La Maladie de la Mort - Bouffes du Nord Theatre, Paris 2018

Jasmine Trinca voce narrante de La Maladie de la Mort di Katie Mitchell

L’8 e il 9 novembre al Teatro Argentina di Roma l’acclamata regista britannica, tra le più innovative e trasgressive della scena europea, Katie Mitchell è protagonista sul palcoscenicocon la sua prima regia in lingua francese, La Maladie de la Mort, una rilettura in chiave cinematografica dell’omonima opera letteraria di Marguerite Duras. Profonda esplorazione dell’intimità, del genere, della pornografia e del sesso, la pièce racconta l’impossibilità d’amare di un uomo e una donna restituita dall’adattamento cinematografico con riprese “live”, mantenendo una dimensione misteriosa da thriller psicologico. La riscrittura ad opera di Alice Birch è portata sulla scena da Laetitia Dosch e Nick Fletcher, e la voce narrante di Jasmine Trinca.

La Maladie de la Mort - Bouffes du Nord Theatre, Paris 2018

Un uomo aspetta una donna in una stanza d’albergo. È notte: il loro accordo prevede che lei arrivi di notte, silenziosa e remissiva. Tutto ciò che l’uomo vuole, lei deve farlo, e per questo riceverà un compenso. Il prezzo non è importante: l’unica cosa che conta, per l’uomo, è imparare come si ama, come si conosce un corpo femminile. Notte dopo notte la osserva, indagandola, cercando il suo segreto, annaspando nella violenza di un’intimità negata. Marguerite Duras – scrittrice controversa, autrice del celeberrimo L’Amante – si insinua nella loro relazione inquieta, inconsueta, ambigua, e racconta l’impossibilità di una intimità autentica, emotiva, sessuale. Per Marguerite Duras, infine, La Maladie de la mort non è altro che l’incapacità di amare.

In scena telecamere filmano simultaneamente gli attori costruendo minuto per minuto lo spettacolo, nel rispetto delle regole voyeristiche sulle quali si struttura l’allestimento in un gioco di rimandi e visioni. Un punto di vista cinematografico che Katie Mitchell condivide con la Duras: l’intento è quello di restituire la profondità del divario che separa l’uomo e la donna, il maschile e il femminile.

La Maladie de la Mort - Bouffes du Nord Theatre, Paris 2018

«La storia è stata scritta nel 1982 da Marguerite Duras. La giovane drammaturga Alice Birch ne ha data una nuova interpretazione – dichiara Katie Mitchell Nel testo originale si tratta prevalentemente del punto di vista dell’uomo, invece qui si tratta soprattutto del punto di vista della donna: com’è essere la vittima di quel tipo di uomo? Volevamo usare le telecamere nello spettacolo per capire come l’uomo scruta il corpo della donna, interrogarci su come il suo corpo appare all’uomo, bilanciare il punto di vista maschile con il punto di vista femminile. Volevo offrire qualcosa che sapevo essere al di fuori di uno spettacolo teatrale “normale”. Così, quando lo guardi, in basso vedi “il teatro”, e in alto vedi sugli schermi le riprese che mostrano come quell’uomo che stai guardando sta scrutando il corpo della donna proprio in quel momento».

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