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Da Carrie a It: Stephen King e la febbre da remake

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Notte Horror dedica la sua terza puntata al maestro Stephen King, approfondendo capolavori del cinema tratti dai suoi romanzi, come Shining, Pet Sematary, Carrie, Misery, 1408, e tanti altri. Oggi il cinema è in piena febbre da remake, in che modo avrà contagiato l’opera di sua maestà Stephen King?

Stephen King

Stephen King

La febbre da remake di questi ultimi anni sembra veramente non avere fine: classici horror come Poltergeist, La Casa, Nightmare e tantissimi altri sono stati infatti riproposti in chiave moderna. I risultati al botteghino sono stati spesso esaltanti, mentre la critica e il pubblico più maturo ha avuto reazioni più tiepide.

Inutile dire che Stephen King, non poteva in alcun modo sfuggire a questa febbre, considerando che il grande successo dei suoi libri e dei relativi film andarono di pari passo. Da Carrie a Shining, da Misery Non Deve Morire a Pet Sematary e a Il Miglio Verde: solo alcuni degli esempi di come il romanziere del Maine sia stato esaltato da grandi registi nella sua incredibile carriera.

Sissy Spacek nel "Carrie" del 1976

Sissy Spacek nel “Carrie” del 1976

Il primo esempio è Carrie, pellicola del 1976 diretta da Brian De Palma riproposta nel 2013, a quasi quarant’anni distanza, nella versione diretta da Kimberly Peirce e con protagonista Chloë Grace Moretz, molto amata dal pubblico giovane e promessa del blockbuster holliwoodiano.

Nonostante ciò la Moretz sembra non aver convinto quanto l’inquietante performance di Sissy Spacek del ’76. Prendere una icona di fascino e bellezza, e affibbiarle la parte della “sfigatella” che a scuola tutti prendono in giro, può non aver giovato alla verosimiglianza della pellicola. A salvarsi è stata invece Julianne Moore, interprete della madre bigotta e insopportabile di Carrie.

La Moretz nel remake del 2013

La Moretz nel remake del 2013

Passiamo a IT, che può essere considerato un remake solo in parte, visto che non ne esistono versioni per il grande schermo. Infatti l’unico precedente è una miniserie del 1990 prodotta dalla ABC (lunga tre ore, fu mandata in onda in due puntate). L’opinione più diffusa è che il risultato artistico sia stato sufficiente rispetto alle ambizioni del progetto, mentre la prestazione di Tim Curry nei panni di Pennywise è stata semplicemente straordinaria, ed è diventato una delle icone più famose di sempre di tutto l’universo horror.

La miniserie affrontò la stessa problematica che per forza di cosa si ripresenterà oggi: trasporre un libro da 1200 pagine vuol dire dare al regista una responsabilità enorme.

Tim Curry nel film tv "IT"

Tim Curry nel film tv “IT”

Sembrava aver raccolto la sfida Cary Fukunawa (famoso ai più per l’ottimo lavoro in True Detective), però una serie di circostanze hanno fatto naufragare il suo progetto. A partire dalla scelta di Will Paulter come attore protagonista che fece scricchiolare la fiducia che sembrava essere riposta nel regista: il ventiduenne londinese per molti è troppo lontano dall’icona di Pennywise.

Ma il vero scoglio sono state le divergenze artistiche con la New Line; mentre l’accordo sul budget di 32 milioni di dollari era stato raggiunto, la casa di produzione era (a detta del regista) troppo invasiva nel progetto artistico, e proponeva di continuo delle modifiche. La New Line voleva uno script semplice e lineare, con spaventi “classici”, mentre Fukunawa stava lavorando maggiormente sulla dimensione dell’inquietante e del rapporto con l’infanzia.

Il giovane attore Will Paulter

Il giovane attore Will Paulter

Il regista si è divincolato dal progetto, con qualche strascico; non ha mancato infatti di far sapere all’opinione pubblica che le sue idee avevano l’approvazione di Stephen King in persona. Non è poco, visto che lo scrittore ha spesso bacchettato le scelte a lui non congeniali (celebre lo scambio al vetriolo con Stanley Kubrick).

E’ adesso? Sulla seggiolina del regista si è seduto Andy Muschietti, il regista de La Madre, che però dovrà affrontare un progetto difficilissimo che prevede la riscrittura totale del sequel. Tutti coloro che storcevano il naso verso Will Poulter però possono tirare un sospiro di sollievo: pare che non sarà lui a vestire i panni del pagliaccio assassino.

Il regista Andy Muschietti

Il regista Andy Muschietti

Non ci resta che sperare che il capolavoro del Maestro abbia il progetto artistico che merita. Nel frattempo, una riflessione nasce spontanea: quale sarà la prossima opera di Stephen King ad entrare nella grande catena del remake?

“Il remake di IT può essere morto – o non morto – ma noi avremo sempre Tim Curry. Sta ancora galleggiando nelle fogne di Derry”.

Stephen King

Viames Arcuri


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