®Mario Finotti

Dal cinema al teatro, Sergio Rubini dirige Provando…Dobbiamo Parlare

®Mario Finotti

Da venerdì 25 a domenica 27 novembre al Teatro Fraschini di Pavia va in scena Provando…Dobbiamo Parlare, lo spettacolo teatrale diretto da Sergio Rubini tratto dal suo stesso Dobbiamo Parlare, la pellicola uscita con successo nelle sale l’anno scorso. La commedia, scritta da Rubini insieme a Carla Cavalluzzi e Diego De Silva, vede protagonista un cast di prim’ordine composto da Fabrizio Bentivoglio, Isabella Ragonese, Michela Cescon (che sostituisce, rispetto al film, Maria Pia Calzone) e dallo stesso regista.

Provando Dobbiamo Parlare 1

Alfredo e Costanza (Fabrizio Bentivoglio e Michela Cescon) sono una coppia borghese piena di vizi e difetti: ostentazione di ricchezze, rapporti utilitaristici, rivendicazione dei diritti di figli avuti da matrimoni precedenti, patrimoni da spartire, lettere di avvocati, conti in banca, minacce, testamenti, risarcimenti, crisi di panico e via discorrendo. Per non parlare delle menzogne, i sotterfugi, i tradimenti e tutte le complicazioni che ne conseguono. Una coppia che funzioni in questo modo, spesso è tesa a gestire il suo status sulla base del calcolo e della scorrettezza, dimentica ormai da anni che il motore che li unì un tempo fu l’amore. Ebbene immaginiamo che i migliori amici di una coppia come questa, siano due che stanno insieme invece per tutt’altre ragioni.

Non sono sposati, non hanno proprietà, terreni da dividere, case da accaparrarsi, non sono cointestatari di un conto in banca, e per quel che riguarda i beni materiali condividono solo un bell’attico in affitto al centro di Roma e una moltitudine di libri che non sanno più dove mettere. Vanni (Sergio Rubini) è uno scrittore, un Premio Strega, due bestseller alle spalle, cinquant’anni ben portati e la trascuratezza da intellettuale consumato e progressista; Linda (Isabella Ragonese) vent’anni più giovane e il fascino di chi pende ancora dalle labbra del maestro, il suo fidanzato in questo caso. Inoltre questi ultimi due a differenza dell’altra coppia anziché fare figli hanno scritto dei libri insieme – i libri di lui a dire il vero – e un’insana necessità di dirsi sempre tutto, questo almeno nelle intenzioni.

Un momento dello spettacolo (©Filippo Manzini)

Un momento dello spettacolo (©Filippo Manzini)

Adesso, l’anomalia di queste due coppie è senza dubbio che sono amici e che non ci sia un weekend, una vacanza, un’uscita, una festa comandata, che i quattro non trascorrano insieme. Supponiamo adesso che la coppia borghese, proprio come ogni coppia borghese che si rispetti, stia attraversando la sua ennesima crisi coniugale, questione di corna nello specifico, e che si sia fiondata a casa degli altri due anche una sera in cui non avevano messo in conto di vedersi. Ma in fondo non è proprio nel momento del bisogno che servono gli amici?

Ed ecco così che la serata si fa notte e il salotto con tanto di vista da tremila euro al mese diventa un vero e proprio scenario di guerra in cui non solo emergono tutte le differenze tra le due coppie, ma i loro diversi punti di vista, le distanze, ciò che di ognuno l’altro non sopporta, tutto quel groviglio del non-detto che fino a quel momento soggiaceva sul fondo della coscienza. Col risultato che all’indomani della battaglia, alle prime luci del giorno, nonostante le premesse, quella più divisa sarà proprio la coppia tenuta insieme solo dall’amore. Ma perché l’amore forse non basta?

Vanni e Linda

Vanni e Linda

Ad interpretare Linda, la compagna di Vanni (Sergio Rubini), è una grande Isabella Ragonese, capace di alternare con disinvoltura ed incisività toni drammatici e leggeri. Capace, attraverso il suo sfaccettato personaggio, sia di farci riflettere che divertire, all’attrice abbiamo realizzato un’intervista di cui vi proponiamo ora un breve estratto legato allo spettacolo.

Cosa cambia per un attore nel recitare la stessa parte prima al cinema e poi a teatro?

La tournée teatrale ti permette di essere in un continuo spazio di prova che con i tempi del cinema spesso non è possibile. Allo stesso tempo il cinema ti dà la possibilità di lavorare sui micromovimenti del personaggio che a teatro non si riesce a cogliere in pieno. Il palcoscenico ti tiene più lontano dagli spettatori e un’analisi minuziosa del personaggio un po’ sfugge.

Isabella Ragonese (Photo Credit: Massimo Achilli)

Isabella Ragonese (Photo Credit: Massimo Achilli)

Dobbiamo Parlare, dal set cinematografico al palcoscenico. Quanto il teatro può essere al servizio del cinema e viceversa?

Tantissimo. Nel mio lavoro lo è sempre stato perché io ho iniziato con il teatro e negli anni ho sempre cercato di fare sia film che tournée. In Italia, fino a qualche tempo fa, cinema e teatro erano viste come cose molto lontane tra loro, ma ora quest’idea sta finalmente cambiando. Dobbiamo Parlare è la dimostrazione di quest’operazione che lega film e spettacolo teatrale. Perché il cinema nutre il teatro e il teatro nutre il cinema.

Giacomo Aricò

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