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78/52, la scena della doccia di Psycho, la lezione di Alfred Hitchcock

Uno sguardo senza precedenti all’iconica scena della doccia di Psycho, capolavoro di Alfred Hitchcock. 78 singole inquadrature e 52 stacchi di montaggio: questi i dati dietro ad uno dei momenti più famosi della storia del cinema. Il regista Alexandre O. Philippe – Assistito da cineasti e appassionati di cinema, critici e fan tra cui Guillermo del Toro, Bret Easton Ellis, Jamie Lee Curtis, Eli Roth e Peter Bogdanovich – analizza la famosa sequenza, inquadratura per inquadratura, esaminando il contesto sociologico che circonda i tre minuti più celebri della carriera cinematografica di Hitchcock. 78/52 andrà in onda in prima tv lunedì 30 luglio su Studio Univeral (0re 21,15)

Alexandre O. Philippe racconta:

A questo documentario ho voluto dare una struttura che rispecchiasse quella di Psycho. Hitchcok ha impostato i primi quaranta minuti in vista del traguardo della scena della doccia. E anche se lo spettatore che vede per la prima volta il film non può saperlo, sente che tutto sta in realtà confluendo verso un punto chiave, verso un acme. Nel mio piccolo ho giocato con un meccanismo simile, anche se tutti quelli che vedono il mio documentario sanno cos’è la scena della doccia. Ma volevo prendere un po’ di tempo anch’io per arrivare al dunque, al momento in cui affronto il punto nodale, la decostruzione di quei tre minuti in cui tutto si compie“.

Il grande trucco e la grande arte di Hitchcock hanno a che fare con il modo in cui ti porta a vedere quello che vuole lui. Senza che tu ponga delle domande. Per esempio: lo spettatore non si chiede perchè in un bagno totalmente luminoso, la ripresa frontale dell’assassino tenga il suo viso in ombra. Ho dimostrato, poi, che nonostante i fendenti che la sagoma scura cala contro Janet Leigh, il close-up del suo petto, dei suoi seni, sebbene fuori fuoco, non mostra traccia di ferite. Il che sarebbe impossibile rispetto a quello che è appena successo. Ma Hitchcock ci inganna perfettamente su questo e non ci rendiamo affatto conto di venire ingannati. Si tratta di una vera e propria magia“.

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Questa sequenza ha avuto conseguenze epocali nel cinema. Dal mio punto di vista, molte di esse sono state negative, perchè è dalla scena della doccia di Psycho che è stata aperta la strada a un cinema sempre più grafico, violento e misogino. Il genere Slasher comincia esattamente da qui, dal modo in cui Hitchcock (non) ci ha mostrato il massacro di Janet Leigh sotto la doccia. Questa fu la vetta e il resto non poteva che scivolare o addirittura franare verso il basso. I registi hanno rincorso un modello di riferimento impossibile e lo hanno banalizzato e volgarizzato, mettendo sotto la luce più cruda quello che il maestro aveva tenuto su un piano mentale, astratto, magico, appunto, in cui sembra di vedere tutto ma non si vede, in realtà, niente“.


78/52 è disponibile anche in home video in una limited edition con booklet, sia in (doppio) Dvd che in Blu-Ray, arricchito di tanti extra: