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Under The Scarlett: la Johansson da ragazza timida a Fanta-Eroina

Dopo i suoi primi film in cui era timida, sensuale e attraente (quella di Lost In Translation, La Ragazza con l’Orecchino di Perla, Una Canzone per Bobby Long, tanto per interderci), Scarlett Johansson ha collezionato una serie di film d’azione e di fantascienza mica da ridere. Tutto cominciò un decennio fa, nel 2005, con The Island di Michael Bay ed in coppia con Ewan McGregor. Fu il primo di una serie di blockbuster movie che hanno visto poi in fila IronMan 2, The Avengers, Captain America: The Winter Soldier.

Scarlett Johansson The Island (2005) - Copia

In quest’ultimo mese poi sono addirittura due i film che la vedono come principale eroina: da stasera con Lucy e a fine agosto con Under The Skin. Se del film di Luc Besson vi abbiamo già parlato, focalizziamo la nostra attenzione sulla pellicola di Jonathan Glazer (presentato lo scorso anno a Venezia). Under The Skin è la storia di un’aliena che, venuta sulla Terra per compiere una missione, assume sembianze umane. A metà fra il road movie e la fantascienza, il film mostra il nostro mondo visto da occhi alieni.

Una pellicola tratta dall’omonimo romanzo di Michel Faber (Sotto la Pelle, 2000), che racconta la storia di una predatrice che percorre le strade della Scozia alla ricerca di uomini da sedurre. Se il romanzo di Faber ha un ritmo lento e riflessivo, finché non si scopre che la protagonista è un’aliena, nel suo film Glazer ha deciso – coraggiosamente – di eliminare il colpo di scena del libro, rivelando fin dall’inizio le origini extraterrestri della protagonista.

Scarlett Johansson in "Under The Skin"

Scarlett Johansson in “Under The Skin”

Tornando a Scarlett, all’inizio del progetto Jonathan Glazer era sicuro di una sola cosa: “Non volevo attori famosi”, racconta. “Per la protagonista volevo un’anonima barista londinese, e non una stella del cinema. Anche se, per ovvie ragioni, mi rendevo conto che era un azzardo”. Tuttavia, quando ancora il film doveva essere una trasposizione fedele del romanzo, Glazer ha accettato di valutare la candidatura di Scarlett Johansson. La stessa Johansson ha così detto: “Prima di cominciare le riprese, Jonathan ed io abbiamo parlato per tre anni di questo progetto, che nel corso del tempo ha subito diverse trasformazioni. Originariamente, il copione ruotava intorno a due personaggi, marito e moglie, e a una comunità che partecipava a una sorta di caccia alle streghe”.

Film Review Under the Skin

Durante lo sviluppo della sceneggiatura, Glazer e la Johansson sono rimasti sempre in contatto. Per tutto questo tempo, l’intenzione era quella di fare un film di grande respiro, con un budget importante. Ma quando è stato deciso di optare per un film più intimo e personale, Glazer ha cominciato a vedere la Johansson sotto un’altra luce: “ben presto abbiamo capito che Scarlett era perfetta. Aveva una gran voglia rischiare e di mettersi in gioco, e si è tuffata in questa esperienza con grande entusiasmo. Quella nel film non è la Scarlett Johansson che vedete sulle riviste patinate. E’ un attrice impegnata e totalmente calata nel suo ruolo”.

Con il film costruito su un solo personaggio, la Johansson ha cominciato a concentrarsi sulla sfida che l’aspettava. “Quello che mi aveva attratto inizialmente di questo progetto”, spiega l’attrice, “era l’idea di trasformarmi in una persona irriconoscibile, anche se non del tutto. Mi sembrava una cosa infinitamente interessante. All’inizio, la protagonista assume le sembianze di una donna, ma in realtà è una cosa, una creatura senza sesso. A un certo punto, però, avviene la trasformazione da cosa a persona – come direbbe Jonathan – che poi è il tema centrale del film”.

Scarlett sul set

Scarlett sul set

Avendo la Johansson nel ruolo della protagonista, Glazer ha cominciato a intravedere nuove possibilità: “A un certo punto abbiamo cominciato a pensare che sarebbe stato interessante prendere una stella di Hollywood e proiettarla nel mondo reale, anziché su un set, senza che il mondo si accorgesse di noi. Una Scarlett Johansson a Glasgow era già di per sé una presenza aliena. Dava un impulso straordinario all’idea centrale del film. A quel punto, non dovevo scegliere un’attrice per poter girare il mio film, ma perché era giusta per il mio film”.

“Capita molto raramente l’occasione di interpretare un personaggio che attraversa una trasformazione così profonda. Ricorda il processo di trasformazione di una farfalla: all’inizio è come chiusa in un bozzolo, una massa informe, una specie di ameba. Poi all’improvviso diventa una creatura colorata, che sperimenta cose e sensazioni nuove e diverse. E’ una storia così bella e poetica, che mi commuove profondamente”

Scarlett Johansson

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