Dietro gli occhiali bianchi1

Lina Wertmüller raccontata da Valerio Ruiz e Dietro gli Occhiali Bianchi

Valerio Ruiz presenta oggi a Venezia, nella sezione Classici, il documentario Dietro gli Occhiali Bianchi: il racconto di un viaggio nella vita e nella carriera di Lina Wertmüller, prima donna al mondo nella storia del cinema ad aver ricevuto una nomination al Premio Oscar come miglior regista, con il suo capolavoro Pasqualino Settebellezze (1975).

Lina Wertmüller sul set

Lina Wertmüller sul set

Dalle immagini inedite girate a Cinecittà quando era aiuto regista di Federico Fellini in 8 e 1/2, il documentario ripercorre i luoghi dei suoi film più celebri, per scoprire l’universo artistico e umano di una donna che, sempre fedele alla sua vena ironica e grottesca, ha lasciato il segno in ogni ramo dello spettacolo in cui ha lavorato.

Cinema, teatro, televisione, musica. Ad accompagnare il viaggio, tante interviste esclusive agli artisti testimoni di una carriera intensa, in continua evoluzione. Tra questi, Giancarlo Giannini, Marina Cicogna, Sophia Loren e molti talenti stranieri come Harvey Keitel, Nastassja Kinski e il critico cinematografico John Simon. Il film contiene una lunga serie d’inediti tra video, immagini e canzoni scritte dalla stessa Lina Wertmüller.

Durante le riprese di "Dietro gli Occhiali Bianchi"

Durante le riprese di “Dietro gli Occhiali Bianchi”

Dietro gli Occhiali Bianchi è un ritratto personale e poetico firmato da Valerio Ruiz, suo aiuto regista e stretto collaboratore. Un percorso che indaga il talento multiforme di Lina Wertmüller, per conoscere il suo genio d’artista e scoprire aspetti della sua personalità talvolta celati dietro l’immagine-maschera dei suoi occhiali bianchi. Secondo Ruiz, si potrebbe definire “un documentario emotivo, che esalta il mistero del genio, l’essere artista, il talento”.

“Lina Wertmuller è tra i pochissimi italiani che ci hanno rappresentato con gioia e entusiasmo. Lontana da ogni miserabilismo e da qualsiasi atteggiamento pietistico: sempre eroica nello sberleffo e nel dileggio perché sempre perdutamente innamorata di ogni suo personaggio. Maestra di immagini esemplari, dai suoi occhiali dalla montatura bianca, ha guardato un mondo che forse non era che nel suo cuore. Ma che il mondo intero ha riconosciuto, ammirato, come l’autentico, vero, perfetto, carattere italiano”

Carla Fendi

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