Tutti i Soldi Del Mondo 0

Il rapimento Getty in Tutti i Soldi Del Mondo di Ridley Scott

Domani arriva al cinema Tutti i Soldi Del Mondo, il nuovo e attesissimo film di Ridley Scott, un’adrenalinica ricostruzione di un fatto di cronaca realmente accaduto e divenuto un caso mediatico internazionale: il rapimento di John Paul Getty III. Grandi stelle della pellicola sono Michelle Williams, Christopher Plummer, Mark Wahlberg, Charlie Plummer e Romain Duris.

Roma, 1973. Alcuni uomini mascherati rapiscono un ragazzo adolescente di nome John Paul Getty III (Charlie Plummer), nipote del magnate del petrolio Jean Paul Getty (Christopher Plummer), noto per essere l’uomo più ricco al mondo e al tempo stesso il più avido. Il rapimento del nipote preferito, infatti, non è per lui ragione sufficientemente valida per rinunciare a parte delle sue fortune, tanto da costringere la madre del ragazzo Gail (Michelle Williams) e l’uomo della sicurezza Fletcher Chace (Mark Wahlberg) a una sfrenata corsa contro il tempo per raccogliere i soldi, pagare il riscatto e riabbracciare finalmente il giovane Paul.

Tutti i Soldi Del Mondo è una vicenda pubblica e privata che sconvolse il mondo per aver rivelato a tutti un’incredibile verità: che si può amare di più il denaro che la propria famiglia. Il progetto del film ha avuto inizio quando il produttore Quentin Curtis ha opzionato il libro di John Pearson su Getty dal titolo Painfully Rich: The Outrageous Fortune and Misfortunes of the Heirs of J.Paul Getty, incentrato sul tragico rapimento. Curtis ha poi proposto il progetto allo sceneggiatore David Scarpa: “avevo sempre avuto il desiderio di scrivere qualcosa sui soldi e su come controllano e influenzano la vita delle persone. Molte delle nostre decisioni sono condizionate dai soldi. E chiaramente la gente che non ne ha è altrettanto condizionata in quanto le sue scelte e le sue possibilità sono più limitate. Ma i soldi influenzano i ricchi anche sul piano emotivo, nel senso che offrono loro libertà e potere ma in alcuni casi queste cose non servono”.

Charlie Plummer

Charlie Plummer

La cosa che ha affascinato Scarpa è stata la celebre avarizia di Getty e cosa implicava sul piano emotivo: “l’ostacolo non era pagare il riscatto e salvare il nipote, l’ostacolo era di ordine psicologico: non sopportava di doversi separare dai suoi soldi. E così la storia passa dall’essere un thriller ordinario ad un’analisi di come il fatto di essere attaccato al denaro influenzi quest’uomo, la sua famiglia e perfino i rapitori. La cosa più importante in quel momento è la vita del ragazzo ma lui non riesce a pagare per le ragioni più diverse. Perfino un uomo facoltoso come lui, l’uomo più ricco del mondo, è ostaggio del suo stesso denaro”.

Ridley Scott sottolinea così l’affascinante ambivalenza di J. Paul Getty: “la sua avarizia aveva riempito le prime pagine, ma altrettanto avevano fatto il suo fiuto per gli affari e, in fondo, anche la sua filantropia. Aveva fegato e cervello. Non vai in Medio Oriente nel 1948 e compri diritti petroliferi e terreni a meno che non hai coraggio e intelligenza. Era un uomo geniale, ma questo aspetto sparì di colpo quando gli venne chiesto quanto avrebbe pagato per suo nipote e lui rispose: ‘niente’. Tutti rimasero profondamente scioccati. Ma in questo modo lui stava mandando un messaggio anche ai rapitori. I rapitori sono essenzialmente terroristi e oggi i governi non negozierebbero con loro. Così, in un certo senso, Getty ha avuto un approccio moderno alla questione”. Lo ha fatto in modo cosciente? “Non credo che avrebbe potuto – osserva Scott – per lui significava solo mandare un messaggio ai rapitori”.

Michelle Williams e Mark Wahlberg

Michelle Williams e Mark Wahlberg

J. Paul Getty ha vissuto una vita eccezionale e, in un certo senso, cinematografica. Milionario già a 24 anni, celebre in gioventù per la sua vita mondana, amico di gente ricca e famosa, imprudente con il suo denaro, J. Paul Getty alla fine tornò ad occuparsi degli ‘affari di famiglia’. Divenne allora un capitalista tutto d’un pezzo, spietato, ma anche un mecenate nelle arti e nell’architettura. Tra le cose da lui patrocinate, il restauro della Hadrian’s Villa, oggi conosciuta come Villa Getty a Malibu, in California. Getty è stato un uomo dalle molte contraddizioni: ricco in modo inimmaginabile e inesorabilmente avaro, amabile e crudele. Inizialmente ad interpretare il magnate c’era Kevin Spacey, trasformato grazie ad un elaborato make-up e a delle protesi. Ma l’arte e la vita sono entrate in collisione quando diversi uomini si sono fatti avanti accusando l’attore di molestie sessuali. Rapidamente Scott e i soci della Imperative Entertainment, che hanno anche finanziato interamente il film, e poi le sequenze girate di nuovo, hanno deciso di sostituirlo completamente con Christopher Plummer.

L’attore ricordava il tragico episodio del rapimento e la sorprendente reazione di Getty, ma sapeva poco dell’uomo in sé: “il rapimento rappresenta la cosa principale che si sa di Getty perché lui era un uomo molto introverso, che non amava esibirsi. Chiaramente idolatrava il denaro e gli piacevano le cose belle perché non cambiano e non deludono mai. Riteneva che ci fosse una purezza negli oggetti belli che non è possibile trovare nelle persone. Penso che avesse anche un’umanità che pochi conoscevano. Getty scusò il suo comportamento cinico nei confronti della richiesta di riscatto razionalizzandolo e dicendo che aveva così tanti nipoti che pagare per uno avrebbe incoraggiato il rapimento degli altri. In questo c’è una specie di logica fredda, ma la sceneggiatura ci chiede di andare oltre, di approfondire, tenendo conto anche dei suoi complessi rapporti familiari”.

Christopher Plummer

Christopher Plummer

Nel film, Gail è il solo personaggio non corrotto dalla ricchezza dei Getty. Il suo solo obiettivo è riavere il figlio sano e salvo. I soldi sono solo un mezzo per raggiungere quello scopo. La sua motivazione è l’amore puro di una madre per un figlio e la sua grinta e la sua testardaggine generosa diventano un esempio per tutti. Ma, come sottolinea Michelle Williams, Gail deve continuamente mettere alla prova la sua ostinazione: “questa penso che sia anche una storia femminista. Mostra cosa significhi essere una donna in un mondo tutto maschile. Istintivamente Gail ha capito che, per essere presa sul serio, deve raccogliere tutte le forze a sua disposizione per cercare di mantenere il controllo, e poter così avere voce in capitolo. Ci sono molte scene in cui lei viene invitata ad andarsene, viene emarginata, tenuta fuori perché è una donna”.

Alla Williams piace questo genere di personaggi, reali e complessi, un po’ scontrosi: “Gail non può crollare, deve restare concentrata sul suo obiettivo, ma la strada per raggiungerlo cambia giorno dopo giorno, perché cambiano le situazioni, spesso a causa di eventi e persone che sfuggono completamente al suo controllo”. Per Ridley Scott è stato interessante mettere in relazione Getty e Gail: “se lui trova ogni senso nei soldi e nella ricchezza, Gail non è mossa dai soldi ma dal vero amore di una madre”.

Gail

Gail

La conclusione non può che spettare al regista: “credo che non basti affermare che Getty fosse ricco e perfido, non si tratta di questo – spiega Ridley Scottper molti versi aveva dannatamente ragione. Giocava d’anticipo, e a questo si deve la sua grande ricchezza. Quando suo nipote venne rapito e gli venne posta una domanda vecchio stile, lui dette una risposta moderna, una risposta che verrebbe data oggi dai governi che rifiutano di trattare con i terroristi. Per cui, anche se in fondo non ammiro questo genere di coraggio, non lo definirei semplicemente un egoista, era piuttosto lucido e intuitivo su quello che considerava la mancanza di benessere, i guasti che ne possono derivare, specialmente per i ragazzi nati in mezzo alla ricchezza che non hanno alcuno scopo nella vita e finiscono per essere delle vittime”.

“Un uomo ricco non è altro che un pover’uomo coi soldi”.

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