Photo®Diaphana Films

Il Mio Profilo Migliore, Juliette Binoche cade nella rete dei social

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Dopo il Festival di Berlino e il Biografilm di Bologna arriva in sala il 17 ottobre Il Mio Profilo Migliore, il film diretto da Safy Nebbou tratto dal romanzo Quella Che Vi Pare di Camille Laurens. Protagonista è Juliette Binoche che interpreta una splendida cinquantenne che – “caduta” nella rete del web – si dimezza l’età spacciandosi per una ventenne tramite un falso profilo social.

Il film

Claire (Juliette Binoche) ha 50 anni, è separata, ha due figli e ha una relazione con Ludo (Guillaume Gouix), un uomo più giovane di lei. Un giorno ha un’idea: per spiare il suo ex amante crea un profilo falso su Facebook. Adesso è Clara, una ragazza di 24 anni, affascinante e attraente. Ma l’amore è dietro l’angolo e dopo aver conosciuto il giovane Alex (François Civil), un amico di Ludo, tra i due nasce un’attrazione virtuale. Claire sembra diventata improvvisamente la ragazza di un tempo e tra chiacchiere e confessioni notturne al telefono, messaggi e chat, finirà per innamorarsi veramente di Alex. Claire/Clara si renderà conto, quindi, che il mondo che ha creato si basa sulle menzogne, mentre i sentimenti che sta vivendo sono reali. Una storia d’amore ai tempi dei social network, un ritratto libero e non banale su una donna di cinquant’anni alle prese con una nuova e ritrovata felicità.

Safy Nebbou

Lasciamo ora spazio ad un estratto dell’intervista rilasciata da Safy Nebbou.

Il Mio Profilo Migliore è l’adattamento del romanzo di Camille Laurens. Come ci sei arrivato?

Ho scoperto il romanzo grazie alla newsletter pubblicata da Gallimard. Ho espresso subito il desiderio di leggerlo, ancora prima che fosse pubblicato. E l’ho divorato tutto d’un fiato. Un vero colpo di fulmine! Leggendolo ho pensato subito a Rashomon di Kurosawa dove ciascuno, a turno, racconta la sua verità. Ho anche pensato a La Donna Che Visse Due Volte di Hitchcok, dove James Stewart è innamorato dell’immagine di una donna fantasma. Ma anche a Marivaux e il suo Le False Confidenze, a Choderlos de Laclos e Le Relazioni Pericolose, a Borges, Pirandello… Michel Saint Jean, il mio produttore, era entusiasta quanto me. Abbiamo quindi deciso di sviluppare la sceneggiatura.

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In effetti Il Mio Profilo Migliore ci dà una riflessione piuttosto appassionata e romantica sui social network. È là che si giocano, ormai, le “relazioni pericolose”?

Assolutamente, anche se in un modo un po’ meno romantico! Ma l’espressione “relazioni pericolose” è perfetta perché Claire è una professoressa di letteratura comparata all’Università. Come si fa a non pensare al libro di Laclos quando parliamo dei giochi di potere e di manipolazione che avvengono oggi sui social network? Grazie al mondo virtuale è facile inventarsi una nuova identità e una nuova vita: quella che vorremmo vivere. I social network offrono infinite possibilità di “relazioni pericolose”. È probabile che queste nuove tecnologie faranno emergere anche nuove patologie.

È chiaro che questo ti abbia intrigato molto. Ma più a fondo il tuo film mostra una profonda connessione con Claire, la tua eroina solitaria che crea un profilo falso su Facebook…

Claire cerca di risolvere un conflitto interiore diventando un’altra. Quello che mi ha colpito di lei, in primo luogo, è il suo essere una donna invisibile. Una situazione emblematica che vivono le donne che hanno più di 50 anni. Ma non volevo affrontare questa storia con un approccio militante o semplicemente rivendicativo. Per me, Claire è una sorta di anti-eroina, insieme complessa e paradossale. La sua dimensione tragica, quindi, è mossa da un senso di colpa distruttivo. Tuttavia, supera l’umiliazione e il dolore con la sua forza vitale. E lo fa attraverso la fantasia, ovvero essere un’altra. Diciamo che è una donna in difficoltà, una vittima in parte della nostra società. C’è, in lei, questa sensazione di essere obsoleta o rifiutata, in altre parole questa consapevolezza del tempo che passa, che non è solo riservata alle donne, ma è universale..

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Si ha l’impressione che tu abbia molto a cuore questo argomento…

Sì, perché io stesso sono stato ingannato da una donna sui social network! Una donna dell’età di Claire, che ha finto di essere più giovane, come lei. Questa storia, vedi che sto parlando di “storia”, mi è accaduta mentre stavo scrivendo l’adattamento del film. Incredibile, no? Ho parlato con questa “falsa identità” per 3 mesi prima di scoprire l’inganno. Come Claire, anche lei aveva usato una foto di un’altra. Devo dire di essermi ispirato a questa vicenda per scrivere il film, riutilizzando anche qualche “chat” che mi sono scambiato con quella donna. Claire, come la donna che mi ha ingannato, è anche un’abile sceneggiatrice dal momento che ha scritto la sua vita dandosi un ruolo, come un’attrice o una regista. È qua che si trova il punto di unione tra il cinema, in generale, con il mio film, in particolare. Posso dire, azzardando, che Il Mio Profilo Migliore è il mio film che più evoca il cinema, con dei riferimenti a Hitchcock nella prima parte e a Truffaut o Sautet nella seconda.

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