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The Hunging Sun, dal romanzo di Jo Nesbø il thriller noir con Alessandro Borghi

Stasera sarà The Hanging Sun – Sole di Mezzanotte, il film diretto da Francesco Carrozzini, a chiudere – Fuori Concorso – la 79 Mostra del Cinema di Venezia. Tratto dal romanzo Sole di Mezzanotte di Jo Nesbø, è un thriller noir ambientato tra le atmosfere rarefatte dell’estate norvegese, dove il sole non tramonta mai. Scritto da Stefano Bises, è interpretato da Alessandro Borghi, Jessica Brown Findlay, Sam Spruell, Frederick Schmidt, Raphael Vicas, con Peter Mullan e Charles Dance. Il film sarà poi nei nostri cinema solo dal 12 al 14 settembre.

Il film

John (Alessandro Borghi) è in fuga dopo aver tradito suo padre, un boss criminale. Inseguito da suo fratello, John si dirige verso l’estremo Nord. Arriva in un villaggio isolato, dove il sole non tramonta mai, con una piccola comunità dalle severe regole religiose, che sembra appartenere a un altro tempo. Qui incontra Lea (Jessica Brown Findlay), una donna in difficoltà ma dalla grande forza, e suo figlio Caleb, un bambino curioso e dal cuore puro. Anche Lea ha i propri demoni: la morte in mare del suo violento marito Aaron. Con il passare dei giorni i tre si avvicinano. Per Lea, John è il primo uomo in grado di darle protezione, senza privarla della sua libertà, per Caleb è un’insperata figura paterna a cui raccontare il proprio mondo, e lo stesso John sembra intravedere in questo incontro la possibilità di una redenzione e di una nuova vita. Inevitabilmente, iniziano a sentirsi come una nuova famiglia. Quando John si trova in trappola con il fratello ormai sulle sue tracce e il fratello di Aaron mette gli occhi su Lea, i due dovranno trovare il modo per spezzare i legami con il proprio passato e ricominciare.

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Francesco Carrozzini racconta...

“Quando ho letto per la prima volta il romanzo Sole di Mezzanotte di Nesbø ero in California e nulla avrebbe potuto essere più distante dagli scenari descritti, ma fin da subito mi sono appassionato a questa storia di vita ai confini del mondo. Tutto il lavoro che ho fatto su me stesso, e di riflesso sul film, è stato un percorso accidentato, sorprendente e di grande catarsi, durante il quale sono diventato padre e ho imparato cosa voglia dire essere figlio. La scrittura di Stefano Bises ha dato grande forza a questo percorso aiutando a solidificare un dramma sentimentale con il cemento del noir. E infine, il rapporto con questi attori di raro talento mi ha regalato la scoperta della magia di fare cinema, un sogno che ho da sempre e che si realizza”.

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