photographed by Milton H. Greene © 2018 Joshua Greene www.archiveimages.com

Merry Marilyn, la mostra che esalta lo stile e il fascino di Marilyn Monroe

photographed by Milton H. Greene © 2018 Joshua Greene www.archiveimages.com

Dal 12 dicembre 2018 al 28 gennaio 2019 il Museo Nazionale del Cinema di Torino rende omaggio a Marilyn Monroe, con Merry Marilyn, un allestimento scenografico per ricordare, attraverso alcuni oggetti iconici, colei che ha maggiormente incarnato il ruolo di star per eccellenza, universalmente riconosciuta come “la stella più brillante del firmamento hollywoodiano”. Sotto i grandi schermi dell’Aula del Tempio, cuore del Museo e della Mole Antonelliana, trovano posto rari memorabilia provenienti da tutto il mondo che esaltano il fascino innato di Marilyn, nutrito di elementi tipici della femminilità in una combinazione di naturalezza e sensualità difficilmente ripetibili.

Marilyn Monroe con le scarpe di Salvatore Ferragamo Décolleté, 1961, raso rosa, insieme al cane Maf Honey , Hotel Beverly Hills, 1961. © Eric Skipsey / mptvimages.com

Marilyn Monroe con le scarpe di Salvatore Ferragamo Décolleté, 1961, raso rosa, insieme al cane Maf Honey , Hotel Beverly Hills, 1961. © Eric Skipsey / mptvimages.com

Il tributo alla star – a cura di Nicoletta Pacini e Tamara Sillo – propone molti oggetti in mostra. Dalle collezioni del Museo Salvatore Ferragamo arrivano le scarpe originali appartenute all’attrice, oltre a una spettacolare installazione contemporanea che vede protagonista le décolleté tacco 11 in vernice rossa realizzate da Salvatore Ferragamo espressamente per l’attrice. Dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences di Los Angeles arrivano i figurini per costumi della star, realizzati da importanti costume designers.  E poi altri oggetti personali dell’attrice: un paio di orecchini e un bracciale con incisa la dedica “Marilyn Love Frank” (e chissà che non si tratti di un regalo di Frank Sinatra…), un sensuale bustino di pizzo nero, un paio di scarpe con le sue iniziali sulla suola e, per la prima volta in esposizione, il beauty-case utilizzato sul set di A Qualcuno Piace Caldo. Ad arricchire l’allestimento, riviste d’epoca, estratti di film e fotografie che immortalano Marilyn in tutto il suo charme. Fra le immagini, una speciale sezione su Marilyn e il Natale conclude il festoso omaggio alla star.

Gioielli personali di Marilyn Monroe: orecchini e un bracciale con inciso "Marilyn Love Frank". Collezioni Museo Nazionale del Cinema

Gioielli personali di Marilyn Monroe: orecchini e un bracciale con inciso “Marilyn Love Frank”. Collezioni Museo Nazionale del Cinema

Il tributo a Marilyn Monroe continua al Cinema Massimo, dove, dall’8 al 22 gennaio 2019, verranno riproposti 9 tra i più celebri film interpretati dall’attrice americana, come A Qualcuno Piace Caldo e Niagara. Molte personalità dello spettacolo hanno celebrato il suo carisma. “Marilyn Monroe sapeva trasformare le cose sino a farle coincidere con la realtà”, disse Lee Strasberg ai funerali dell’attrice, nell’esatto momento in cui si spegnevano le luci della ribalta sull’icona bionda e nasceva il mito intramontabile della diva. Ecco così descritto lo stile interpretativo di Marilyn e la versatilità, che nasceva dalla capacità, al tempo stesso innata e perfezionata dallo studio, di sfumare malinconia, fragilità e persino i tratti comici in una dolente umanità.

Scarpe di Marilyn Monroe: sulla suola sono riportate le sue iniziali. Collezioni Museo Nazionale del Cinema

Scarpe di Marilyn Monroe: sulla suola sono riportate le sue iniziali. Collezioni Museo Nazionale del Cinema

Qualcosa tra Chaplin e James Dean”, secondo François Truffaut, a sottolineare il talento e l’istinto, la fisicità e la sensibilità di un’attrice la cui immagine si basava non solo sulla bellezza assoluta di una donna seducente, ma anche sulla complessa personalità di un’attrice che ha sfidato le convenzioni e ha imposto un nuovo modello. Diva della modernità, a suo modo femminista, Norma Jeane Mortenson Baker, in arte Marilyn Monroe, ha contribuito a dettare le nuove regole dello Star System, anticipando le rivoluzioni e i cambiamenti sociali che in pochi anni avrebbero trasformato Hollywood.

Bustino in pizzo nero appartenuto a Marilyn Monroe. Collezioni Museo Nazionale del Cinema

Bustino in pizzo nero appartenuto a Marilyn Monroe. Collezioni Museo Nazionale del Cinema

Non a caso Edgar Morin la definisce “L’ultima star del passato e la prima senza Star System”, cui tentò di ribellarsi per sottrarsi alla mercificazione della sua stessa immagine. Capricciosa e umorale, al punto da mandare a monte le riprese di un film, ma capace di stupire registi come Henry Hathaway e Billy Wilder con il suo talento, Marilyn è stata proclamata dall’American Film Institute la sesta più grande attrice della storia del cinema. Fonte inesauribile di ispirazione per artisti e studiosi, su di lei non si è mai cessato di scrivere o di creare: dal dramma Dopo la Caduta (After the Fall, 1964) in cui il commediografo Arthur Miller, suo ex marito, riflette in bilico tra cinismo e senso di colpa sul suicidio della diva, alle pagine di Truman Capote in Musica per Camaleonti (Music for Chameleons, 1975), dal ritratto di Andy Wharol che trasforma Marilyn in un’icona pop; al recente romanzo Blonde di Joyce Carroll Oates, che la descrive come una “bellissima bambina” dalle mille insicurezze.

Il figlio del fotografo Milton H. Greene, Joshua, con al collo la macchina fotografica, gioca con Marilyn Monroe durante il servizio pubblicitario realizzato dal padre per il film Fermata d’autobus. Foto di Milton H. Greene.© 2018 Joshua Greene archiveimages.com

Il figlio del fotografo Milton H. Greene, Joshua, con al collo la macchina fotografica, gioca con Marilyn Monroe durante il servizio pubblicitario realizzato dal padre per il film Fermata d’autobus. Foto di Milton H. Greene.© 2018 Joshua Greene archiveimages.com

Allo splendore di celluloide della grande diva di Hollywood, fanno infine da controcanto Elton John con Candle in the Wind e Pier Paolo Pasolini, che la chiama “sorellina minore”, chiedendosi: “E’ possibile che Marilyn, la piccola Marilyn, ci abbia indicato la strada?”, in una poesia che – non a caso – costituisce uno dei momenti più toccanti del suo film La rabbia, uscito nel 1963, a un anno di distanza dal controverso suicidio.


EXTRA – La Venere di Ferragamo

La misura del piede mi rivela il carattere di chi lo possiede – scrive Salvatore Ferragamo nella sua autobiografia –. Ho suddiviso le donne che sono venute da me in tre categorie: le Cenerentole, le Veneri e le Aristocratiche… La Venere, come Marilyn, è generalmente molto bella, affascinante e sofisticata, eppure dietro il luccichio esterno si cela spesso una donna di casa amante delle cose semplici; poiché queste due caratteristiche sono contraddittorie, la Venere è spesso incompresa: la si accusa di amare troppo il lusso e le frivolezze”.

Salvatore Ferragamo, Décolleté, 1958-1959, raso nero con ornamento di strass di colore bianco al centro della scollatura. Le scarpe sono state acquistate all'asta dei beni personali dell'attrice tenuta da Christie's a New York il 28 ottobre 1999. Courtesy Museo Salvatore Ferragamo, Firenze (IMMAGINE_888)

Salvatore Ferragamo, Décolleté, 1958-1959, raso nero con ornamento di strass di colore bianco al centro della scollatura. Le scarpe sono state acquistate all’asta dei beni personali dell’attrice tenuta da Christie’s a New York il 28 ottobre 1999. Courtesy Museo Salvatore Ferragamo, Firenze

Quando si trasferisce a New York nel 1954, Marilyn non vuole solo diventare una brava attrice. Cambia anche il modo di vestire, non più regolato dalle leggi di Hollywood. Il suo abbigliamento diventa sobrio ed elegante pure nelle tinte, il nero e il bianco con qualche punta di beige, colori che sembrano riflettere gli aspetti negativi e positivi della sua complessa personalità. Marilyn predilige un abbigliamento semplice con pochi gioielli.

Salvatore Ferragamo, Décolleté, 1959, camoscio nero con tagli ornamentali da cui si intravede la fodera in vitello fucsia. Le scarpe sono state acquistate all'asta dei beni personali dell'attrice tenuta da Christie's a New York il 28 ottobre 1999. Courtesy Museo Salvatore Ferragamo, Firenze (IMMAGINE_863)

Salvatore Ferragamo, Décolleté, 1959, camoscio nero con tagli ornamentali da cui si intravede la fodera in vitello fucsia. Le scarpe sono state acquistate all’asta dei beni personali dell’attrice tenuta da Christie’s a New York il 28 ottobre 1999. Courtesy Museo Salvatore Ferragamo, Firenze

Ha una decisa passione per i creatori italiani, di cui apprezza il comfort e l’essenzialità. Compra solo scarpe Ferragamo e, oltre a qualche ballerina con la confortevole suola a conchiglia da indossare nei momenti di relax, Marilyn preferisce quel modello a punta chiusa, scollato, vertiginosamente alto, ma non scomodo perché Ferragamo ha brevettato per lei un tacco particolare, metà in legno e metà in acciaio, solido nonostante sia sottile. Ne acquista a decine in Park Avenue o le fa comprare in Italia all’amica Amy Greene, che ha conosciuto il nome Ferragamo grazie ad Ava Gardner.

Salvatore Ferragamo, Décolleté, 1956, capretto dorato. Il modello è stato creato per Marilyn Monroe per il film Fermata d'autobus, diretto da Joshua Logan. Le scarpe sono state acquistate all'asta dei beni personali dell'attrice tenuta da Christie's a New York il 28 ottobre 1999. Courtesy Museo Salvatore Ferragamo, Firenze (IMMAGINE_592)

Salvatore Ferragamo, Décolleté, 1956, capretto dorato. Il modello è stato creato per Marilyn Monroe per il film Fermata d’autobus, diretto da Joshua Logan. Le scarpe sono state acquistate all’asta dei beni personali dell’attrice tenuta da Christie’s a New York il 28 ottobre 1999. Courtesy Museo Salvatore Ferragamo, Firenze

Non si può dire che Marilyn fosse una donna elegante nel senso comune del termine; aveva un suo stile che rispecchia in pieno le sfaccettature del carattere, femminile, determinato a ottenere il successo anche attraverso l’aspetto fisico, e al tempo stesso ingenuo e spontaneo come quello di un bambino. Non sono comunque gli abiti e le scarpe che creano lo stile Marilyn, non è il trucco o la pettinatura. È solo lei che rende tutto speciale, come si muove e come sorride, come è capace di catalizzare l’attenzione. 

Salvatore Ferragamo, Décolleté, 1958-1959, vitello bianco. Le scarpe sono state acquistate all'asta dei beni personali dell'attrice tenuta da Christie's a New York il 28 ottobre 1999. Courtesy Museo Salvatore Ferragamo, Firenze (IMMAGINE_590)

Salvatore Ferragamo, Décolleté, 1958-1959, vitello bianco. Le scarpe sono state acquistate all’asta dei beni personali dell’attrice tenuta da Christie’s a New York il 28 ottobre 1999. Courtesy Museo Salvatore Ferragamo, Firenze

Scrive Andy Warhol, che ha lasciato di Marilyn un ritratto imperituro: “Quando una persona rappresenta la bellezza della sua epoca, e il suo modo di essere ha stile e, pur mutando i tempi e i gusti, riesce a mantenere intatta la sua immagine e a non cambiare niente, sarà una bellezza per sempre”.

Stefania Ricci – Direttore Museo Salvatore Ferragamo