Fantasmi 1

Incubi, amori e pezzi di vita I Fantasmi d’Ismael di Arnaud Desplechin

Film d’apertura al Festival di Cannes 2017, esce oggi al cinema I Fantasmi d’Ismael, il film di Arnaud Desplechin che vede all’opera un bellissimo cast: Marion Cotillard, Charlotte Gainsbourg, Louis Garrel, Mathieu Amalric e la nostra Alba Rohrwacher.


Ismaël Vuillard (Mathieu Amalric), regista febbrile, scrive di notte per ricacciare gli incubi. Legato sentimentalmente a Sylvia (Charlotte Gainsbourg), ha perso Carlotta (Marion Cotillard), la giovane consorte inghiottita vent’anni prima dal nulla. Da allora si prende cura di Henri Bloom, autore cinematografico, mentore e padre inconsolabile di Carlotta, che una mattina d’estate ritorna dall’aldilà.

Fantasma tangibile, la sua morte non è mai stata accertata, rientra da una fuga ostinata e da un soggiorno in India dove si è risposata e dove è rimasta vedova. Di nuovo sola nel mondo, ripara nella sua vecchia vita e tra le braccia di Ismaël, sopraffatto dalle emozioni e dallo sconcerto. Il fantasma di Carlotta lo appressa e finisce per frangere i suoi sentimenti e la sua produzione artistica.

Charlotte Gainsbourg e Marion Cotillard

Charlotte Gainsbourg e Marion Cotillard

Come i nudi femminili di Pollock” Desplechin costruisce un’opera che contiene tanti film e storie, un labirinto di intrecci avanti e indietro nel tempo e nelle emozioni dei personaggi. I fantasmi del titolo sono i testimoni temibili di uno stato precedente del mondo, hanno conosciuto i vivi nella loro versione più bella, più pura e adesso rivendicano il posto che hanno abbandonato.

I Fantasmi d’Ismael è un film summa in cui il regista chiama a ricomporre il puzzle della vita, non sono solo i personaggi ed i temi a lui più cari, ma anche i fantasmi dei suoi maestri: Bergman, Truffaut, Hitchcock (Carlotta è il nome della donna del ritratto in Vertigo), per scrivere insieme una vitalissima elegia del presente. La pellicola scorre tra ellissi e flashback, tra realtà e finzione, tra sogno e incubo.

Louis Garrell e Alba Rohrwacher

Louis Garrel e Alba Rohrwacher

Lo stesso regista consegna il senso del film: “tutto si può riassumente in una battuta detta da Charlotte quando dice ‘la vita mi è capitata’. Ecco la vita arriva imperfetta e inattesa come non ce l’aspettavamo e noi la dobbiamo accogliere. Anche la frase finale è un invito: ancora, ancora, ancora. Ancora vita, ancora romanzi, ancora sesso, ancora film”.

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