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INTERVISTA – Sebastiano Lo Monaco: “L’Ifigenia in Aulide di Euripide testo di enorme spessore. Recitare al Teatro Greco di Siracusa è qualcosa di indescrivibile”

In occasione del XXI ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa, iniziato il 15 maggio e che terminerà il 28 giugno, lo scorso 16 maggio è andato in scena in Prima Nazionale la tragedia Ifigenia in Aulide di Euripide con la regia di Federico Tiezzi con l’attore Sebastiano Lo Monaco nel ruolo di Agamennone. Fu rappresentata per la prima volta in Macedonia tra il 407 e il 404 a.C. e poi, postuma,  al teatro di Dioniso di Atene nel 403 a.C. a cura del figlio del poeta, Euripide il Giovane. La rappresentazione sarà in scena ancora il 22, 25, 28 e 31 maggio e il 3, 6, 9, 12, 15, 18, 21, 24 e 27 giugno.

Il Teatro Greco di Siracusa (foto di Franca Centaro)

Il Teatro Greco di Siracusa (foto di Franca Centaro)

Dopo il suo straordinario debutto di settimana scorsa, abbiamo deciso di intervistare Sebastiano Lo Monaco, attore appassionato e straordinario che da oltre trent’anni si divide tra teatro, tv e cinema, lavorando con i principali registi teatrali e di cinema, da Giuseppe Patroni Griffi a Pupi Avati, da Giuseppe Tornatore a Liliana Cavani. Dal giugno 2012 è Direttore Artistico del Teatro “Tina di Lorenzo” di Noto.

Prima nazionale al Teatro Greco di Siracusa con Ifigenia in Aulide di Euripide, con la regia di Federico Tiezzi. Ci può descrivere questo spettacolo? 

Uno spettacolo molto ben costruito da un regista di eccellenza e di grande esperienza, Federico Tiezzi, che ha saputo ben comprendere la natura più intima dell’anima del Teatro Greco di Siracusa ed ha utilizzato ogni sua caratteristica ambientale e oserei dire “spirituale”, inoltre la scelta di un cast di assoluto valore artistico, da Lucia Lavia ad Elena Ghiaurov, da Francesco Colella a Raffaele Esposito e Turi Moricca, non dimenticando le due corifee Francesca Ciocchetti e Debora Zuin, tutti artisti che hanno un curriculum degno dei migliori Teatri italiani che peraltro ciascuno di essi frequenta regolarmente. In sintesi prevedo che “Ifigenia” sarà uno spettacolo molto gradito al pubblico e allo stesso tempo di fortissimo spessore artistico.

Lei interpreterà il ruolo di Agamennone. Come si è preparato per questa parte?  

Studiando, studiando, studiando; quando ho saputo che avrei interpretato Agamennone ero in tournée con lo spettacolo Dopo il Silenzio di Pietro Grasso, da quel giorno ho iniziato a studiare per “Agamennone” e così la mattina e il pomeriggio lavoravo sul personaggio e la sera recitavo.

Sebastiano Lo Monaco nei panni di Agamennone (foto di Franca Centaro)

Sebastiano Lo Monaco nei panni di Agamennone (foto di Franca Centaro)

Quali elementi di forte attualità trova nel testo di Euripide?

Il primo e più evidente che mi viene in mente e che salterà all’occhio degli spettatori è l’eterno conflitto fra le ragioni del cuore e la ragion di Stato.

Cosa si prova a recitare al Teatro Greco di Siracusa un testo del genere? Cosa cambia rispetto ai teatri coperti?

Recitare al Teatro Greco di Siracusa, qualunque testo, è una esperienza che non riesco a descrivere verbalmente, non è reticenza o peggio piaggeria, ma si tratta veramente del culmine dell’attività di un attore e questo non in termini economici ma del tutto spirituali. Personalmente ho deciso di fare l’attore frequentando il Teatro Greco di Siracusa da adolescente e quindi per me (ma credo per ogni attore di Teatro) questo luogo, che ha 2.500 anni di storia teatrale, ti porta in una dimensione diversa da qualunque altro Teatro; non è comune recitare prosa, prosa classica, davanti a cinquemila persone che stanno in silenzio mentre tu proponi i versi di Euripide o di Sofocle. Oggi, nell’epoca della fretta, del tutto e subito,  è quasi un miracolo ritrovare quella concentrazione nel pubblico e questo ritorna a chi sta recitando come se si trattasse di un rito magico, come un dono.

In "Per Non Morire di Mafia" (foto di Margherita Mirabella)

In “Per Non Morire di Mafia” (foto di Margherita Mirabella)

Lei recita anche in tv e al cinema. Cosa riesce a regalarle di più il teatro rispetto agli altri due mezzi?

Il Pubblico! La verità di ciascun momento del mio lavoro. Anche se purtroppo, oggi, di Teatro è sempre più difficile vivere e se non passi per la TV l’economia del quotidiano diventa difficilissima da gestire.

Passiamo al Festival di Cannes, con tre film italiani in gara. Cosa ne pensa del trio Moretti-Garrone-Sorrentino? Come giudica il momento del cinema italiano?

Oggi come oggi davvero splendido, nonostante la nostra economia sia ancora in crisi siamo in un periodo di grande rinascita, sembra sia finita l’epoca dei film che guardavano al proprio ombelico o a quello del regista e si stia tornando a fare davvero cinema, quel grande cinema che ci ha reso, giustamente, famosi nel mondo per le capacità tecniche ed espressive.

Con Mariangela D'Abbraccio in "Dopo il Silenzio" (foto di Tommaso Le Pera)

Con Mariangela D’Abbraccio in “Dopo il Silenzio” (foto di Tommaso Le Pera)

Quali saranno i suoi prossimi progetti?

 Sto lavorando ad uno spettacolo tratto dal lavoro di Valerio Massimo Manfredi sulla figura di Ulisse, Il Mio Nome è Nessuno – L’Ulisse. La drammaturgia sarà di Francesco Niccolini, la regia di Alessio Pizzech e, le scene di Antonio Panzuto e i costumi di Cristina Da Rold. In scena saremo quattro attori e una stupenda orchestra di quattordici sassofonisti! Debutteremo al Plautus Festival di Sarsina l’11 agosto e il 12 saremo ai Cantieri dell’Immaginario a L’Aquila. Lo spettacolo riprenderà poi in tournée invernale, toccheremo Milano, Genova, Treviso e decine di altre città, senza falsa modestia sarà uno spettacolo davvero interessante e innovativo.

Intervista di Giacomo Aricò

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