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Paradise Hills, Emma Roberts nella società distopica di Alice Waddington

Diretto dalla visionaria regista spagnola Alice Waddington, qui al suo esordio in un lungometraggio, giovedì 1 ottobre 2020 Eagle Pictures porta nelle nostre sale Paradise Hills, un fantasy-thriller ambientato con protagonista Emma Roberts. Al suo fianco completano il cast: Milla Jovovich, Danielle Macdonald, Awkwafina, Eiza González, Jeremy Irvine, Arnaud Valois e Daniel Horvath.

Il film

Una giovane e spontanea ragazza di nome Uma (Emma Roberts) si sveglia una mattina a Paradise Hills, un centro di cura di alta classe situato su un’isola poco conosciuta nel Mediterraneo. Diretto dalla Duchessa (Milla Jovovich), il centro ospita figlie appartenenti a famiglie benestanti con lo scopo di trasformarle in versioni perfette di loro stesse. Attraverso percorsi individuali – che comprendono lezioni di galateo, di canto, trattamenti di bellezza, ginnastica e diete ferree – tutte le carenze fisiche ed emotive vengono risolte nel giro di due mesi. A Paradise Hills, Uma trova conforto nell’amicizia con alcune “residenti” del posto: Chloe (Danielle McDonald), Yu (Awkwafina) e la pop star Amarna (Eiza Gonzalez). Grazie a loro si accorgerà che dietro la bellezza c’è un segreto sinistro: tutto si trasformerà in una corsa contro il tempo, mentre Uma e le sue amiche cercano di scappare da Paradise Hills prima che quel luogo le distrugga.

Milla Jovovich e Emma Roberts

Milla Jovovich e Emma Roberts

La società polarizzata (e femminista)

Presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2019, Paradise Hills è una pellicola sci-fi ambientata in un futuro distopico e nemmno troppo lontano dal nostro presente. Attraverso (in parte e soprattutto a livello psicologico) l’horror – da sempre un genere metaforico e simbolico – la regista ci mostra una (attuale) società fortemente polarizzata e divisa in due tronconi: i superiori (ovvero i più ricchi, colti ed influenti) e gli inferiori (tutto il resto della popolazione). Alice Waddington, che ha scritto la sceneggiatura con  Nacho Vigalondo, ha inoltre realizzato un film (quasi dichiaratamente) femminista, cavalcando un’altra sensibilità contemporanea. Un film sul futuro per parlare del presente insomma.

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