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Garm Wars, arriva L’Ultimo Druido di Mamoru Oshii

Dopo essere stato presentato in anteprima nazionale al Lucca Comics and Games 2015, uscirà nelle sale italiane, da oggi al 20 gennaio, Garm Wars: L’Ultimo Druido, il film che segna il debutto cinematografico in lingua inglese del regista giapponese Mamoru Oshii.

Il film è ambientato ad Annwn, un pianeta devastato dalla guerra, dominato da una strana tecnologia e abitato dai Garm, una civiltà molto diversa dalla nostra. Delle originarie 8 tribù di Garm, solo 3 ne rimangono. I Columba che governano i cieli, i Briga che governano la terra e i Kumtak che sono dominati dai Briga. La tecnologia di clonazione posseduta dai Garm conferisce loro l’atemporalità e l’immortalità, intrappolandoli in una spirale di guerra senza fine; il loro mondo si sta dirigendo verso la rovina. L’improvvisa apparizione del Druido Nascien (Summer Howell), l’ultima superstite di una tribù misteriosa che dice di avere un contatto diretto con il Creatore (Danaan), suscita diverse curiosità: da quanto tempo esiste questo mondo? Come sono stati creati i Garm? Che significato ha la loro lotta senza fine?

Insieme al Druido e il suo Gula (un animale sacro venerato dai Garm), Khara (Melanie St-Pierre), Wydd (Lance Henriksen) e Skellig (Kevin Durand), tre nemici giurati, intraprendono un viaggio alla ricerca di risposte. Al termine del loro viaggio, scopriranno una verità inaspettata; una verità che porterà il pubblico alla consapevolezza che il mondo assediato di Annwn non è poi così diverso dal nostro. I Garm sono infatti come noi, un riflesso della nostra società e cultura, forse destinati alla stessa sorte.

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Garm Wars: L’Ultimo Druido è stato originariamente concepito nel 1995 dal regista anime Mamoru Oshii (Ghost in the Shell, Avalon). Sebbene scoraggiato dalle tecniche di animazione limitate di quel periodo, Oshii decise comunque di creare Garm Wars, che doveva essere un ibrido di animazione, live action e grafica computerizzata. Il progetto, eccessivamente ambizioso, fu però accantonato: l’ambiente digitale non era ancora abbastanza avanzato, mancavano le capacità di elaborazione del computer necessarie per un’impresa così formidabile, e il film venne accantonato per quasi 15 anni.

Mamoru Oshii ha sempre pensato di voler trasformare questo progetto in realtà, in un film in lingua inglese con un cast di attori anglofoni. Lavorando con lo sceneggiatore Geoffrey Gunn, in modo da portare la sua visione ad un mercato di lingua inglese, Oshii cercò di creare un nuovo genere che non vuole restare circoscritto ad un particolare periodo di tempo, alla geografia o alla società; una storia che vuole invece trascendere i limiti della fantascienza tradizionale, della fantasia e dell’avventura.

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Mamoru Oshii, che per la struttura della storia ha guardato al Vecchio Testamento, conclude: “ho messo insieme diversi elementi al fine di creare un nuovo mondo fantasy, differente dal classico mondo di fantascienza di Star Wars o da quello tradizionale de Il Signore degli Anelli. Questi esseri umani clonati sono collegati tra di loro, combattono con una vasta gamma di armi, armature e magia che si basano sulla tradizione medievale europea, ma le ho mischiate a una tecnologia del futuro prossimo”.

“Possa questo film diventare una nuova percezione nel glorioso mondo del cinema”.

Mamoru Oshii

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