cop-Troppo Napoletano

Gianluca Ansanelli fotografa tutte le sfumature di Napoli in Troppo Napoletano

Scritto e diretto da Gianluca Ansanelli, è da oggi al cinema Troppo Napoletano, il film che racconta la città di Napoli in tutte le sue sfumature prodotto da Alessandro Siani. Il cast vede protagonisti Serana Rossi, Gigi e Ross, Gennaro Guazzo e Giorgia Agata. Special guest è il rapper Clementino.


Quando il suo ex marito, un popolare cantante neomelodico, perde la vita lanciandosi dal palco per fare stage diving, Debora (Serena Rossi) si preoccupa per suo figlio Ciro (Gennaro Guazzo) di undici anni. Il ragazzino sembra molto turbato, al punto da non mangiare più neanche il ragù domenicale. Angosciatissima la madre lo porta da Tommaso (Gigi, Luigi Esposito), psicologo dell’infanzia timido e imbranato. Il dottore scoprirà però che a turbare Ciro non è solo la perdita del padre, quanto piuttosto le sue prime inquietudini amorose. I due faranno così un patto: lo psicologo aiuterà il bambino a conquistare la sua amata compagna di classe, mentre lui gli darà una mano per farlo fidanzare con sua madre. Tra il bambino del rione Sanità e la bimba altolocata di Posillipo nascerà l’amore.

1-Troppo Napoletano

Troppo Napoletano è il racconto della scoperta dell’amore da parte di Ciro, un tenero scugnizzo napoletano che affronta per la prima volta questo sentimento così magico e devastante, quando si ritrova come compagna di banco la bella e raffinatissima Ludovica. Ma non soltanto d’amore parla il film. Oltre alle storie d’amore che coinvolgono i bambini e parallelamente gli adulti che si muovono intorno ai due giovani protagonisti infatti, c’è un altro personaggio che anima il racconto: la città di Napoli.

2-Troppo Napoletano

Una città che secondo il regista Gianluca Ansanelli è “stupenda, maledetta, unica”, perché esiste una sola Napoli, “fatta però da diversi napoletani: ci sono i napoletani popolari e quelli borghesi. Miseria e nobiltà, antico e moderno, passato e futuro: insomma c’è “Napoli” e “Napoli Napoli”. Il dualismo genera la dialettica, una lotta che qui “non è quella classica tra bene e male, ma quella ben più complessa tra bene e bene”. Come avrà modo di capire il giovane protagonista del film infatti, non esiste un meglio e un peggio: “a guardarlo bene, il golfo di Napoli ha la forma di un cuore, un cuore formato esattamente da due metà speculari”.

3-Troppo Napoletano

Volendo raccontare la doppia anima della medesima città, è necessario lavorare sulle sfumature: “qui non abbiamo nord e sud, ma sud e sud, e per cogliere le differenze tra napoletano e napoletano, vi è più che mai bisogno di verità: un’autenticità tenera e colorata, poetica ma anche estremamente comica: insomma quella verità complessa e a volte perfino contraddittoria, che rende la città di Napoli così magica ed affascinante” conclude il regista.

“Si parla sempre del desiderio che hanno i napoletani di veder mostrata un’altra Napoli, ma non esiste un’altra Napoli, la verità è che Napoli è unica, siamo noi napoletani ad essere diversi”.

Alessandro Siani

 

 

Gianluca Ansanelli

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