cop-Un Paese Quasi Perfetto

L’unione fa la forza in Un Paese Quasi Perfetto di Massimo Gaudioso

Basato sul film canadese La Grande Seduzione (2004, scritto da Ken Scott e diretto da Jean-François Pouliot), arriva domani in sala Un Paese Quasi Perfetto, la commedia diretta da Massimo Gaudioso ambientata in Lucania e con protagonisti: Silvio Orlando, Carlo Buccirosso, Nando Paone, Fabio Volo e Miriam Leone.


Pietramezzana, piccolo paese sperduto nelle Dolomiti lucane, rischia di scomparire. I giovani lo stanno abbandonando e i  pochi abitanti rimasti, per lo più ex minatori, vivono con una cassa integrazione che minaccia di trasformarsi presto in disoccupazione permanente. Ci sarebbe di che scoraggiarsi. E invece no. I suoi abitanti, come Nicola (Carlo Buccirosso) e Michele (Nando Paone), trascinati dal vulcanico Domenico (Silvio Orlando), non demordono e, non appena intravedono nell’apertura di una fabbrica la soluzione a tutti i loro guai, si attivano affinché il progetto vada a buon fine.

La prima cosa da fare è trovare un medico –  senza il medico non può esserci  nessuna fabbrica – e fortuna vuole che si imbattano in Gianluca Terragni (Fabio Volo), rampante chirurgo estetico milanese. La seconda cosa, ben più complicata, sarà però convincerlo a restare. E per non fargli sentire la mancanza del wi-fi, del sushi o della musica jazz, le proveranno tutte, arrivando perfino a mettere in piedi una poco probabile squadra di cricket. Basterà questo o le altre mille attenzioni a farlo restare? Basterà la bellissima Anna (Miriam Leone).

Nando Paone, Carlo Buccirosso e Silvio Orlando

Nando Paone, Carlo Buccirosso e Silvio Orlando

Era da tempo che Massimo Gaudioso desiderava dirigere un film senza l’assillo di esserne anche l’autore. Per questo ha deciso di adattare La Grande Seduction alla nostra realtà e al nostro tempo. Diverse le motivazioni, a partire dai personaggi: “erano molto simili a quelli che prediligo – spiega – dei poveri cristi, un po’ cialtroni, ma ricchi di umanità, che reagiscono alle ingiustizie della vita in modo sorprendente e rocambolesco, cercando di realizzare un sogno apparentemente impossibile”. A convincerlo anche quel mix di sentimento e ironia che attraversa tutta la storia e un tema, la dignità del lavoro, che per Gaudioso è “sempre più arduo da raccontare al cinema”.

Riguardo al tono utilizzato, il regista ha deciso di stemperare il risvolto drammatico della storia con leggerezza, “come se accadesse in un’altra epoca”. Per questo ha usato uno stile volutamente un po’ antico, ispirandosi a diversi modelli del passato, per le loro atmosfere, per i sentimenti che esprimono, per lo spirito che attraversa i personaggi, per la sensazione positiva che lasciano: film come La Banda Degli Onesti di Mastrocinque o Pane Amore e Fantasia di Comencini, I Soliti Ignoti di Monicelli ma anche certi film di Capra, quelli più intimisti e autobiografici di John Ford, oppure il “realismo romantico” delle illustrazioni di Norman Rockwell.

Fabio Volo

Fabio Volo

Essendo nati e cresciuti a Pietramezzana, i nostri tre protagonisti, Domenico, Michele e Nicola, sono amici da sempre, anche se vedendoli insieme non si direbbe. Diversi per carattere, lo sono anche per il ruolo che svolgono in quel loro piccolo mondo, o meglio che svolgevano, nel caso del combattivo Domenico e del complice Michele. I due infatti, come la maggior parte dei paesani, da quando è stata chiusa la miniera, sono disoccupati; ma fortunatamente per loro c’è un bell’assegno della cassa integrazione. Nicola dirige la piccola filiale della banca del paese. Tutti e tre gli amici sono sposati. Tutti e tre sono uniti da Pietramezzana, il loro paese, per amore del quale sarebbero capaci di tutto.

Gianluca Terragni, il giovane e affermato chirurgo plastico milanese, non riesce a vedere al di là del proprio naso e non cambierebbe il suo stile di vita per niente al mondo. Con la sua purezza d’animo e la sua semplicità, Anna incarna il vero spirito del paese: quello che non accetta compromessi e conserva i suoi valori più nobili. Fedele alle proprie radici, vive nella casa dei genitori scomparsi troppo presto e aiuta gli zii nell’unico bar del paese, l’ex dopolavoro. Gli unici maschi con cui ha a che fare sono i compaesani che lo frequentano, tutti più vecchi di lei. Ma lei sembra contenta così, anche se la sua bellezza meriterebbe un’attenzione maggiore.

Miriam Leone

Miriam Leone

Pietramezzana (nome nato dalla fusione di Castelmezzano e Pietrapertosa), tra le Dolomiti lucane, è così lo sfondo della vicenda. Piccolo, quasi disabitato per la mancanza di lavoro, completamente isolato, ma anche con squarci di inaspettata e naturale bellezza. Massimo Gaudioso ha scelto di girare nel Sud Italia perché si sentiva a suo agio “nel raccontare un mondo che conosco bene, essendoci nato e cresciuto: in questo modo potevo dare la mia impronta personale al film attraverso i caratteri dei personaggi, attingendo ai miei ricordi e alla mia esperienza emotiva”.

“Questa è una commedia sulla voglia di restare e quella di cambiare, sull’unione che fa sempre la forza”.

Massimo Gaudioso

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