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Da stasera in tv tre appuntamenti con il filosofo Slavoj Žižek e la sua Guida Perversa al Cinema

Per tutti gli appassionati di cinema e psicanalisi vi segnaliamo, a partire da stasera giovedì 5 giugno, un trittico di appuntamenti che andranno in onda in prima visione assoluta su laeffe (canale 50 dtt e tivùsat o 139 di Sky). Si tratta di Guida Perversa al Cinema, un film documentario diretto da Sophie Fiennes con  l’analisi dissacrante e provocatoria del filosofo sloveno Slavoj Žižek e le musiche a cura di Brian Eno. Il documentario (produzione Gran Bretagna/Austria/Paesi Bassi, 2006), lungo 150 minuti, verrà suddiviso in tre parti che verranno introdotte e presentate dal giornalista e critico cinematografico Tatti Sanguineti, voce italiana del filosofo e psicanalista sloveno.

Slavoj Žižek

Slavoj Žižek

A spiegare questa “Guida” sarà Žižek, intellettuale di fama internazionale definito da New Republic “Il filosofo più pericoloso d’Occidente”. Amante della disputa e della provocazione, esplorerà il mondo del cinema utilizzando il metodo della psicoanalisi attraverso pellicole cult come Solaris (1972), Gli Uccelli (1963), Vertigo (1958) e tante altre. Tutti i film vengono sottoposti ad un’analisi spietata volta a svelarne i significati reconditi attraverso un attento esame del linguaggio, cinematografico e umano, di cui sono permeati.

"Solaris" di Andreji Tarkovskji (1972)

“Solaris” di Andreji Tarkovskji (1972)

Vero punto di incontro tra cinema e psicoanalisi, la Guida Perversa al Cinema di Žižek intende dimostrare che  “il cinema è l’arte perversa per eccellenza: non ti dà quello che desideri, ti insegna a desiderare”. E sulla base di questo assunto il filosofo si lancia in un viaggio per esplorare la natura umana attraverso la visualizzazione dell’immaginario che il cinema offre allo spettatore: fantasia, realtà, sessualità, soggettività, forma e desiderio, questi sono i veri protagonisti nascosti dentro il grande schermo e anche dentro il nostro inconscio.

James Stewart in "Vertigo" di Alfred Hitchcock (1958)

James Stewart in “Vertigo” di Alfred Hitchcock (1958)

Quest’ultimo e il suo funzionamento sono al centro del primo episodio di stasera, attraverso lo spunto offerto a Žižek dal film di Hitchcock, Gli Uccelli (1963). Insieme a Hitchcock, Tarkovskji, Haneke, Bergman e Lynch, giovedì 12 giugno, il filosofo riflette sul ruolo che gioca la fantasia nelle relazioni sessuali. Infine, giovedì 19 giugno, conclude il ciclo una riflessione sull’illusione che, secondo Žižek,  è alla base della natura stessa del cinema ed è responsabile del vero godimento dello spettatore. Il filosofo è infatti convinto che ci sia qualcosa di più reale nell’illusione, piuttosto che nella realtà che essa nasconde sotto di sé.

Il documentario termina così con un appello ad intendere il cinema come un’arte essenziale della nostra realtà: i grandi registi giocano un ruolo cruciale in quanto ci consentono di affrontare dimensioni per cui non siamo ancora pronti.

“La grande illusione cinematografica ci aiuta in qualche modo a credere di essere capaci di sopportare la realtà e così ci aiuta a controllare l’ansia. Ci dà una sorta di coraggio olandese, una specie di falsa credenza di essere capaci di tenere la situazione sotto controllo”.

Sophie Fiennes

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