La Ragazza del Mondo 0

La Ragazza del Mondo, tra amore, identità e libertà

Sara Serraiocco e Michele Riondino sono i protagonisti de La Ragazza del Mondo, il primo lungometraggio di finzione scritto e diretto da Marco Danieli che verrà presentato oggi in Concorso a Le Giornate degli Autori di Venezia. Il film – interpretato anche da Marco Leonardi, Stefania Montorsi, Lucia Mascino e Pippo Delbono – arriverà nelle sale giovedì 10 novembre.


Quello di Giulia (Sara Serraiocco) è un mondo antico e sospeso, fatto di rigore e testi sacri, che esclude con ferocia chi non vi appartiene. Quello di Libero (Michele Riondino) è il mondo di tutti gli altri, di chi sbaglia, di chi si arrangia cercando un’altra possibilità e di chi ama senza condizioni. Quando Giulia incontra Libero scopre di poter avere un altro destino, tutto da scegliere.

La loro è una storia d’amore purissima e inevitabile e per i due ragazzi inizia un intenso periodo di vita insieme, scelta che comporterà a Giulia una totale esclusione dal mondo dei Testimoni di Geova al quale appartiene. Libero farà a Giulia il dono d’amore più grande di tutti: la libertà di appartenere al mondo, un mondo nuovo, luminoso e pieno di futuro.

Sara Serraiocco

Sara Serraiocco

Lasciamo ora spazio alle note di regia di Marco Danieli che racconta il film così:
Ho sempre nutrito grande interesse per i temi dell’identità, della costruzione della persona, del rapporto tra individuo e collettività. Quello dell’ortodossia religiosa è a mio avviso un contesto ideale per approfondire queste tematiche, perché la manifestazione della volontà individuale si scontra, inevitabilmente, con quelle che sono le sovrastrutture etiche e di pensiero della comunità”.

Proprio per questo, nonostante il mio film sia dominato da una storia d’amore complessa e appassionata, lo considero un racconto di formazione e non un film sentimentale. L’amore per Libero, un ragazzo dal passato difficile, spinge la protagonista alla ricerca della propria identità ma non è il punto di arrivo del suo percorso: è soltanto il catalizzatore del cambiamento. La vera emancipazione per Giulia arriverà nel momento in cui imparerà a contare sulle proprie forze”.

Michele Riondino

Michele Riondino

Questo film parla infatti di una ragazza che si fa donna. Immaginate una giovane di diciotto anni che ha una bella famiglia che le vuole bene, tanti amici, una vita tutto sommato tranquilla e che, malgrado ciò, decida da sola di mettersi tutti contro. L’unica persona che la sostiene è quella per cui se ne è andata di casa, il suo nuovo amore”.

“Un amore che, se da un lato rappresenta la salvezza, la libertà, dall’altro è anche una minaccia agli occhi di lei, che si chiede ogni giorno quando lo guarda se abbia fatto bene, se ne valga la pena aver ferito così tante persone per inseguire il proprio piacere e i propri sentimenti. L’amore ha una forza propulsiva enorme nell’immediato. Il problema è quando i giorni e i mesi passano, quando si è più lucidi e si cerca di capire se si resiste in un mondo nuovo che è sempre stato demonizzato”.

Pippo Delbono

Pippo Delbono

Un mondo in cui si è vissuti sapendo però di non appartenergli, non riconoscendosi nella sua cultura, nelle sue istituzioni, tollerandolo. La protagonista del film è dominata da una spinta evolutiva fortissima che la porta a sconvolgere la sua vita. Ma è una rivoluzione silenziosa quella di Giulia, eroina timida che non fa proclami né monologhi ma agisce e non si ferma”.

L’evoluzione interiore della ragazza è però più lenta e complessa delle sue azioni: non si smette di essere una testimone di Geova da un giorno a un altro. Giulia porta infatti anche nella vita di coppia l’eredità della sua educazione religiosa e anche quando sembra lontanissima dal suo Dio torna ad invocarlo con la preghiera”.

Libero e Giulia

Libero e Giulia

L’adesione al “mondo” che abbiamo raccontato non è uno sradicamento completo, manicheo. In Giulia continua a pulsare, in modo nuovo e probabilmente sottotraccia, un sentimento religioso, una fede. Ma a differenza del passato, sarà una fede che forse potrà convivere con la ricerca di un percorso personale, individuale e non individualistico, nel mondo”.

(Photo credit: Nicoletta Branco)

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