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The Irishman di Martin Scorsese, lealtà e tradimento tra Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci

Tratto dal libro L’Irlandese. Ho Ucciso Jimmy Hoffa di Charles Brandt, solo dal 4 al 6 novembre, in sale selezionate, arriva The Irishman, l’attesissimo nuovo film di Martin Scorsese che vede all’opera un trio d’attori super: Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci. La pellicola sarà disponibile su Netflix dal 27 novembre.

Il film

The Irishman è un’epica saga sulla criminalità organizzata nell’America del dopoguerra, raccontata attraverso gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran (Robert De Niro) – imbroglione e sicario – che ha lavorato al fianco di alcune delle figure più importanti del 20° secolo. Il film racconta, nel corso dei decenni, uno dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa (Al Pacino), e ci accompagna in uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine organizzato: i suoi meccanismi interni, le rivalità e le connessioni con la politica tradizionale.

I personaggi

Robert De Niro è Frank Sheeran che, attraverso il racconto in prima persona della sua vita da sicario, ci conduce negli angoli più oscuri della criminalità organizzata, con le sue procedure, gli scontri, un’arcana organizzazione sociale e legami con la politica. Al Pacino è Jimmy Hoffa, il controverso presidente dell’International Brotherhood of Teamsters (Fratellanza internazionale degli autotrasportatori) che ha consolidato il proprio potere tra gli anni ‘40 e ‘50 diventando il celebre leader del sindacato più potente del paese. Negli anni ‘60 Hoffa, personaggio ambizioso assetato di potere e coinvolto in attività criminali, era stato condannato per corruzione, frode e per aver manipolato una giuria. Dopo cinque anni esce dal carcere deciso a tornare agli antichi splendori. La sua arroganza e imprevedibilità lo portano a inimicarsi gli esponenti della malavita a cui è legato. Joe Pesci è Russell Bufalino, detto il ‘il tranquillo Don’, un uomo che dietro alla sua azienda di tendaggi nascondeva enormi attività illegali. Bufalino introduce Frank Sheeran nel mondo della criminalità e caldeggia una sua amicizia con Hoffa, con conseguenze pesanti per tutti.

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Il progetto di Martin e Bob

Nel 1995, dopo Casinò, Martin Scorsese e Robert “Bob” De Niro si sono messi a cercare un manoscritto con il quale continuare la loro storica e fruttuosa collaborazione. Hanno valutato storie e sceneggiature di generi diversi, senza trovare qualcosa che conquistasse la loro immaginazione. Entrambi hanno continuato con i loro impegni individuali e inevitabilmente sono passati gli anni durante i quali ognuno ha partecipato ad altri film. Così è trascorso un decennio, poi due. Sembrava proprio che questa rimpatriata non sarebbe mai più avvenuta. “Quando abbiamo girato Casinò siamo arrivati a un punto di svolta. È stata una specie di bivio – afferma Scorseseabbiamo continuato a cercare progetti da fare insieme, ma in quel periodo le nostre vite e carriere avevano preso direzioni diverse”. In questo modo gli anni si sono trasformati in decenni.

Il libro della svolta

The Irishman, aveva catturato l’attenzione di De Niro già nel 2007. Durante la lettura del libro L’Irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa di Charles Brandt, De Niro era rimasto colpito dall’intricata saga del sicario Frank Sheeran e dai suoi legami con la criminalità organizzata e della corruzione dilagante che permeava gli USA durante il secondo dopoguerra, quando i boss si erano infiltrati in sindacati, governo e grandi aziende. Questo libro aveva tutti gli elementi tipici di Scorsese: azione travolgente in un periodo d’oro per la mafia, un ricco ritratto di protagonisti indimenticabili e un’ampia scelta di personaggi secondari particolari di grande interesse, oltre a una storia di amicizia e famiglia e alle orribili conseguenze del tradimento.

THE IRISHMAN (2019) Ray Ramano (Bill Bufalino ) Al Pacino (Jimmy Hoffa) and Robert De Niro (Frank Sheeran)

Lealtà e tradimento

Dopo 46 anni, la saga di Frank Sheeran, i suoi legami con i bassifondi e i rapporti con l’imprevedibile e pericoloso sindacalista Jimmy Hoffa, diventa un “un film incentrato su lealtà, amore, fiducia e poi, alla fine, tradimento – dichiara Scorsese, che ha concepito il progetto “come un film riflessivo, il film con personaggi più anziani”. In un certo senso si tratta di un “film da camera”. Riguardo a Franks Sheeran, il regista lo descrive così: “è un reduce dalla Seconda guerra mondiale, durante la quale ha fatto qualcosa come 411 giorni di battaglia senza alcuna pausa. Dopo aver sfiorato la morte, torna in un mondo nel quale non è rimasto nulla per cui valga la pena di vivere. Anche se qui ha una famiglia per la quale si fa in quattro, è ben consapevole che senza un’istruzione o un’occasione non andrà da nessuna parte. In questa fase incontra inaspettatamente alcune persone che lo apprezzano”.

Mezzo secolo di storia

Frank conosce per caso Russell Bufalino. Questo personaggio della malavita mette il disilluso Sheeran sotto la propria ala e lo introduce nella sua organizzazione che, come dice Scorsese, “rappresenta la criminalità organizzata nel nordest degli USA, tra Filadelfia, Pittsburgh e Detroit”. Ed è qui che Frank trova la sua famiglia allargata: “la storia che raccontiamo si svolge tra il 1949 e l’anno 2000, con tutta una serie di flashback e slittamenti temporali. All’inizio c’è un uomo di 82 anni che parla di una trasferta per un matrimonio nel 1975 e poi ti ritrovi negli anni ‘50, ‘60 e ‘70 ma anche nel presente”.

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Un triangolo emotivo

Nonostante le dimensioni epiche del dramma, al centro della trama ci sono i rapporti tra i protagonisti, Frank Sheeran, Russell Bufalino e Jimmy Hoffa, e l’ambiente in cui vivono: “la cosa più bella della storia è questo triangolo, questi tre uomini e la classica saga di lealtà, fratellanza e tradimento – conclude Scorsesesi tratta di qualcosa di faustiano che mostra il costo emotivo e psicologico della situazione. Tutto questo ci sembra si adatti benissimo al periodo in cui viviamo”.

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