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Alessandro Borghi sfida i Diavoli della finanza di Patrick Dempsey

Venerdì 17 aprile su Sky Atlantic alle 21.15 arriva Diavoli, il thriller finanziario internazionale targato Sky Original che dopo la première in Italia debutterà nei prossimi mesi anche negli altri Paesi del gruppo Sky e in Francia. Con un cast d’eccezione guidato da Alessandro Borghi, Kasia Smutniak e Patrick Dempsey, la serie – in dieci episodi girati da Nick Hurran (i primi 5) e Jan Maria Michelini (i secondi 5) tra Roma e Londra – è una storia di potere, segreti e disinganni ambientata nell’Olimpo della finanza mondiale. La serie, tratta dal bestseller I Diavoli di Guido Maria Brera (edito da Rizzoli), sarà disponibile anche on demand su Now Tv.

La serie

La storia, ambientata nel 2011, ruota attorno al profondo legame tra i due protagonisti: da un lato l’italiano Massimo Ruggero (Alessandro Borghi), perfetto esempio di self-made man che dopo una rapidissima carriera cominciata dal basso è diventato lo spregiudicato e geniale Head of Trading di una delle più importanti banche di investimento del mondo, la New York – London Investment Bank (NYL); dall’altro Dominic Morgan (Patrick Dempsey), americano, fra gli uomini più potenti della finanza mondiale, CEO della banca e mentore di Massimo.

Il sodalizio tra i due inizierà a sgretolarsi quando, a causa dei segreti di Dominic, Massimo si troverà coinvolto in una guerra intercontinentale nascosta dietro ad eventi apparentemente slegati come lo scandalo Strauss-Kahn, la guerra in Libia e la crisi europea. Una guerra silenziosa, combattuta sotto ai nostri occhi attraverso l’arma più potente di tutte: la finanza. E la posta in gioco è la vita di milioni di persone. Massimo dovrà scegliere: continuare a fidarsi del suo mentore o provare a fermarlo? Trovatosi a fronteggiare i Diavoli che governano nell’ombra i destini del mondo, Massimo dovrà scegliere se combatterli o unirsi a loro.

Alessandro Borghi

Alessandro Borghi

Nick Hurran (regista primi 5 episodi) racconta…

Il romanzo di Guido Maria Brera, che ha raccontato il crollo finanziario del 2011 e la successiva crisi economica diffusasi in tutta l’Europa, intreccia gli eventi reali con una trama veramente affascinante. Un argomento che, a prima vista, non sarebbe forse stato in cima alla lista delle serie da guardare in TV, a meno che questi fatti così sconvolgenti non fossero stati reinterpretati in maniera tanto efficace nelle sceneggiature. Diavoli mi ha fatto arrabbiare, la rabbia di chi capisce di non aver prestato la necessaria attenzione a quanto stava accadendo in quegli anni. Gli inganni, il peso del potere finanziario hanno raggiunto livelli semplicemente sconcertanti. Man mano che la narrazione andava avanti e le sue ramificazioni iniziavano a coinvolgere persone reali, mi sentivo sempre più rapito dalla storia”.

Jan Maria Michelini (regista secondi 5 episodi) racconta…

La prima reazione che ho avuto quando ho letto il romanzo di Guido Maria Brera è stata di rabbia. Sapevo come il mondo fosse governato dai numeri e dall’avidità di pochi ma non ne conoscevo i limiti e le misure. Certi gruppi di potere riescono a muovere le sorti di interi paesi come pedine su una scacchiera dove tutto è in movimento e tutto è in gioco. La serie è molto di più di un thriller finanziario. Oltre alla storia di Massimo, sveliamo i retroscena di quanto accaduto fra il 2009 e il 2011, quando l’Europa era sotto un severo attacco finanziario e in una profonda crisi politico – economica”.

Patrick Dempsey

Patrick Dempsey

L’autore Guido Maria Brera racconta…

A partire dagli anni ‘80 la finanza è stata raccontata come una frontiera selvaggia, battuta da avventurieri senza scrupoli. Erano i tempi di Gordon Gekko, della New York reaganiana e del suo lato più show off: donne, eccessi, big bluff e insider trading, compravendita di azioni, scalate ostili e vertiginose. Ho scritto I Diavoli per mettere a fuoco una fase nuova in cui la posta in gioco erano diventati i titoli di Stato, la moneta e gli equilibri geo-politici. Del resto, il crash del 2008 aveva provocato l’attacco ai debiti sovrani, innescato la crisi greca, terremotato l’Eurozona. Attraverso una storia di finzione volevo mostrare l’unico, vero potere dell’Occidente sprofondato nel vuoto della politica. Perciò ho descritto la finanza come strumento pervasivo di condizionamento e manipolazione. Gli uomini che ne incarnano l’essenza sono diversi dai vecchi trader. Sono invisibili, odiano gli eccessi e non violano la legge perché hanno dalla loro la forza che consente di dettarla. Ho chiamato questi monaci-guerrieri i Diavoli”.

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