Photo courtesy of Fox Searchlight Pictures. © 2016 Twentieth Century Fox Film Corporation All Rights Reserved

Nate Parker esalta Nat Turner con The Birth of a Nation

Photo courtesy of Fox Searchlight Pictures. © 2016 Twentieth Century Fox Film Corporation All Rights Reserved

Scritto, diretto e interpretato da Nate Parker, è da oggi al cinema The Birth of a Nation – Il Risveglio di un Popolo, la pellicola che racconta la ribellione di Nat Turner, uno schiavo afroamericano che guidò la rivolta degli schiavi, scoppiata nella Contea di Southampton in Virginia nell’agosto 1831. Un fatto storico spesso dimenticato ma diventato simbolo di resistenza e di lotta per la libertà che arriva per la prima sul grande schermo.


Ambientato nel Sud America trent’anni prima dello scoppio della Guerra Civile e basato su una storia vera, The Birth of a Nation segue le vicende di Nat Turner (Nate Parker), uno schiavo Nat Turner è ragazzo schiavo a cui viene insegnato a leggere, così da poter studiare la Bibbia ed essere un predicatore per i suoi compagni di schiavitù.

Il suo padrone Samuel Turner (Armie Hammer) accetta l’offerta di usare la predicazione di Nat per sottomettere gli schiavi indisciplinati. Testimone di innumerevoli atrocità – contro se stesso, la moglie Cherry (Aja Naomi King), e compagni di schiavitù – Nat orchestra una rivolta nella speranza di condurre il suo popolo verso la libertà.

Armie Hammer, Nate Parker e Jayson Warner Smith (Photo courtesy of Fox Searchlight Pictures. © 2016 Twentieth Century Fox Film Corporation All Rights Reserved)

Armie Hammer, Nate Parker e Jayson Warner Smith (Photo courtesy of Fox Searchlight Pictures. © 2016 Twentieth Century Fox Film Corporation All Rights Reserved)

Il film inquadra la storia di Turner attraverso nuove e ardenti lenti, tenendo conto delle rappresaglie che ancora oggi persistono, così come le istituzioni schiavistiche che ancora affliggono e pervadono il nostro tempo. Parker ci presenta una nuova prospettiva dell’insurrezione contro i proprietari degli schiavi del 1831 offrendoci un ritratto totale e umano di un uomo dietro la ribellione, un uomo guidato dalla fede e dalla fiducia che Dio stia dalla parte degli oppressi.

Nate Parker fa così il suo esordio alla regia in modo molto ambizioso, raccontando la storia di uno schiavo con una carica mai vista prima al cienema. Tra azione e romanticismo, ci presenta un uomo guidato allo stesso modo dall’amore, dalla spiritualità, dalla rabbia e dalla speranza di liberare il suo popolo dalla schiavitù in America. In questo processo, Parker riabilita una figura a lungo dimenticata dalla Storia mostrandoci quanto eroico e precursore fosse in realtà.

Nat Turner: Birth of a Nation

Non è un caso che Parker ha coraggiosamente ripreso Nascita di una Nazione di D.W. Griffith del 1915 che – attraverso le tecniche pionieristiche dei tempi in qualche modo interpreta il Ku Klux Klan come una forza per il bene – è un promemoria visivo dell’immaginario razzista che invadeva Hollywood ai suoi albori. Nel 2016 invece Nate Parker offre il suo film come la nascita di qualcosa di nuovo, una ripresa alternativa sulla nascita di questa nazione – la storia non celebrata di coloro che hanno trascinato il paese nel futuro attraverso il loro desiderio di libertà e uguaglianza.

La motivazione del regista-attore è stata quella di rivedere il passato cercando una nuova luce: “Nat Turner è diventato un leader contro ogni tipo di probabilità – spiega Nate Parkerquando vediamo la schiavitù nella cultura popolare, spesso è attraverso storie di sofferenza e resistenza. Ma la storia di Nat Turner è più incendiaria;  non era solo uno schiavo, ma anche una vera e propria forza ribelle contro l’ingiustizia. La sua storia doveva essere raccontata in modo onesto, perché è tempestiva e descrive l’aspirazione di trovare la pace razziale in questo paese. Per quello Birth of a Nation è un titolo che serve da ispirazione contro ogni forma di torto”.

Nate Parker e Aja Naomi (Photo courtesy of Fox Searchlight Pictures. © 2016 Twentieth Century Fox Film Corporation All Rights Reserved)

Nate Parker e Aja Naomi (Photo courtesy of Fox Searchlight Pictures. © 2016 Twentieth Century Fox Film Corporation All Rights Reserved)

Per Parker, questo film è stato anche una risposta ad un’esigenza che aveva provato per tutta la vita e per la quale valeva la pena prendersi un rischio personale: “mi sono chiesto come avrei potuto essere più efficace come regista – spiega – se continuare a leggere sceneggiature che descrivono le persone di colore in modo stereotipato e controproducente, oppure se mettere tutto ciò che sono in un progetto che credo cambierà il dialogo creerà l’opportunità per un cambiamento sostenibile”.

Agli occhi delle sue cinque figlie, Nate Parker voleva apparire come colui che non si tira indietro di fronte a quello che sentiva dovesse essere raccontato: “tutti mi dicevano che se qualcosa non avesse funzionato avrei messo a rischio la mia carriera nel cinema e di conseguenza la mia capacità di mantenere la mia famiglia. Ma se penso a come Nat Turner ha messo a repentaglio la sua stessa esistenza, ho pensato che dovevo solo agire. Ora vediamo che succede nei prossimi due anni”.

Nat Turner

Nat Turner

Non c’era alcuna garanzia che Parker sarebbe riuscito nel suo intento ma – con l’ispirazione di tutti coloro che hanno sacrificato molto di più di una carriera cinematografica – ha trovato dentro di sè un fuoco che non poteva essere soffocato: “ora mi sento così disperatamente benedetto dal fatto di essere riuscito a raccontare questa storia proprio come volevo – conclude Parkertornassi indietro, lo rifarei sempre nello stesso identico modo, perché ciò che suscita è quello che avevo desiderato”.

“Ovunque ci sia ingiustizia nel mondo, è nostro dovere fermarla”.

Nate Parker

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