(Foto di Stefano Cirianni)

Good Morning Tel Aviv, Giovanna Gagliardo racconta i mille colori di una città che non dorme mai

(Foto di Stefano Cirianni)

Dopo il successo alla Festa del Cinema di Roma, dal 16 gennaio arriva in sala Good Morning Tel Aviv, documentario scritto e diretto da Giovanna Gagliardo, prodotto e distribuito da Luce Cinecittà. Nato da un’idea della stessa regista con la collaborazione di Fabiana Magrì, il film che verrà introdotto della regista a Roma il 16 al Cinema Farnese Arthouse, il 17 al Lumiere di Bologna, il 18 all’Arlecchino di Milano e il 19 al Massimo di Torino, sarà il 25 gennaio anche alla Cinematheque di Tel Aviv.

Il documentario

Tel Aviv è la città che non dorme mai, la start up nation per eccellenza, la più laica e cosmopolita di tutte le città del Medio Oriente. È la capitale del gay pride e del business, della creatività e della finanza, dell’innovazione scientifica e del culto della tradizione. Il suo dinamismo riesce a coniugare la memoria del passato con l’inarrestabile ambizione di offrirsi ogni giorno al cambiamento, alla scommessa al futuro. 

La domanda è: Tel Aviv è l’avanguardia di un Israele che verrà, o è soltanto una piccola isola – una “bolla” come dicono loro – all’interno di un paese in perenne conflitto con i propri vicini e non solo? La sua forza vitale, la sua potenza economica e innovativa, il suo laicismo tollerante e inclusivo, saranno in grado di trascinare con sé tutto il paese o le contraddizioni, le differenze sociali e religiose sempre più evidenti avranno la meglio sulle ambizioni della capitale? Il doc Good Morning Tel Aviv tenta appunto di trovare una risposta a queste domande.

(Foto di Stefano Cirianni)

(Foto di Stefano Cirianni)

Strutturato come un racconto visivo che si snoda in ventiquattro ore, prende avvio nelle notti telaviviane popolate di gioventù gay e non solo; prosegue nelle albe rigorose dove pulizia e decoro predispongono la città alle attività e al tradizionale dinamismo quotidiano; si sviluppa nel racconto di una lunga giornata “tipo” con moltissime interviste, a partire dal Sindaco di Tel Aviv che è alla guida della città dal 1998. Ci sono incontri con grandi economisti, architetti, imprenditori, commercianti, filosofi, cineasti, artisti, scrittori etc. C’è l’aspirazione, tutta visiva, di raccontare la città attraverso i suoi quartieri più significativi; specialmente quelli dove le diversità e i sopiti e mai risolti conflitti interni tra diverse comunità di residenti sono più visibili: Neve Tsedek , Florentin, Giaffa. E poi, il centro città cuore della cultura e dei musei, le zone della Borsa e del business, il Simon Peres center for peace and innovation. 

C’è infine la domanda delle domande: come sarà Tel Aviv. fra dieci/venti anni? Le risposte sono sorprendenti , perché se è vero che ogni interlocutore immagina un percorso differente – vuoi indirizzato verso la catastrofe o più ottimisticamente verso un traguardo inclusivo e pacifico- è altrettanto vero che tutti sono concordi nel riconoscere a Tel Aviv il ruolo di città-laboratorio, città in perenne evoluzione e trasformazione.  Una città-stato appunto dove spira senza sosta una brezza di contagiosa energia che mette voglia di andare.

(Foto di Stefano Cirianni)

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Giovanna Gagliardo racconta…

“Ho passato a Tel Aviv diverse settimane in tempi e stagioni diversi; ho imparato tante cose e ho capito che tutto quello che crediamo di sapere è quasi sempre frettoloso e sommario. Spero di essere riuscita ad aggiungere qualche domanda all’interminabile questionario israeliano; soprattutto, spero di aver restituito, con la forza delle immagini e con le parole degli abitanti, la bellezza, la confusione, l’ottimismo e il coraggio di un posto davvero unico al mondo“.

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