Sarà presentato in anteprima mondiale – a ingresso gratuito fino a esaurimento posti – venerdí 13 novembre alle ore 20:00 presso il cinema Adriano di Roma, nell’ambito della nona edizione del Roma Fiction Fest, il documentario Animeland – Racconti tra Manga, Anime e Cosplay, opera prima diretta da Francesco Chiatante che ne ha curato anche montaggio, fotografia e post produzione.
Il documentario è un vero proprio viaggio tra cartoni animati giapponesi e non, manga, anime e cosplay, attraverso ricordi, aneddoti e sogni di personaggi degli ambiti più disparati il cui immaginario e la cui vita sono stati influenzati da fumetti e cartoni animati. Da Heidi a Goldrake, da Jeeg Robot a Dragonball e Naruto, passando per Holly e Benji, L’incantevole Creamy e Ken il Guerriero, dalla fine degli anni Settanta è iniziata in Italia una vera e propria invasione “animata” giapponese.
Animeland, più che un film è un “documento” che intende ricostruire e ripercorrere tutto quello che erano e sono poi diventati manga, anime e cosplay in Italia, segnando l’intero immaginario ‘pop’ delle generazioni degli ultimi quarant’anni con robot, maghette e orfanelli.
Numerosi gli intervistati nel film, dall’animatrice e mangaka Yoshiko Watanabe, già assistente di Osamu Tezuka, allo stilista Simone Legno alias Tokidoki, da cantanti come Caparezza, che nelle canzoni spesso introduce citazioni tratte da manga giapponesi, ad attori come Paola Cortellesi – che canta la sigla di un cartone animato della propria infanzia – e Valerio Mastandrea. Ma anche i racconti di Giorgio Maria Daviddi del Trio Medusa e una esclusiva intervista al misterioso cosplay Goldy.
Registi italiani quali Maurizio Nichetti e Fausto Brizzi e registi stranieri come Shinya Tsukamoto e il Premio Oscar Michel Gondry, ma anche Masami Suda, animatore di cartoni animati quali Ken il Guerriero, Kiss Me Licia e Yoichi Takahashi, autore di Holly e Benji. Tra i nomi italiani spiccano quelli dei giornalisti Luca Raffaelli, filo conduttore del racconto e di Vincenzo Mollica, ma c’è spazio anche per un sociologo, Marco Pellitteri, per un saggista come Fabio Bartoli e per la squadra dei Kappaboys, che per primi importarono i manga giapponesi in Italia.
“Ho sempre sognato – sottolinea Francesco Chiatante – di raccontare i mondi di manga, anime e cosplay a modo mio. Con Animeland ho coinvolto tutti i miei miti, creando un film da tutti i loro racconti e ho trovato il modo di poter contribuire a questi immaginari fantastici che hanno influenzato i ragazzi, per generazioni, da fine anni ’70 ad oggi“.