The Snowman

Michael Fassbender detective a caccia de L’Uomo di Neve

Michael Fassbender è il detective protagonista de L’Uomo di Neve, il film – da oggi in sala – diretto da Tomas Alfredson tratto dall’omonimo bestseller mondiale di Jo Nesbø. Il cast vede all’opera altri grandi nomi: Rebecca Ferguson, Charlotte Gainsbourg, Chloe Sevigny, Val Kilmer e J.K. Simmons.


Per il detective Harry Hole (Michael Fassbender), la morte di una giovane donna avvenuta dopo la prima nevicata invernale, non sembra altro che un omicidio ordinario nel suo distretto. Fin dall’inizio dell’indagine, l’uomo di neve lo provoca personalmente, come d’altronde continua a fare in occasione di ogni nuovo crudele omicidio.

Temendo di trovarsi di fronte ad un serial killer inafferrabile che da tempo si pensava morto, il detective ingaggia la brillante recluta Katrine Bratt (Rebecca Ferguson), per aiutarlo a collegare alcuni casi irrisolti risalenti a molto tempo addietro, con i più recenti e brutali. Se va tutto bene, faranno uscire allo scoperto lo psicopatico che li sta osservando da chissà quanto tempo. Se falliscono, un male impensabile colpirà ancora una volta con l’avvento della successiva nevicata.

Michael Fassbender

Michael Fassbender

L’Uomo di Neve è il settimo libro della serie best seller di Harry Hole dello scrittore norvegese Jo Nesbø, pubblicato dieci anni fa e capace di vendere 34 milioni di copie in tutto il mondo.Con quest’ultimo libro, i lettori britannici e americani hanno conosciuto l’investigatore, e considerato Nesbø uno scrittore di successo estemporaneo. Hole invece è diventato una vera icona in Scandinavia: oggi i fan provenienti da tutto il mondo, visitano la Norvegia per rivivere il cammino fittizio che Hole ha percorso sulle strade ghiacciate di Oslo, rendendo omaggio ai suoi luoghi preferiti – come l’iconico Schroder’s Café – e cercano di entrare nella mente di questo inafferrabile investigatore.

L’adattamento cinematografico del romanzo de L’Uomo di Neve è così diventa un’occasione per portare anche in Europa un’emozionante serie poliziesca sul grande schermo. Ma cos’è di questo investigatore che affascina i lettori di tutto il mondo? Come tanti suoi colleghi letterari, è un uomo pieno di difetti che vive una lotta interiore piena di lati oscuri. Un alcolista inaffidabile e disorganizzato, con un’ innata incapacità al cambiamento. Eppure, malgrado tutti i suoi fallimenti personali, è un detective completo: scrupoloso, determinato e creativo, un uomo che non si ferma davanti a nulla fino a che non viene fatta giustizia. È il vero antieroe, un personaggio impossibile, ma impossibile da non amare.

Rebecca Ferguson

Rebecca Ferguson

Parlando di lui, Jo Nesbø rivela: “è un uomo dalle mille contraddizioni, crede nel sistema giuridico, crede nel modello democratico scandinavo; tuttavia, è un outsider che non si sente a proprio agio nella società scandinava. Si preoccupa di coloro che gli sono vicini, ma non vuole che qualcuno gli si avvicini. Lotta tra l’essere un uomo che ama le donne, ma cerca un modo per vivere una vita solitaria. Non vuole essere un membro della massa, eppure ha un profondo riflesso sociale che molti di noi hanno: la voglia di collaborare con gli altri”.

Harry Hole è brillante – ma imperfetto; ribelle – ma leale e anticonformista, eppure è altamente stimato dai suoi collaboratori fittizi e dai fan del mondo reale. “L’Uomo di Neve – continua l’autore – ha in più l’elemento horror che i libri precedenti non hanno, il titolo trasmette una certa immagine, così come l’idea di una cosa innocente che viene eliminata dal contesto e messo in un nuovo contesto; più è accogliente e familiare, e più diventa spaventoso”. Nel dipingerlo, il regista Tomas Alfredson voleva tenersi lontano dallo stereotipo del poliziotto solitamente rappresentato sullo schermo.

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Michael Fassbender ha apprezzato l’eccentricità di Harry, che deriva dall’inettitudine sociale del personaggio: “è particolare anche se cerca di non esserlo; punta molto sulla sua individualità. Harry segue una sua bussola; non gli interessa quello che fanno gli altri. Pur essendo sensibile non è necessariamente interessato ad essere accettato socialmente, anche sul suo posto di lavoro. È piuttosto solitario e costringe le persone a dedicargli più ore del necessario”. Al di là del suo impegno lavorativo, la personalità di Harry presenta molte complessità, non ultima la sua dipendenza dall’alcool: “ha una personalità predisposta alle dipendenze, e il motivo è difficile da spiegare – continua l’attore – possiamo però dire che è un personaggio sensibile che beve per estraniarsi da ciò a cui ha assistito”.

Dai romanzi precedenti si evince che Harry messosi alla guida in stato di ebbrezza, ha causato un incidente stradale che ha provocato la morte di un altro agente di polizia. “Il dipartimento ha fatto un lavoro di copertura e ha fatto finta che l’altro agente si trovava accidentalmente dietro la ruota, e che Harry era solo un passeggero. E convive ancora con i sensi di colpa – riflette Fassbendernon ha avuto l’opportunità di confessare la verità. Questo ha condizionato la sua personalità, portandolo al bere e all’auto-distruzione”.

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Naturalmente, quando Harry fiuta un caso che lo intriga, occupa la sua mente e diminuisce la sua necessità di attaccarsi alla bottiglia. Inizia un periodo di sobrietà, ma la sua vulnerabilità persiste: “quando entra in colluttazione con gli avversari, ne esce malconcio – conclude Fassbenderriseptto alla maggior parte dei film in cui i poliziotti sono invincibili, Harry è vulnerabile. Non è solo segnato all’interno, ma anche fisicamente porta le cicatrici di ciascuna storia”.

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