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The Best Man Holiday, arriva il sequel del film d’esordio di Malcolm D. Lee

Torna stasera al cinema The Best Man Holiday, secondo capitolo – a lungo atteso – di The Best Man, un film ricordato nella storia della commedia. Dopo un intervallo durato quasi 15 anni, Morris Chestnut, Taye Diggs, Regina Hall, Terrence Howard, Sanaa Lathan, Nia Long, Harold Perrineau, Monica Calhoun e Melissa De Sousa rivestono i ruoli che hanno dato il via alla loro carriera.

Nelle scene finali di The Best Man – il film diretto dall’allora esordiente regista/scrittore Malcolm D. Lee (ora anche nella veste di produttore) – Lance (Chestnut) e Mia (Calhoun) si erano appena sposati e Harper (Diggs) aveva appena chiesto ad una sorpresa Robyn di sposarlo (Lathan). Murch (Perrineau) aveva anche trovato il coraggio di lasciare Shelby (De Sousa) per frequentarsi con Candy (Hall), la ragazza dei suoi sogni destinata a diventare l’amore della vita, mentre l’intraprendente Shelby si era ripresa finendo sotto le lenzuola con l’irresistibile seduttore Quentin (Howard). E malgrado Jordan (Long) avesse un gran successo come produttrice televisiva, il suo destino sembrava di dover rimanere sola e sfortunata in amore.

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Ma tutto è cambiato da quel giorno. Nel corso degli anni ci sono stati matrimoni, figli e divorzi – per non parlare di tutto l’amore e dei patimenti che accompagnano una vita ben vissuta – e gli amici non sono riusciti a organizzare una vera riunione dal giorno del matrimonio di Lance e Mia. Ma a tutto c’è un rimedio. Quando gli amici del college si ritroveranno insieme durante le vacanze natalizie, scopriranno come, con facilità, possano accendersi di nuovo rivalità ormai dimenticate e appassionate storie d’amore.

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Nel 1999, quando “The Best Man” raggiunse la vetta degli incassi nel weekend in cui fu lanciato, il pubblico si innamorò di un gruppo di amici universitari che si chiamavano Harper, Lance, Mia, Shelby, Murch, Robyn, Jordan, Quentin e Candy. Lo scrittore/regista/produttore Malcolm D. Lee spiega che creando quei personaggi non stava pensando a una rinascita del cinema afro-americano, ma piuttosto vedere ricostruito sul grande schermo il proprio mondo. Racconta lo stesso Lee: “Lo stimolo per realizzare quel primo film stava nel fatto che al cinema non vedevo rappresentati né la mia vita tanto meno quella della gente che conoscevo. Volevo creare dei personaggi che parlassero alla gente con cui avevo un rapporto. Tutti noi abbiamo un amico come Harper, Quentin, Lance, Shelby o Mia, che è poi la chiave del successo nella riconoscibilità dei personaggi”.

Malcolm D. Lee

Malcolm D. Lee

Dopo anni in cui si è dedicato a perfezionare il suo mestiere di scrittore comico e di regista, Lee ha realizzato questo sequel per raccontare al pubblico una storia nuova e più sofisticata: “Le nostre preoccupazioni quando abbiamo 20 anni sono differenti da quelle di quando abbiamo 30 o 40 anni. Le nostre carriere, le nostre vite e le nostre tecnologie sono differenti. Ci sono figli, ci sono dei mutui da pagare. Ci sono un sacco di cose a cui si pensa quando raggiungiamo una certa età”.

“Da sempre ho desiderato di ritornare a questi personaggi, ma prima volevo che tutti, tanto loro che me, guadagnassero qualche esperienza di vita vissuta”

Malcolm D. Lee

 

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