Festival Mix 00

Festival Mix di Milano, il cinema LGBTQ+ all’insegna di Love Together

Dal 17 al 20 settembre si apre all’insegna di Love Together il Festival Mix Milano di Cinema Gaylesbico e Queer Culture, l’atteso appuntamento – diretto da Paolo Armelli, Andrea Ferrari e Debora Guma – con la migliore cinematografia LGBTQ+ nazionale e internazionale, che per la sua 34 a edizione si terrà con una nuova formula “ibrida” al Piccolo Teatro di Milano e per la prima volta in streaming su MYmovies, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza vigenti. Nucleo centrale del programma si confermano i tre concorsi internazionali dedicati a lungometraggi, cortometraggi e documentari.

Gino Strada

Gino Strada

Il premio a Gino Strada

Grazie alla nuova formula online sarà possibile seguire da tutta Italia buona parte della programmazione 2020, che comprende 48 titoli in gara provenienti da tutto il mondo che fotografano i grandi temi della cultura contemporanea e del mondo LGBTQ+. Saranno affrontate diverse tematiche sociali riguardanti l’impegno civile, la difesa dei diritti e delle diversità, l’ecologia, le migrazioni, nel costante obiettivo di favorire il dialogo, la riflessione e la partecipazione attiva al dibattito sul presente e sul futuro della realtà complessa in cui viviamo. In questa direzione si inserisce il Premio More Love della 34a edizione, ovvero il riconoscimento a figure dello spettacolo, della cultura e della società civile che si sono particolarmente distinte nella loro attività professionale e personale in pratiche di inclusione e attività sociale, che sarà consegnato al medico e attivista Gino Strada – sabato 19 settembre, ore 19, Piccolo Teatro Strehler – come dimostrazione di intersezionalità e di sguardo ampio della comunità LGBTQ+ nei confronti dei problemi del mondo.

I Talenti Delle Donne

Coraggio e impegno civile sono anche al centro del  ricco programma che s’inaugura – giovedì 17 settembre, ore 21.30, Piccolo Teatro Strehler – con And Then We Danced dello svedese di origine georgiana Levan Akin, titolo applauditissimo alla Quinzaine des Réalisateurs della 72a edizione del Festival di Cannes e candidato dalla Svezia agli Oscar 2020, che racconta un percorso di formazione, di accettazione e consapevolezza, sullo sfondo di una società conservatrice e patriarcale come quella georgiana. Novità assoluta di questa edizione, la sezione speciale, fuori concorso, I Talenti Delle Donne, dedicata all’universo femminile e che include tre titoli presi dalle precedenti edizioni del festival, disponibili in streaming per 72 ore dalle ore 14.00 del 18 settembre: Code Academy, cortometraggio fantascientifico della regista indiana Nisha Ganatra; Presenting Joani: The Queen Of The Paradiddle, il documentario di Tina Gordon sulla prima batterista jazz donna negli anni ’50 e le sue difficoltà in un mondo omofobo; Chavela di Catherine Gund e Daresha Kyi, un appassionato omaggio a Chavela Vargas, la cantante costaricana naturalizzata messicana che fece innamorare prima Frida Kahlo e poi Ava Gardner e che tenne il suo ultimo concerto organizzato da Pedro Almodòvar, a Madrid, in onore del poeta Federico Garcia Lorca.

"Chavela"

“Chavela”

I Lungometraggi

Accanto al già citato And The We Danced, ci saranno in Concorso: La Leyenda Negra, l’opera prima (foto copertina) di Patricia Vidal Delgado, molto apprezzata al Sundance 2020, che vede protagonista una giovane immigrata salvadoregna in lotta per adattarsi alla sua nuova scuola di Los Angeles, sullo sfondo delle nuove leggi dell’immigrazione volute da Donald Trump; Sain-Narcisse di Bruce LaBruce definito “una fiaba pansessuale nel Canada libertario degli anni Settanta”, il film racconta di Dominic, un ventiduenne perdutamente innamorato della sua immagine, interpretato dall’astro nascente Félix-Antoine Duval; La Nave del Olvido della cilena Nicol Ruiz, una storia di finzione ambientata nel paese di Lautaro, che fonde atmosfere misteriose con un racconto di scoperta lesbica; Kokon, opera seconda della tedesca Leonie Krippendorff, una storia di formazione con protagonista la quattordicenne Nora, sullo sfondo di un’estate caldissima nel quartiere multietnico berlinese di Kreuzberg; Margen De Error della cineasta argentina Liliana Paolinelli, che segue le vicende di Iris, una cinquantenne la cui routine consolidata viene scombussolata dalla presenza di una giovane donna; Vento Seco (Dry Wind), primo lungometraggio fiction del brasiliano Daniel Nolasco, racconto dalle venature autobiografiche, ambientato in quei luoghi “dimenticati” dove la repressione omosessuale è forte; The Twentieth Century di Matthew Rankin, ritratto romanzato dell’ascesa al potere dell’ex primo ministro canadese William Lyon Mackenzie King; Ellie & Abbie (& Ellie’s Dead Aunt), di Monica Zanetti, dove un fantasma invadente dà alla nipote di 17 anni alcuni consigli indesiderati sui suoi primi appuntamenti.

Tra gli altri titoli: Port Authority, l’esordio alla regia di Danielle Lessovitz e Martin Scorsese come executive producer, storia ambientata nella scena voguing e delle ballroom newyorkesi; Moffie del sudafricano Oliver Hermanus, che racconta la vita di un soldato omosessuale ai tempi dell’Apartheid negli anni ’80; Fin De Siglo (End of The Century) dell’argentino Lucio Castro, una storia semplice e delicata sull’incontro di due uomini che si riscoprono dopo vent’anni; Canción Sin Nombre di Melina Leon, intensa opera prima dalle tinte noir che racconta la storia di una madre in cerca di sua figlia rapita nel Perù degli anni ’80; Tremors di Jayro Bustamante, un film che indaga come l’omosessualità possa ancora scontrarsi con la tradizione e le credenze religiose; This Is Not Berlin di Hari Sama, un ritratto tagliente di Città del Messico negli anni ’80, vista attraverso gli occhi di un sensibile diciassettenne.

"And Then We Danced"

“And Then We Danced”

Documentari

In concorso insieme a Welcome to Chechnya e Si c’était de l’amour (If It Were Love), altre tre anteprime italiane: Queering the Script di Gabrielle Zilkha, un’inedita indagine che mostra come stia cambiando il panorama delle serie tv grazie all’inclusione di creatori e sceneggiatori queer; Libertà di Savino Carbone, che racconta i diritti dei migranti Lgbtq attraverso le vicende di due ragazzi richiedenti asilo, costretti a scappare dal Senegal e dalla Nigeria perché omosessuali; All We’ve Got della nota scrittrice e sceneggiatrice statunitense Alexis Clements, un’esplorazione personale della vita di donne queer, partendo dai luoghi che esse hanno occupato, fondato e creato. La proiezione sarà preceduta dal corto fuori concorso La Isla Ignorada di Sara Merec, che indaga l’identità della comunità lesbica spagnola attraverso le storie di donne provenienti da diversi background e generazioni.  Per finire, Porta(le) Venezia, il film documentario di Alberto Pattacini per la regia di Giacomo Caglio, presentato in anteprima al Milano Pride 2020, che racconta, tra storia e attualità, il quartiere milanese di Porta Venezia, luogo che da sempre accoglie “i diversi e gli esclusi” e che ha fatto della diversità un fattore di evoluzione, trasformandolo in una delle zone più vive e cool della città.

Cortometraggi

Le opere del concorso cortometraggi sono suddivise in quattro sezioni e saranno tutte disponibili in streaming venerdì 18 settembre, a partire dalle ore 14. Le sezioni sono: Queer Shorts: Tricky To Love (include sei lavori), Queer Shorts: Art of Survival, (sei opere brevi), Lez Shorts: Starts, (sette cortometraggi) e Lez Shorts: Ends (sette lavori).

"All We've Got"

“All We’ve Got”

Mix Off: non solo cinema…

Anche per questa edizione, il Festival sarà arricchito da un nutrito programma di appuntamenti di letteratura, cultura arte e musica, sia in streaming che in presenza, che intende allargare i confini della rassegna coinvolgendo la città di Milano e creando occasioni di incontro, scambio, confronto e intrattenimento intorno alle tematiche LGBTQ+.

Informazioni e aggiornamenti su www.festivalmixmilano.com.

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