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Ken il Guerriero, in sala la versione rimasterizzata de La Leggenda di Hokuto

Per celebrare il 35° anniversario dalla nascita della leggenda, Kenshiro torna nelle sale cinematogra­fiche italiane solo il 25 e 26 settembre per un evento straordinario. L’eroe che ha fatto breccia nel cuore di molte generazioni torna sul grande schermo con il primo film della saga a lui dedicata in versione rimasterizzata in HD: Ken il Guerriero – La Leggenda di Hokuto (Shin Kyuseishu Densetsu: Hokuto no Ken – Raoh Den Junai no Sho, La Vera Leggenda del Salvatore: Il Pugno del Grande Carro – Il Capitolo Della Leggenda Dell’Amore di Raoh).


Il film 

Le guerre nucleari hanno devastato il pianeta, uccidendo ogni forma di vita al di fuori di quella umana. I sopravvissuti vivono in lande aspre e desolate, cercando di nascondersi dalla furia del crudele Sauzer, Imperatore della Sacra Scuola di Nanto, nella speranza dell’arrivo di un nuovo salvatore che riporti la pace nel mondo e metta ­ ne alla paura.

A proteggere i deboli e gli oppressi è Kenshiro, erede della tecnica di combattimento millenaria della Divina Scuola di Hokuto, mentre suo fratello Toki usa quel sapere per guarire i bisognosi di cure e il maggiore dei tre, Raoul, sfrutta gli stessi insegnamenti per soddisfare la sua sete di conquista. I tre fratelli si ritroveranno uniti per scon­figgere Sauzer, ma solo Kenshiro sarà chiamato allo scontro decisivo.

Sauzer

Sauzer

Storia di un successo

In Giappone‑ Hokuto no Ken‑ (Il Pugno del Grande Carro) nasce come manga nel 1983 sul settimanale Shonen Jump della casa editrice Shueisha; il primo episodio della trasposizione animata viene trasmesso nell’ottobre del 1984. In Italia, la serie animata viene trasmessa per la prima volta nel 1987 con il titolo Ken il Guerriero e, sull’onda del successo del cartone animato, nel 1990 Granata Press pubblica il manga originale sulla rivista Zero, raccogliendolo in seguito in volumi monogra­fici nella prima delle numerose edizioni italiane. La forza di queste vicende è racchiusa nella commistione unica di amore e violenza, che vede al centro della narrazione un destino drammatico che accomuna uomini troppo forti. In un’epoca post-nucleare, Kenshiro è l’ultimo eroe su una terra distrutta dall’umano agire, un mondo in cui vige la legge del più forte.

E così l’ultimo discendente della Divina Scuola di arti marziali Hokuto vaga alla ricerca dell’amata Julia rapita da Shin, appartenente alla rivale Sacra Scuola di Nanto. È così che inizia la saga che nel tempo e in tutto il mondo ha stregato generazioni di lettori e di appassionati di animazione. Kenshiro è il 64° successore della Divina Scuola di Hokuto (Hokuto Shinken, ‘Pugno Divino del Grande Carro’). Quest’arte marziale (kenpo) ebbe origine in Cina circa 2000 anni fa per mano dei buddisti, allora una minoranza oppressa. A causa della sua potenza distruttiva viene tramandata solo di padre in figlio; quanti perdono la disputa per la successione, sono condannati a subire la pratica dei “pugni bloccati” (che consiste nella cancellazione della memoria e nella distruzione delle mani) per evitare la diffusione di una tecnica tanto pericolosa.

Kenshiro

Kenshiro

Il nome di Kenshiro è stato scelto da Ramon Kasumi, 63° successore della Divina Scuola di Hokuto con il nome di Ryuken, che ha così voluto onorare il proprio fratello Kenshiro Kasumi il quale, prima della guerra nucleare, veniva considerato l’uomo più forte di Hokuto. Sia Kenshiro che il suo illustre zio possiedono, infatti, una voglia a forma di ‘Grande Carro’, ossia la porzione con le sette stelle più brillanti della costellazione dell’Orsa Maggiore: le sette stelle di Hokuto (‘Hokuto nana hoshi’).

La storia ha inizio con la scon­fitta subita da Kenshiro per mano di Shin, appartenente alla Sacra Scuola di Nanto; in seguito, l’eroe parte accompagnato dai piccoli compagni di viaggio Bart e Lynn per un viaggio che lo porterà a diventare il salvatore di ­ ne secolo. In questo cammino diviene decisivo l’incontro-scontro con la Sacra Scuola di Nanto (Nanto Seiken, ‘Sacro Pugno del Carro del Sud’). Quest’ultima, al pari della Divina Scuola di Hokuto, vanta una storia remota, pur differenziandosi da essa per la presenza di 108 stili diversi e per la mancanza di un unico successore.

Shu

Shu

In tempi antichi, un Imperatore possedeva un castello con sei cancelli alla difesa dei quali era assegnato il padrone di un’arte marziale detto allora Comandante della Guardia; dall’allenamento di questi maestri si svilupparono i sei stili primari di Nanto, padroneggiati da guerrieri detti i Sei Sacri Pugni di Nanto; sei, come il numero delle stelle che compongono una porzione della costellazione del Sagittario conosciuta come ‘Carro del Sud’ ma nota in oriente come Mestolo del Sud, in opposizione al Mestolo del Nord, ossia le sette stelle di Hokuto.

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