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La Storia della Principessa Splendente, l’atteso film di Isao Takahata disegnato con uno stile unico

Dopo il grande successo di Si Alza il Vento, ultimo film del maestro Miyazaki, un altro capolavoro dello Studio Ghibli si appresta ad arrivare nelle sale italiane: La Storia della Principessa Splendente, di Isao Takahata, l’attesissimo nuovo film del regista di culto de La Tomba delle Lucciole, di ritorno alla regia dopo I Miei Vicini Yamada del 1999. Un evento imperdibile che sarà sul grande schermo solo per tre giorni: il 3-4-5 novembre.

Ispirato a  Taketori Monogatari – Il Racconto di un Tagliabambù, uno dei più popolari racconti giapponesi, il film narra le vicende di Kaguya, minuscola creatura arrivata dalla Luna e trovata in una canna da bambù da un vecchio tagliatore. Accolta e cresciuta come una figlia dal tagliabambù e sua moglie, la piccola cresce a vista d’occhio, affascinando tutti quelli che entrano in contatto con lei, fino a diventare una splendida giovane donna. Molti sono i suoi pretendenti, ma nessuno è in grado di portarle quello che davvero desidera, e nessuno, nemmeno l’Imperatore, riesce a conquistare il suo cuore.

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La Storia della Principessa Splendente è costato al regista un’incredibile quantità di tempo e di sforzi (ben otto anni di lavorazioni), ben ripagati: il film è stato presentato in anteprima mondiale nel programma della Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, accolto dal lunghissimo applauso di una platea incantata e commossa e dall’entusiasmo della critica internazionale.

Disegnato interamente a mano, all’età di 78 anni Isao Takahata ha creato un nuovo stile nell’animazione, destinato ad imprimere un segno nella storia di questa tecnica espressiva: semplice e impressionistico, in grado di dare alle immagini una straordinaria forza visiva e grande realismo.

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Un progetto mai compiuto nato 55 anni fa, quando la società Toei Animation, si interessò a realizzare un film di animazione tratto dal classico Il Racconto di un Tagliabambù. Una storia che Takhata ha voluto fortemente realizzare oltre mezzo secolo dopo. Al centro della storia c’è la Principessa Kaguya, da molti considerata la più bella eroina Ghibli di sempre.

La protagonista ha molto in comune con Heidi, la serie animata per la televisione diretta da Isao Takahata, con sequenze disegnate da Hayao Miyazaki, all’inizio del 1974. Entrambe le eroine crescono immerse in uno splendido paesaggio montuoso, dal quale gli adulti le allontanano per farle vivere in città. Giunte in città, entrambe sentono una forte nostalgia per la loro casa tra i monti.

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Il film era ancora in produzione quando il terremoto di Tohoku e il conseguente tsunami hanno colpito il Giappone l’11 marzo del 2011. Mentre il lavoro proseguiva, Takahata sentiva una preoccupazione crescente riguardo alla sua capacità di andare avanti nella regia, ma adesso racconta che Inochi no Kioku (Quando Ricordo Questa Vita) lo ha aiutato a dissipare ogni dubbio, facendogli capire che La Storia della Principessa Splendente, che racconta del legame tra l’umanità e il pianeta che abita, avrebbe potuto rappresentare una possibile risposta in chiave artistica al disastro.

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Parlando del suo film, il regista ha detto di non avere “idea se una storia come questa abbia un collegamento con la cosiddetta ‘attualità’. Ma posso affermare che vale la pena vedere questo film di animazione. Certamente per il talento e le capacità dello staff che ho messo insieme per realizzarlo, e per il risultato cinematografico che questi artisti sono riusciti a raggiungere. Un risultato, questo sì, che costituisce un punto di arrivo attuale e all’avanguardia. Questo è ciò che davvero desidero possiate vedere”.

La Storia della Principessa Splendente è uscito in Giappone nell’autunno del 2013, poco tempo dopo l’uscita di Si Alza il Vento: per la prima volta lo Studio Ghibli torna a distribuire due film nello stesso anno, dopo il 1988, quando uscirono in sala Una Tomba per le Lucciole e Il Mio Vicino Totoro.no3_kaguya_nikonikoboard_out

Se l’ultimo film di Miyazaki, attraverso il suo protagonista e la sua passione per il volo, parla dell’importanza di sapersi dedicare interamente ai propri sogni, l’eroina di Takahata, con la sua brama di vivere in questo nostro mondo, parla dell’importanza di ‘imparare a convivere con quello che ci portiamo dentro’ a costo di dolori e problemi da affrontare. Entrambi film, in fondo, parlano della stessa cosa: dare valore alla vita nel nostro mondo.

Giunse una donna per vivere in questo mondo.
In ogni momento della sua breve vita
lei cercò lo splendore
nel riso, nelle lacrime, nella gioia e nella rabbia.
Perché scelse di venire sulla terra?
Perché desiderava questo mondo?
Perché fu costretta a tornare sulla luna?
Quale fu il suo peccato, e come fu punita?

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