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Isabelle Huppert è La Syndicaliste, il film di Jean-Paul Salomé sulla storia di Maureen Kearney

Dopo il successo de La Padrina, il regista Jean-Paul Salomé torna a dirigere Isabelle Huppert in La Syndicaliste (The Sitting Duck), il film che venerdì 2 settembre sarà presentato in concorso nella Sezione Orizzonti della 79esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. 

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La storia vera e il romanzo

Tratto dall’omonimo romanzo di Caroline Michel-AguirreLa Syndicaliste è ispirato alla vera storia di Maureen Kearney, rappresentante sindacale della centrale nucleare di una multinazionale francese, che divenne un’informatrice, denunciando accordi top-secret che scossero il settore nucleare francese. Sola contro il mondo, lottò con le unghie e con i denti contro ministri e capitani d’industria per portare alla luce lo scandalo e difendere più di 50.000 posti di lavoro. 

Nel film vedremo Maureen Kearney (Isabelle Huppert) viene trovata in casa sua legata a una sedia, con una lettera A incisa sulla pancia. Sconvolta, non ricorda nulla dell’aggressione. Le indagini sono serrate, vista la gravità dei fatti. Ma man mano che emergono nuovi elementi, nella mente degli inquirenti inizia a crescere un dubbio, e da vittima Maureen si ritrova a essere la prima sospettata.

Isabelle Huppert

Isabelle Huppert

Jean-Paule Salomé racconta…

“Data la sua natura, il film rientra nella tradizione dei grandi thriller paranoici di cui sono particolarmente appassionato. Tocca temi attuali e scottanti come il posto occupato dalle donne nelle sfere del potere; l’importanza attribuita alle loro parole; e l’ipotesi che siano pazze e abbiano una natura manipolatoria. L’affare Kearney è la storia di un’informatrice, ma anche di una donna in un mondo di uomini non abituati a vedere donne rischiare il tutto per tutto per attaccare chi sta ai vertici. Questo lungometraggio mi ha dato la possibilità di continuare a collaborare con Isabelle Huppert, ma questa volta utilizzando un registro completamente diverso, e sempre con la volontà di farle interpretare un personaggio ancorato alla realtà”.

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