In occasione dell’uscita in libreria della sua autobiografia D’Amore Non Si Muore, CinemArcord sotto la direzione di Bietti Edizioni e Bloodbuster presenta, in media partnership con LongTake, venerdì 7 febbraio dalle ore 20.30 presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema un incontro con l’attore, sceneggiatore e regista Lino Capolicchio che ripercorrerà la sua carriera e la sua vita, moderato dallo storico del cinema Claudio Bartolini.
In occasione di questo incontro verrà proposto in edizione digitalizzata in alta definizione dalla Cineteca Nazionale e approvata dai fratelli Avati proprio La Casa Dalle Finestre Che Ridono. Cult movie del 1976, vincitore del premio della Critica al Festival du Film Fantastique di Parigi nel 1979, è un noir ambientato nella bassa padana che sfocia nell’horror, tratto da un episodio dell’infanzia dello stesso regista Pupi Avati: l’apertura della tomba di un prete nel suo paesino di residenza dove vennero misteriosamente rinvenuti i resti di una donna. Nel film il restauratore Stefano (Lino Capolicchio) viene chiamato in un borgo del Polesine per riportare alla luce l’affresco della chiesa locale, raffigurante il Martirio di San Sebastiano. Ma una catena di delitti trascina il giovane nel gorgo di un mistero scabroso, legato al passato del pittore di agonie Buono Legnani.
Tra gli attori italiani più rappresentativi della vecchia generazione, Lino Capolicchio è stato uno dei protagonisti dello sperimentalismo e della militanza del cinema italiano degli anni Settanta. Dopo aver esordito come attore teatrale al Piccolo Teatro di Milano nella compagnia di Giorgio Strehler, si affaccia al mondo del cinema recitando per Edmo Fenoglio, Franco Zeffirelli, Roberto Faenza, Dino Risi, Giuseppe De Santis, Carlo Lizzani e ottiene riconoscimento internazionale con la sua interpretazione nel film Premio Oscar Il Giardino Dei Finzi Contini di Vittorio De Sica. Si avvicina anche al cinema di genere mantenendo una certa attenzione alle interpretazioni e al rapporto con gli autori. Inizia così una prolifica collaborazione con il regista Pupi Avati a cominciare dal suo primo horror, appunto, La Casa Dalle Finestre Che Ridono.