Marco Paolini (Foto Tommaso Savoia)

Marco Paolini omaggia Jack London con lo spettacolo Ballata di Uomini e Cani

Marco Paolini (Foto Tommaso Savoia)

Sarà l’attore e regista Marco Paolini ad aprire il 2015 del Teatro Fraschini di Pavia con Ballata di Uomini e Cani, uno spettacolo tratto dalle avventure di Jack London che andrà in scena da stasera a domenica 11 gennaio (qui tutte le info).

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Ballata di Uomini e Cani è un tributo che Paolini ha voluto fare a Jack London, scrittore americano noto soprattutto per Zanna Bianca e Il Richiamo della Foresta. L’autore-attore del testo ha iniziato questo percorso raccontando storie, ha aggiunto le ballate in musica e canto, inventandosi un ritmo orale. Ha scelto tre titoli dell’autore: Macchia, Bastardo e Preparare un Fuoco. Tre testi uniti dal denominatore comune di  avere come personaggi la razza canina e  gli esseri umani. In aggiunta un racconto costruito su episodi giovanili tratti dalla biografia dello scrittore.

Interessante il punto di vista adottato, che è quello del cane, e il tema sotteso, il rapporto tra uomo e natura, quest’ultima indifferente al suo egoistico tentativo di dominarla. Si alza il grido del mondo naturale contro un’umanità prevaricante e superficiale. Vince l’istinto di fedeltà, di sopravvivenza.

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Il primo testo, Macchia, è umoristico e di grande amore per la natura e gli animali, immerge lo spettatore nei paesaggi canadesi, parla di un cane rifiutato dai padroni nella loro corsa all’oro del 1896 in Alaska. Quando tentano di sbarazzarsene, il fedele amico dell’uomo ritorna sempre. Negli altri due racconti invece emerge tutto l’odio e la violenza che lega uomini e gli animali. In Bastardo c’è il rapporto tra padrone e schiavo, la lotta di classe. Il terzo, Preparare il Fuoco la storia della morte di uno sprovveduto e dei suoi ultimi e consapevoli momenti di vita in compagnia del suo cane, circondato da un paesaggio ostile in cui regnano solo freddo e neve.

A lui devo una parte del mio immaginario di ragazzo – ha spiegato Paolini – ma Jack non è uno scrittore per ragazzi, la definizione gli sta stretta. È un testimone di parte, si schiera, si compromette, quello che fa entra in contraddittorio con quello che pensa. È facile usarlo per sostenere un punto di vista, ma anche il suo contrario: Zanna Bianca e Il Richiamo della Foresta sono antitetici. La sua vita è fatta di periodi che hanno un inizio e una fine e non si ripetono più. Lo scrittore parte da quei periodi per inventare storie credibili dove l’invenzione affonda nell’esperienza ma la supera”.

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Per Marco Paolini, che è anche attore e produttore cinematografico, “la produzione letteraria di London è enorme, e ancor più lo è pensando a quanto poco sia durata la sua vita. Sono partito da alcuni racconti del grande Nord cominciando con le storie nei boschi, nei rifugi alpini, nei ghiacciai. Ho via via aggiunto delle ballate musicate e cantate da Lorenzo Monguzzi. Ma l’antologia di racconti è stata solo il punto di partenza per costruire storie andando a scuola dallo scrittore. So che le sue frasi non si possono “parlare” semplicemente, che bisogna reinventarne un ritmo orale, farne repertorio per una drammaturgia”.

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