© 2017 Warner Bros. Entertainment - Photo Credit: Melinda Sue Gordon

Christopher Nolan porta al cinema la storica evacuazione di Dunkirk

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Dal regista Christopher Nolan, giovedì 31 agosto arriva al cinema l’epico thriller d’azione Dunkirk che vanta un grande cast: Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles, Aneurin Barnard, James D’Arcy e Barry Keoghan, con Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Mark Rylance e Tom Hardy. La colonna sonora è di Hans Zimmer.


Dunkirk inizia con centinaia di migliaia di truppe britanniche ed alleate circondate dalle forze nemiche. Intrappolate sulla spiaggia con le spalle rivolte verso il mare, si trovano ad affrontare una situazione impossibile mentre il nemico si stringe intorno a loro. La storia si sviluppa tra terra, mare ed aria. Gli Spitfire della RAF si sfidano col nemico in cielo aperto sopra la Manica in difesa degli uomini intrappolati a terra. Nel frattempo, centinaia di piccole imbarcazioni capitanate da militari e civili tentano un disperato salvataggio, mettendo a rischio le proprie vite in una corsa contro il tempo per salvare anche solo una piccola parte del proprio esercito.

Dunkirk è la storia di una evacuazione che – sebbene svoltasi nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale – ebbe un impatto diretto sull’esito della guerra stessa. Piuttosto che girare un film di guerra, l’obiettivo di Nolan è stato raccontare questo momento storico in un film che coinvolgesse il proprio pubblico, avvolgendolo completamente: un epico thriller d’azione pieno di ritmo dove la posta in gioco non potrebbe essere più alta. Come afferma lui stesso, quanto è accaduto a Dunkirk è una delle storie più importanti dell’umanità, l’estrema corsa contro il tempo e la morte. Era una situazione straordinariamente ricca di suspense, questa è l’unica certezza. La nostra idea era di catapultare il pubblico in questa suspense con assoluto rispetto per la storia e con forte intensità ma naturalmente anche con l’idea di intrattenimento”.

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L’incredibile storia che ha ispirato il film è la stessa che ha affascinato Nolan per molti anni: “è da tanto tempo che volevo raccontarlo. Come la maggior parte degli inglesi, sono cresciuto studiando la storia e la leggenda dell’evacuazione di Dunkirk che è una vittoria nata dalla morsa della sconfitta. È una fetta importante della nostra cultura. Ci appartiene: è nel nostro sangue”.

La storia inizia a fine maggio 1940, quando il Corpo di Spedizione Britannico insieme alle truppe francesi, belghe e canadesi indietreggia fino alla spiaggia di Dunkirk. Sebbene solo a 26 miglia di distanza da casa, non c’è modo di raggiungere l’altra sponda. A causa della secca nel mare lunga ben 7 metri, l’attracco per le navi inglese è proibitivo e quindi è impossibile raggiungere la riva opposta per salvare i propri soldati. Eppure c’è ancora speranza. Viene inviato un richiamo di aiuto ai civili oltre la Manica che possiedono piccole imbarcazioni perché vengano in soccorso. Ed è così che una flotta di “barche e piccole imbarcazione” private salpa dal sud della costa inglese per raggiungere la Francia e riportare gli uomini a casa – azione che assunse il nome in codice di Operazione Dynamo.

© 2017 Warner Bros. Entertainment - Photo Credit: Melinda Sue Gordon

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Il consulente storico per il film, Joshua Levine, autore del libro Forgotten Voices of Dunkirk, sottolinea come l’evacuazione del 1940 fu ben più di una fetta di storia inglese. “Fu un evento basilare, che ancora oggi ha una valenza internazionale mondiale. Tutto ciò che oggi si celebra della Seconda Guerra Mondiale – in Gran Bretagna, gli Stati Uniti e in tutto il mondo – non ci sarebbe senza l’evacuazione di Dunkirk. Fu un evento di portata incredibilmente rilevante. Se l’esercito inglese fosse stato sterminato o reso prigioniero, la Gran Bretagna avrebbe dovuto arrendersi, e forse oggi vivremmo in un mondo molto diverso. Per me, Dunkirk significa la salvaguardia della libertà. Con la partenza delle imbarcazioni, al mondo viene concessa un’ultima possibilità”.

Kenneth Branagh, nel ruolo del comandante della Marina Britannica, è d’accordo: “la vita di tutti avrebbe preso un’altra direzione se quel difficilissimo momento di grande coraggio, valore e pazienza non fosse stato affrontato a testa alta da chi ci ha creduto profondamente, proteggendo il futuro di tutti noi. Non si deve mai sottovalutare il ruolo importante dell’evacuazione di Dunkirk nella nostra storia militare, sociale, politica ed emotiva. Di solito, si considera un’evacuazione qualcosa di poco eroico ma in questo caso assunse un ruolo incredibilmente eroico per lo spirito umano”.

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Non per niente, il salvataggio dell’esercito inglese contro ogni previsione, ha dato vita ad un’espressione che ormai fa parte del lessico culturale britannico, “lo spirito (leggi, la forza, ndt) di Dunkirk”. Mark Rylance, nel ruolo del capitano di una delle imbarcazioni, è d’accordo: “il detto lo spirito di Dunkirk ha un significato profondo per gli inglesi. Eravamo svantaggiati su quella spiaggia ma siamo stati capaci di risollevarci e sfuggire l’ineluttabile, oltre al nemico. Lo spirito di Dunkirk è profondamente intrinseco a quella perseveranza e a quella forza e sottintende anche un profondo altruismo”.

Come dice il giovane Fionn Whitehead al suo debutto cinematografico nei panni di uno dei giovani soldati intrappolati sulla spiaggia, “Lo spirito di Dunkirk mi riporta ad un senso di solidarietà e di comunità – la forza dell’unione indispensabile per aiutare chi è in difficoltà”. È stato proprio su una piccola barca a vela – simile a quella che formava la flotta dell’epoca – che Nolan ha visitato Dunkirk per la prima volta a metà anni ’90. Il viaggio avrebbe dato loro la possibilità di capire di persona quell’evento storico di cui fino ad allora avevano soltanto letto. Ostacolato dal mare in tempesta e dal cattivo tempo, il viaggio attraverso la Manica durò ben 19 ore. “Fu una traversata molto difficile – ricorda Nolanpur non avendo alcuna minaccia di bombe sulla testa. Quello che mi colpiva era quanto la storia fosse straordinaria – l’idea di civili che prendono le proprie imbarcazioni e partono per una zona di guerra: vedono fumo ed fuoco a distanza di miglia e decidono di partire. E questo ci dice quanto fosse straordinario il loro senso della collettività”.

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Facendo ricerca per la sceneggiatura, Nolan ha letto molti libri e ascoltato molte testimonianze. Si consultava continuamente con Levine che, a detta sua, “ha capito subito il difficile equilibrio tra intrattenimento e accuratezza storica che avremmo dovuto mescolare. Ha persino organizzato alcuni incontri tra noi ed il gruppo di veterani sopravvissuti all’Operazione Dynamo. È stato un enorme onore incontrare queste persone e sentir raccontare le loro esperienze per scoprire cosa significava Dunkirk per loro”.

“Lo spirito di Dunkirk si riferisce a qualcosa di cui gli inglesi sono orgogliosi: è una sorta di impavido coraggio e determinazione contro qualunque avversità”.

Christopher Nolan 

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