THE GIVER

La società senza memoria in The Giver – Il Mondo di Jonas, il film tratto dal romanzo di oltre vent’anni fa di Lois Lowry

Stasera arriva al cinema The Giver – Il Mondo di Jonas, il film basato sul romanzo di fantascienza di Lois Lowry (pubblicato nel 1993, oltre  10 milioni di copie vendute) e diretto da Phillip Noyce con un grande cast compost da: Meryl Streep,  Alexander Skarsgård,  Jeff Bridges, Katie Holmes, Brenton Thwaites, e Taylor Swift. Un adattamento sul grande schermo che rappresenta la realizzazione di un sogno durato vent’anni per l’attore Jeff Bridges che è in questo caso è anche produttore del film insieme a Nikki Silver, che aveva diritti del libro.

The Giver racconta la storia di formazione di Jonas (Brenton Thwaites), un ragazzo cresciuto in un mondo dall’apparenza utopica in cui tutti sembrano felici. Questo senso di armonia è dato da un’esistenza strettamente manipolata per cui la comunità viene privata dal cosiddetto fardello della memoria. Non sanno cosa sia la sofferenza, la fame o la violenza. D’altro canto non c’è libertà, nessuna scelta e nessuna individualità. Trattati con una tassativa iniezione giornaliera, gli esseri umani sono geneticamente programmati per non provare emozioni e vedere colori, e l’ambiente scientificamente controllato in cui vivono evita qualsiasi particolare visivo che possa stimolare delle sensazioni o alterare l’ordine di questo mondo apparentemente perfetto. Tutti vivono allo stesso modo: case identiche, identici vestiti ed un’identica struttura familiare.

Brenton Thwaites è Jonas

Brenton Thwaites è Jonas

In questa società atipica le famiglie sono coordinate dal Consiglio degli Anziani, che forma le coppie di mariti e mogli che però non concepiscono i due figli consentiti ad ogni unità familiare: un maschio e una femmina vengono partoriti da “madri biologiche” preposte allo scopo e poi le unità familiari possono fare richiesta per entrambi i figli. L’unità familiare cessa di esistere una volta esaurito il suo scopo di crescere i figli in un ambiente controllato. Crescendo, i figli dimenticano i loro “genitori”. Oltre ad una brillante intelligenza ed integrità, Jonas ha qualcosa di “leggermente” diverso: ha gli occhi chiari. Alla Cerimonia in cui si assegnano ai giovani le loro vocazioni, il Capo Anziano (Meryl Streep) seleziona Jonas come erede della posizione di Ricevitore dei Ricordi della comunità. In questa onorata posizione all’interno della comunità, diventerà il custode delle memorie antiche di prima dell’avvento dell’era della “Identità”.

Meryl Streep è il Capo Anziano

Meryl Streep è il Capo Anziano

Jonas inizia l’apprendimento con l’attuare Ricevitore dei Ricordi, conosciuto come il Donatore (Jeff Bridges). L’anziano uomo è gentile, ma affaticato dal suo fardello di memorie. Il suo addestramento con il Donatore isola Jonas dai suoi amici. Assorbendo memorie dal Donatore, Jonas apprende l’esistenza della gioia e del piacere, così come del vero dolore, della tristezza, della guerra e della morte nel mondo reale. Mano a mano che le verità oscure e letali sul passato segreto della comunità vengono a galla, Jonas comprende che il modello di società in cui tutti loro vivono è in realtà distopico, e che se si privano le persone dei ricordi non saranno mai consapevoli della gioia, dato che non hanno esperienza della sofferenza.

Jeff Bridges è il Donatore

Jeff Bridges è il Donatore

Insieme, Jonas ed il Donatore giungono alla consapevolezza che è arrivato il momento di cambiare, che la comunità ha perso la retta via e che deve avere indietro i propri ricordi. Facendo esperienza delle emozioni per la prima volta, Jonas si innamora della sua amica Fiona (Odeya Rush), e deve combattere contro il tempo per salvasi la vita e quella di coloro che ama. Con il potere della conoscenza Jonas scopre che in ballo c’è molto di più di ciò che immaginava: è una questione di vita o di morte per Fiona, per suo fratello più piccolo Gabriel, e perfino per il Donatore. Quando la situazione si fa estrema deve scappare per poterli proteggere,  una sfida in cui nessuno finora è riuscito.

Lois Lowry, l'autrice del libro "The Giver"

Lois Lowry, l’autrice del libro “The Giver”

Lois Lowry ricorda la genesi del libro che ha scritto circa venti anni fa: “Non è stato frutto di alcuna urgenza politica; è stato ispirato da mio padre che all’epoca era molto vecchio, e la sua memoria stava svanendo. Viveva ad una certa distanza da dove stavo io e gli facevo visita ogni sei settimane. Col tempo divenne evidente che stava perdendo ricordi che per me erano molto importanti. Vedevo anche che era contento, perché aveva dimenticato ogni evento del suo passato che fosse triste o spaventoso, compresa la sua esperienza nella Seconda Guerra Mondiale e la morte della sua primogenita – mia sorella – quando era ancora molto piccola. Questo mi ha fatto pensare all’importanza della memoria e a come possiamo manipolarla”.

Jeff Bridges e Brenton Thwaites

Jeff Bridges e Brenton Thwaites

Il fatto di essere cresciuta in delle basi militari in giro per il mondo, dove tutte le case erano identiche e le regole erano le stesse per tutti, è stata la fonte di ispirazione per Lowry nel creare il mondo di Identità in cui vivono Jonas e il Donatore (lo stile delle scenografie di Ed Verreaux sono ispirate al film Gattaca). Jeff Bridges ricorda di “essere stato molto combattuto su chi affidare il ruolo di Jonas, che ha dodici anni nel libro, ad un ventiquattrenne. Ma quando ho incontrato Brenton siamo andati d’accordo immediatamente, non si tratta di essere fedeli ad ogni particolare del libro, ma di rappresentare la sua anima”. Dal canto suo Brenton Thwaites non può che essere felice di essere stato scelto: “The Giver è una storia di formazione molto classica, che stimola emozioni da cui siamo passati tutti: amore, dolore, tradimento ed una naturale sete di vita e avventura”.

“La domanda che viene posta al pubblico è: il fine giustifica i mezzi? Cosa siamo disponibili a fare per il quieto vivere? Siamo disposti a cancellare queste giganti opposizioni dalle nostre vite? Possiamo liberarci di terribili sofferenze come di grandi gioie nella vita così da condurre delle esistenze neutrali, sicure e relativamente felici? Ci può bastare?”

Jeff Bridges

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