Credit : Magali Bragard / Annapurna Pictures

Joaquin Phoenix e John C. Reilly, I Fratelli Sisters di Jacques Audiard

Credit : Magali Bragard / Annapurna Pictures

Vincitore del Leone d’Argento per la Miglior Regia alla 75. Mostra del Cinema di Venezia, giovedì 2 maggio arriva al cinema I Fratelli Sisters, il nuovo film diretto da Jacques Audiard basato sul romanzo di Patrick deWitt. La pellicola è una rivisitazione del genere Western in chiave spiritosa, intelligente ed emozionante. Un’esplorazione, con funzione catartica, di ciò che significa essere un uomo. Protagonisti sono John C. Reilly, Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal e Riz Ahmed.

Il film

È il 1851, e Charlie ed Eli Sisters (Joaquin Phoenix e John C. Reilly) sono due fratelli e assassini, cresciuti in un mondo selvaggio e ostile. Hanno le mani sporche di sangue: sangue di criminali, sangue di vittime innocenti … sono dei pistoleri e quella è l’unica vita che conoscono. Il più anziano dei due, l’introspettivo Eli (Reilly) continua ad uccidere su commissione insieme al fratello più giovane, ma sogna una vita normale. Il più giovane dei due, Charlie (Phoenix) che è un grande bevitore, ha preso entusiasta il controllo del duo nell’esecuzione dei cruenti mandati. Ciascuno di loro mette però in discussione il metodo dell’altro e la loro vita è un continuo battibecco.

Durante un viaggio nei territori del Nord Ovest, i fratelli Sisters giugnono sulle montagne dell’Oregon, poi in un pericoloso bordello nella piccola città di Mayfield e, infine, nella California della febbre dell’oro. Il viaggio metterà a dura prova il legame tra i due fratelli basato sulla loro attività omicida, ma potrebbe anche trasformarsi nell’occasione per riscoprire ciò che resta della loro umanità?

Joaquin Phoenix e John C. Reilly Credit : Magali Bragard / Annapurna Pictures

Joaquin Phoenix e John C. Reilly Credit : Magali Bragard / Annapurna Pictures

I legami di sangue

Quando ci si trova con un fratello, una sorella o un parente c’è un certo senso di inesorabilità, la sensazione di essere ineluttabilmente legati – riflette l’attore John C. Reilly il rapporto non è una scelta, è il destino ed è il sangue. Non puoi sfuggirgli, ma riuscirai a sopravvivergli?”. Con The Sisters Brothers, l’acclamato regista Jacques Audiard prende in mano le redini dei legami di sangue come aveva già fatto in precedenza, questa volta nel contesto del genere western. Il risultato è un film che unisce la tensione dei suoi ultimi lavori come Il Profeta e Tutti i Battiti Del Mio Cuore con la compassione conquistata a fatica dei suoi più recenti Ruggine e Ossa e Dheepan – Una Nuova Vita.

Dal romanzo di Patrick deWitt

Jacques Audiard e il suo assiduo collaboratore Thomas Bidegain hanno adattato il romanzo di Patrick deWitt The Sisters Brothers, che era stato opzionato da Reilly e Alison Dickey come produttori nel 2011: “quello che mi ha affascinato del linguaggio di Patrick nel libro – spiega Reillyè che noi diamo per scontato, grazie a film e storie televisive sul West, che le persone parlassero in modo chiassoso, vivace, irruento e invece ci si rende conto che forse non era affatto così. Non c’era la radio, il cinema o la televisione, solo la parola scritta. Ci doveva essere un esasperato senso della formalità e trattare le persone con rispetto o senza poteva significare vita o morte”.

Riz Ahmed e Jake Gyllenhaal Credit : Magali Bragard / Annapurna Pictures

Riz Ahmed e Jake Gyllenhaal – Credit : Magali Bragard / Annapurna Pictures

Un film di fratelli, di sogni, di rapporti

Lo stile unico e originale di Jacques Audiard impreziosisce quello che Alison Dickey definisce “un film su due fratelli ambientato in un periodo storico unico e nelle bellissime distese del West in cui venivano inseguiti i sogni”. Reilly aggiunge: “in maniera più ampia, credo che The Sisters Brothers sia un film sulla fondazione dell’America e sulle sue fondamenta. Ma in maniera più umana parla di rapporti. Va dal macro al micro, e ritorno”.

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