Regalo di Natale 0

Regalo di Natale, il teatro della finta amicizia di Pupi Avati

Trent’anni fa l’Avvocato Santelia si siede ad un ristorante della stazione di Bologna. Si fa portare un piatto di patate e osserva incantato una donna annoiata con il marito seduta al tavolo di fronte al suo. Appena resta solo e il marito parte, l’Avvocato le chiede se fosse una prostituta. “No, mi dispiace. Sto aspettando un amico” risponde. “Peccato, mi avrebbe portato fortuna stasera”. L’uomo già sa che quella sera avrebbe fintamente proposto un dono ad un uomo che non aveva mai visto. Quel Regalo di Natale che Pupi Avati diresse nel 1986 e che Carlo Delle Piane (foto copertina) interpretò magistralmente vincendo la Coppa Volpi come Miglior Attore Protagonista alla Mostra di Venezia.

Diego Abatantuono è Franco

Diego Abatantuono è Franco

È la notte di Natale, e  quattro amici di vecchia data si danno appuntamento per giocare una partita a poker. La casa-villa ospitante è quella di Stefano (George Eastman), uomo raffinato e pacato che aspetta l’arrivo degli altri dando istruzioni alla domestica (Gianna Piaz): tutto è pronto, a parte un albero di Natale ancora da addobbare con palline e luci. Pronti a raggiungerlo, sono Franco (Diego Abatantuono) e Gabriele “Lele” (Alessandro Haber). Il primo, il più ricco del gruppo, ha un cinema a Milano; il secondo il cinema invece lo recensisce, ma gli spettano solo film di serie B e per le feste manco riceve il Panettone dall’editore.

Ultimo invitato è Ugo (Gianni Cavina), un venditore televisivo in crisi economica, separato e con quattro figli. Ma ancor prima di tutto questo è l’ex migliore amico di Franco. I due – come si capisce dalle prime battute voice over del film – una volta erano inseparabili. “Erano amici il giorno e la notte, rincorrevano le stesse ragazze”. Le ragazze, appunto, sono state loro il motivo della rottura della loro fraterna amicizia. In particolare una, Martina (Kristina Sevieri), che Ugo soffiò senza sentimento a Franco che invece di lei era innamoratissimo. Un tradimento troppo alto. Martina è la stessa (ormai) donna che l’Avvocato (Carlo Delle Piane) ha visto alla stazione prima di arrivare: sarebbe lui il pezzo grosso da spennare dai quattro amici.

Gianni Cavina è Ugo

Gianni Cavina è Ugo

L’Avvocato arriva con largo anticipo, mentre Franco, una volta scoperto che ci sarebbe stato Ugo, minaccia a Gabriele di non venire, anche se ormai di balle alla moglie, alla quale aveva promesso che non avrebbe giocato più a carte, ne ha già dette troppe per quella serata. Alla fine arriva, accolto con allegria e affetto da tutti. Franco e Ugo si abbracciano, ma è solo un saluto di circostanza. Il primo non vuole perdonare il secondo che, al contrario, sembra sentirsi pentito per il gesto fatto da ragazzo.

Intanto il tavolo è pronto e la partita deve cominciare. Si staccano gli assegni e si inizia forte. Franco vince di continuo, Stefano e Gabriele si scansano, Ugo non ingrana e l’Avvocato perde sempre. Si è ormai capito che il duello è solo tra due persone. Mentre la partita avanza, Pupi Avati ci mostra i flashback dei due ex migliori amici e di quella ragazza che li mise contro. Gli sguardi tra i due hanno ancora dentro risentimento e tristezza. Mentre per Franco la serata diventa sempre più ricca, una mano cambia tutto: l’Avvocato (che per disperazione aveva vomitato l’anima) vince tutto il bottino dell’avversario. Franco ha un malore, Ugo gli si avvicina e lo rincuora: il gelo sembra sciogliersi. Mancano pochi minuti alla fine, Franco deve assolutamente provare un ultima mossa per ridurre i debiti.

George Eastaman è Stefano

George Eastaman è Stefano

L’albero acceso in giardino illumina ancora la notte Santa. Le cifre raggiungono i 250 milioni di lire: l’Avvocato mette all’angolo Franco. Gabriele, da sempre suo amico sottomesso, grida a Franco di andarsene per non perdere tutto (e grida, totalmente nel vuoto, “dovreste dirglielo anche voi! Belli amici che siete!“). Per tutta la serata l’Avvocato aveva detto che non era capace di giocare, invece ora tiene il coltello dalla parte del manico. In modo del tutto inaspettato, arriva a proporre all’avversario un compromesso: “non sa che soddisfazione mi ha dato vederla battuta. Lei ora può andarsene senza dovermi nulla, è un bellissimo regalo che voglio farle in questa notte di Natale”. Essendo il vincente, nessuno avrebbe nulla da ridire. Per questo osa fino in fondo: “L’unica cosa che le chiedo è che lei non saprà mai con quale punto l’ho sfidata a giocarsi 250 milioni, è l’unica condizione che le ho posto e mi sembra un dettaglio trascurabile”. L’istinto di Franco è però troppo grande: “va bene, vedo i suoi 250 milioni”. Un poker di donne che lo rovinano. È poco dopo che capisce che Ugo, in alleanza con l’Avvocato, l’ha tradito per la seconda volta.

Ci vorranno diciotto anni per arrivare alla Rivincita di Natale, che Pupi Avati girò nel 2004 con gli stessi attori, le stesse farse (ancor più pronunciate), ma con esiti opposti. Ma la potenza del primo film, le luci, la pellicola, l’ambiente, l’atmosfera, restano di gran lunga più efficaci nel primo film. Regalo di Natale è un teatro sull’amicizia, fatto di bugie, di inganni, di finte e controfinte, in cui alla fine l’amicizia non esiste. Tutte le sfumature delle emozioni, enfatizzate dall’accompagnamento musicale di Riz Ortolani, da brividi.

Alessandro Haber è Gabriele

Alessandro Haber è Gabriele

Con l’avvicinarsi del Natale, è impossibile non ripensare a questo piccolo-grande capolavoro di Pupi Avati (illuminante pensando ai recenti successi cinematografici con location in interni), una di quelle pietre preziose che valgono sempre di più con il passare del tempo. L’atmosfera natalizia, così in contrasto con la meschinità e la freddezza di uomini rancorosi ed egoisti, rende questa storia di finta amicizia davvero unica, anche grazie alla strabordante bravura degli attori, tutti ispirati, ancora inconsapevoli di aver recitato in un film diventato cult.

Su quel tavolo verde, vengono buttati sogni, disperazioni, rancori, vigliaccherie. Tutte le carte della vita che ci passano tra le mani, sotto gli occhi dei nemici, e degli amici. Quelli veri, quelli restano sempre al tuo fianco.

Giacomo Aricò


EXTRA – Clip dal film

 

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