braga, nei panni di una donna che rivendica il diritto di esprimere la propria identità culturale, politica e sessuale, il diritto di essere sola e libera in un film che ha i colori della controcultura e dell’emancipazione femminile.


Clara (Sonia Braga) è un critico musicale e vive in un piccolo palazzo degli anni Quaranta chiamato “Aquarius”, che si affaccia sullo splendido lungomare di Recife. Una compagnia immobiliare ha già acquistato tutti gli appartamenti dell’edificio per farne un grattacielo di lusso, ma Clara è decisa a non cedere la casa a cui è legata dai ricordi di una vita. Dopo i primi approcci amichevoli, gli speculatori ingaggiano una vera e propria guerra fredda con la donna, in un crescendo di violenza psicologica: abituata da sempre a combattere, Clara non ha però intenzione di arrendersi, neanche davanti all’ultima, sconvolgente minaccia.

Uscito tra mille controversie in Brasile, Aquarius è stato accolto da un inatteso successo di pubblico, diventando un vero e proprio manifesto di libertà e resistenza. Per Kleber Mendonça Filho, questo film “parla di libertà, ma anche di memoria”.

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Il film si apre infatti con una serie di fotografie della vecchia Recife accompagnate da una bossa nova, e si vedrà poi che la memoria, per la protagonista Dona Clara, è in primo luogo fedeltà a se stessa; è legame forte con la tradizione (che è tradizione degli anni Settanta, di libertà), con la famiglia, con la musica (vengono nominate due regine della “musica nova” brasiliana, Elis Regina e Maria Bethania). Ma è anche libertà di non negarsi il piacere.

Non accettando di vendere la casa dove vive e dove è stata felice col suo uomo, Clara combatte non inconsapevolmente contro quell’idea di “crescita” che ha portato il mondo all’attuale rovina o quasi. I suoi avversari (uomini, non a caso, e proprio nel senso di machos), agiscono sempre in modo subdolo, prima proponendo affari “irresistibili”, poi nel modo più proditorio e nascosto; mentre Clara agisce a viso aperto fino alla sfida finale.

Sonia Braga

Sonia Braga

Non arrendersi, non dimenticare che si può essere liberi: questa è la memoria di Clara, una memoria morale, rispecchiata alla perfezione da Sonia Braga, che per me rappresenta il volto stesso della cultura brasiliana” conclude Kleber Mendonça Filho.

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