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Nahid, la donna prigioniera di Ida Panahandeh

Dopo Un Mercoledì di Maggio, oggi secondo appuntamento al cinema per la rassegna Nuovo Cinema Teheran con Nahid, film della regista Ida Panahandeh premiato con il Future Promising Prize al Festival di Cannes 2015.


Nahid, una giovane donna divorziata, vive sola con il figlio di 10 anni in una città sul Mar Caspio, nel Nord dell’Iran. Secondo le leggi iraniane, la custodia del figlio spetta al padre ma lui ha concesso la custodia alla moglie a patto che lei non si risposi. La relazione tra Nahid e un altro uomo, che la ama appassionatamente e che la vorrebbe sposare, complicherà la sua vita di donna e di madre.

Vi presentiamo ora di seguito le note di regia di Ida Panahandeh.

Come regista donna, sono sempre stata interessata alla questione femminile in Iran e più in generale, nel Medio Oriente. Nahid è uno dei primi film che si occupa del problema delle donne divorziate, incluso il loro diritto alla custodia dei figli e la questione del matrimonio temporaneo. Girando questo film, portando sullo schermo la storia di Nahid, ho voluto raccontare la vita piena di sofferenza di queste donne. Spero che far conoscere la condizione di queste donne, possa fare la differenza, possa contribuire a modificare la mentalità delle persone”.

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Il fulcro della società tradizionale è la maternità, e il ruolo principale di una donna è vivere e agire come una madre; in questo tipo di società non è riconosciuta alla donna la sua femminilità, quello che vuol dire essere donna oltre che madre. La ragione di tutte le problematiche che animano questo film è la transizione in Iran, durante gli ultimi dieci anni, da una società di tipo tradizionale ad una società più moderna. Il popolo iraniano sta iniziando ad assomigliare a quello del resto del mondo. Le tradizioni non hanno scampo, devono essere modificate. Le leggi attuali resistono comunque al cambiamento, diventando sempre di più distanti dalla società.

Le conseguenze di questo squilibrio è che, classi sociali differenti, gruppi etnici, uomini e donne diventano involontariamente nemici tra di loro. Secondo le leggi attuali dell’Iran, se una madre divorziata si risposa, il padre ha il diritto di ottenere la custodia dei figli. Una delle soluzioni a questo problema per alcune donne, per non perdere la custodia dei figli e avere anche una relazione con un uomo, è il matrimonio temporaneo”.

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Nonostante il fatto che il matrimonio temporaneo è in accordo con le leggi della Sharia, molti iraniani diffidano delle donne che contraggono questo tipo di matrimonio. La società iraniana lo considera un tabù e molte persone pensano che sia una forma di sfruttamento delle donne che permette agli uomini di avere più mogli anche contemporaneamente. Nahid e il suo amante Massoud tengono nascosto a tutti il proprio matrimonio temporaneo. Loro desiderano un vero matrimonio che sia per sempre”.

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