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Iris: A Space Opera, la musica dei Justice in uno spazio infinito

Solo mercoledì 28 agosto, in contemporanea mondiale, QMI Stardust porterà al cinema un’esperienza musicale unica con Iris: A Space Opera By Justice, un live show realizzato appositamente per il cinema da I Justice, il duo francese composto da Gaspard Augé e Xavier de Rosnay. Il film-concerto sarà preceduto da un documentario che racconta il dietro le quinte di questo straordinario spettacolo.

Iris: A Space Opera By Justice

Adattato dallo spettacolo dal vivo Woman Worldwide, considerato uno dei più grandi concerti di musica elettronica mai realizzati, Iris: A Space Opera è un’esperienza sensoriale in cui lo spettatore si immerge completamente.  60 minuti dove la potenza della musica cattura la spettacolarità delle luci per dar vita a un universo nuovo in continua evoluzione. Un vortice musicale e visivo in perfetto equilibrio tra la frenesia del ritmo e la bellezza delle immagini da contemplare quasi come un’opera di arte contemporanea più che la narrazione di un concerto. Registrato in assenza di pubblico, il live show propone nuovi e ipnotici paesaggi visivi a ogni traccia eseguita con la precisione e la pazienza di un rigoroso documentario sul cosmo.

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Solo musica

Quando vedi il film non sai se siamo in una stanza o meno – commentano I Justice lo spazio non è importante, è uno spazio neutrale che permette di concentrarsi sulla musica e sulla messa in scena e non su di noi, che siamo quasi completamente assenti nel film, o sulle reazioni del pubblico. Ogni cosa è al suo posto. Abbiamo provato a mostrare esattamente quello che volevamo che il pubblico vedesse in quel preciso momento. Senza il pubblico, siamo stati costretti ad adottare un approccio diverso. Questo film non si basa sull’energia, come per i nostri live, è più contemplativo”.

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Uno spazio infinito dove suonare

Ad affiancare il duo artistico, i collaborator di lunga data André Chemetoff e Armand Beraud che  firmano la regia del colossale progetto. “Tutto era già li – dichiara il direttore della fotografia André Chemetoff il mio lavoro era trascriverlo fedelmente sullo schermo e cercare di rendere il potere visivo di ciò che si prova durante le performance dei Justice. L’idea non era quella di filmarlo come uno spettacolo televisivo con tagli che fanno perdere il filo visivo. Noi volevamo semplicemente creare uno spazio infinito”. Aggiunge Armand Beraud, a cui sono affidate le suggestive immagini che trascinano lo spettatore nello spazio oltre il set: “l’idea era quella di fare un film di fantascienza, inventando un universo per i Justice. Avrebbero avuto il loro spazio ideale nel quale suonare”.

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