Ingrid-Bergman

100 anni di Ingrid Bergman, la diva contemporanea

Se fosse ancora qui, Ingrid Bergman, avrebbe spento le sue 100 candeline. Invece, la star hollywoodiana, nata a Stoccolma il 29 agosto del 1915, ci ha lasciato nell’82, nel giorno stesso del suo compleanno.

Ingrid Bergman con Humphrey Bogart in "Casablanca"

Ingrid Bergman con Humphrey Bogart in “Casablanca”

Lei, più che star, è una diva del cinematografo. Tutti la ricordano in Casablanca (1942), un viso radioso di bellezza ma rigato dalle lacrime, stretta nell’abbraccio di Rick (Humphrey Bogart), una mitica femme noir. Sin dall’inizio, voleva uscire dai consueti stereotipi in cui i produttori americani cercavano di ingabbiarla: decise di accentuare e di emergere sia per la sua (apparente) candida ingenuità sia per la sua sottile e velata sensualità, nel suo essere donna misteriosa. 

Scoperta in Svezia da Gustaf Molander, diretta da Cukor, Curtiz, Milestone, Fleming, Donem, Lumet e Minnelli, Ingrid Bergman e la sua esperienza sul set, nonché la sua visione di donna, vennero fortemente influenzate da altre due potenti personalità della filmografia: Alfred Hitchcock e Roberto Rossellini.

Con Alfred Hitchcock sul set di "Io Ti Salverò"

Con Alfred Hitchcock sul set di “Io Ti Salverò”

Il maestro del brivido la ingaggiò prima in Io Ti Salverò, nel ruolo della dottoressa Costance Peterson, poi protagonista in Notorious – L’Amante Perpetua e infine per Il Peccato di Lady Considine. Ingrid Bergman rappresentava alla perfezione lo stereotipo di bellezza cercato e amato da Hitchcock: eleganza smisurata, algida bellezza unita a una sottile quanto forte carica sessuale che spesso le sue donne nascondevano solo all’apparenza. Questa sua ossessione, la ritroviamo anche in Tippi Hadren, Eva Marie Saint, Kim Novak o nell’amata Grace Kelly, sua prediletta.

Come piaceva a Alfred Hitchcock, il suo aspetto era controverso al suo animo: più volte si tolse la maschera di “brava ragazza” per interpretare ruoli poliedrici e meno convenzionali. Ma non solo per lui: precedentemente è la prostituta Ivy in Dottor Jekyll e Mr. Hyde o è parte del cast del melodramma giallo Follia di W.S. Van Dyke. Tutto questo si scontrava con la sua estetica e la sua vita (pacata) al fianco del medico svedese Petter Lindstrom, da cui ebbe la prima figlia Pia.

Insieme al marito Roberto Rossellini

Insieme al marito Roberto Rossellini

Ma fu proprio quel “Caro Roberto”, quella lettera di ammirazione al maestro del neo-realismo italiano a cambiarle la vita, sia a livello cinematografico che personale. Il 1949 è l’anno di svolta: dopo esser stata colpita dalla pellicola Roma Città Aperta, soprattutto dal tipo di regia così diverso dai metodi oltre-Oceano, decide di scrivere a Roberto Rossellini per congratularsi. Il regista italiano non tarderà a chiamarla in Italia per girare StromboliTerra di Dio. Lei lascia l’America e lui la bella Anna Magnani, dopo una lunga storia d’amore. La relazione provoca sgomento, scandalo e sdegno per l’America puritana dei tempi, soprattutto perché tutti la vedevano come la “brava ragazza”.

Da qui ha inizio un intreccio indissolubile tra vita privata, amore, famiglia, lavoro, set cinematografico. Appena un anno dopo nasce Robertino. Non potendosi sposare in Italia, visto che la nostra legislazione non prevedeva il divorzio, i due nel marzo dello stesso anno convolano a nozze per procura a Città del Messico. Nel 1952 nascono le due gemelle Isabella e Isotta. Nei sette anni che trascorre in Italia Ingrid Bergman gira con Rossellini cinque film,  tra cui Europa 51, Viaggio in Italia e Giovanna D’Arco al Rogo (l’ultimo film che vede insieme i due sul set e nella vita), che la consacrano al successo nel nostro Paese, pur non ottenendo grande riscontro a livello internazionale.

Prestazione da Oscar in "Anastasia"

Prestazione da Oscar in “Anastasia”

Ritrova pace in America solo nel 1956, quando vince il secondo Oscar come protagonista nella pellicola hollywoodiana Anastasia (il primo nel 1945 per Angoscia e il terzo 1975, come attrice non protagonista, per Assassinio sull’Orient Express).

Una donna coraggiosa, un’icona (non solo di stile) contemporanea. Suo figlio, Robertino, in occasione della presentazione a Cannes di Ingrid Bergman in Her Own Words, il documentario di Stig Björkman, ha recentemente dichiarato “So che a Cannes dovrei parlare dell’attrice, ma preferisco parlare della donna. Una donna moderna, libera e indipendente, un esempio anche oggi”. La stessa figlia, Isabella Rossellini, parlando di lei, ha ricordato: “per me è la mamma, una donna che oggi può ergersi a esempio per noi altre donne, per la sua dolcezza e la continua ricerca di libertà e indipendenza”.

Una splendida Ingrid Bergman

Una splendida Ingrid Bergman

Prossimamente la ritroveremo alla Mostra del Cinema di Venezia, in Eventi Speciali alle Giornate degli Autori di Venezia, con una pellicola inedita che ritrarrà una Ingrid Bergman ancora più intima: Viva Ingrid! di Alessandro Rossellini svelerà i giorni italiani della leggendaria diva attraverso filmini girati in famiglia, cinegiornali e altro materiale fino ad ora rimasto riservato.

“Spero che non firmerai centinaia di contratti per diventare sempre meno un essere umano e sempre più un’istituzione. Devi stare molto attenta, perché il successo è assai più pericoloso e corruttore del fiasco…”

Robert Capa

Selene Oliva

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