Django And Django

Django & Django, da Sergio Corbucci a Quentin Tarantino

Da Sergio Corbucci, considerato uno dei maestri dello spaghetti western grazie a film come Django, Il Grande Silenzio e Il Mercenario, ad un autore di cinema di fama mondiale come Quentin Tarantino. Dopo essere stato presentato Fuori Concorso alla 78. Mostra del Cinema di Venezia, lunedì 15 novembre nei cinema arriverà Django & Django – Sergio Corbucci Unchained, il documentario diretto da Luca Rea e Steve Della Casa.

Sergio Corbucci

Sergio Corbucci

Il film

Quentin Tarantino narratore d’eccezione racconta perché Sergio Corbucci è “il secondo miglior regista di western italiani”, come afferma un personaggio nel suo recente film C’era una volta a Hollywood e come conferma la sua scelta di realizzare Django Unchained ispirandosi a un film di Corbucci degli anni Sessanta. Materiali d’epoca inediti, testimonianze, ricostruzioni per raccontare un cinema e un’epoca irripetibili. Django, Il grande silenzio, Gli specialisti, Il mercenario, Vamos a matar companeros, Cosa c’entriamo noi con la rivoluzione: i western di Corbucci come cinema della crudeltà, ma anche come grande invenzione e come metafora di tutte le idee che circolavano nell’Italia degli anni Sessanta. Con le testimonianze di Franco Nero (l’attore preferito di Corbucci) e Ruggero Deodato (l’aiuto regista di Django), con i super8 inediti realizzati sui set dei film del regista romano, con le immagini degli anni in cui il cinema italiano sapeva parlare a tutto il mondo. E con le animazioni che ricostruiscono un clima, uno spirito, un modo di vivere e di concepire il cinema.

Quentin Tarantino

Quentin Tarantino

Luca Rea e Steve Della Casa raccontano…

Con questo film abbiamo voluto al tempo stesso omaggiare un grande regista del passato (Sergio Corbucci) e un grande regista contemporaneo (Quentin Tarantino), raccontando con la sensibilità di oggi una grande stagione del nostro cinema. Abbiamo lavorato sulla memoria, abbiamo cercato materiali inediti, abbiamo dato spazio al racconto e alla passione. Abbiamo voluto raccontare un’epoca senza nostalgia, ma con affetto e con lo stesso senso del divertimento che è caratteristica dei due registi da noi omaggiati”.

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