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Restaurato Amarcord di Federico Fellini: quando i ricordi resistono al tempo

La Cineteca di Bologna ha restaurato uno dei più grandi capolavori del cinema italiano: Amarcord di Federico Fellini. La pellicola, che vinse l’Oscar come Miglior Film Straniero nel 1974, verrà presentata oggi a Venezia nella sezione dei grandi Classici. Un riconoscimento ad un film monumentale che vede la fotografia di Giuseppe Rotunno, la colonna sonora di Nino Rota e gli effetti speciali di Adriano Pischiutta.

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Uscito in Italia il 13 dicembre del 1973, il film parla di ricordi, come già indica il titolo a m’arcord – io mi ricordo, un detto romagnolo ormai diventato un neologismo, che sembra bagnare d’amarezza il ricordo del passato, che diventa nostalgico e inafferrabile. L’opera di Fellini, che con questo film vinse il suo quarto Oscar, si intreccia infatti con il periodo vivo ed impetuoso della sua adolescenza, vissuta in un piccolo borgo italiano. La storia è ambientata in una Rimini onirica completamente ricostruita a Cinecittà, un tempo luogo per eccellenza della magia e dei sogni.

Le atmosfere dipinte dal Maestro, dissacranti e realistiche, si rincorrono, inquadrando e dipingendo il Bel Paese del 1930, quando la scoperta della sessualità era dietro l’angolo. La superba donna in abito rosso diventa il simbolo e manifesto di una Romagna che pulsa, carica di energia vitale. Nel film, la vita che scorre sul grande schermo del cinema locale si mette a confronto con la vita vissuta.

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Amarcord oggi assume più che mai una rievocazione nostalgica di un cinema che non esiste più, che mescolava biografia e fantastico. Un cinema ancora vivo e ricco di fascino perché i ricordi, grandi o piccoli che siano, resistono sempre al tempo.

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