Toro Scatenato

Toro Scatenato di Martin Scorsese torna restaurato al cinema

Dal 1° settembre torna al cinema in versione restaurata Toro Scatenato, il film con protagonista un memorabile Robert De Niro diretto da Martin Scorsese nel 1980. La pellicola, tratta dall’autobiografia Raging Bull, My Story di Jake La Motta e Joseph Carter, è stata restaurata nell’ambito del progetto Il Cinema Ritrovato portato avanti dalla Cineteca di Bologna.


Toro Scatenato

Quando un pugile si allena allo specchio, tirando e schivando con la sua immagine riflessa, si dice che sta ‘boxando con l’ombra’. L’espressione è così bella che ci porta inevitabilmente a vedervi impresse allusioni metaforiche: anche se sul ring ci si scazzotta in due, il pugile è sempre solo con se stesso, lui e il proprio lato oscuro. La figura epica e turbolenta di Jake LaMotta porta, sul proprio corpo martoriato, decenni di cinema sulla boxe, distillando alla perfezione la vena ostinata e disperata dei suoi protagonisti. “Il tema del film è la sopravvivenza“, dice Scorsese. LaMotta, nel corso di una vita inimitabile, lotta all’ultimo sangue per sopravvivere a se stesso, tentando vanamente di non precipitare nella spirale delle proprie nevrosi e dei propri fallimenti.

Combattimenti regolari non ne esistono“, aggiunge Scorsese, riferendosi forse più alla vita che allo sport, e mettendoci davanti alla fatica immane che ognuno deve affrontare sul proprio ring privato. Anche per questo Toro scatenato, con tutto il carico di brutalità che lo accompagna, è un film spirituale. Oltre a essere una malinconica lezione sul tempo e sulla vocazione distruttiva dello spettacolo. Tra cent’anni, sarà ancora uno dei film più grandi di sempre.

"The New York Review of Books: a 50 Year Argument"

“The New York Review of Books: a 50 Year Argument”

La rassegna

Intorno a Toro Scatenato, la Cineteca di Bologna ha realizzato una rassegna che ripercorre le fila del grande dissonante ‘romanzo americano’ firmato Martin Scorsese. Tutti i film saranno proiettati alla sera al Cinema Lumière – Sala Officinema/Mastroianni. Ecco i film e le date:

The New York Review of Books: a 50 Year Argument (2014) – Sabato 8 Settembre

Diretto da Martin Scorsese e dal suo fedele collaboratore David Tedeschi, cavalca le onde della storia letteraria, politica e culturale proprio come ha fatto la celebre rivista. Provocatorio, eccentrico e incendiario, il film intreccia rari materiali d’archivio, interviste ai collaboratori, estratti da opere di autori emblematici quali James Baldwin, Gore Vidal e Joan Didion e filmati vérité originali girati nella redazione della “Review”, nel West Village. Queste scene riflettono l’instancabile attività di una rivista che, trascorsi i suoi primi cinquant’anni, si sente ancora piena di energia come il suo fondatore, Robert Silvers. Il film riesce a cogliere la forza con cui le idee determinano la storia. “Le riviste non cambiano il mondo” dice il saggista Avishai Margalit, “ma influenzano il clima intellettuale come il cavallo degli scacchi, una mossa in avanti e poi di lato, senza seguire una linea retta“.

Subito dopo la proiezione seguirà The Big Shave, cortometraggio diretto da Martin Scorsese nel 1968. Sulle note della rassicurante I Can’t Get Started di Bunny Berigan, l’ancora più confortante rituale mattutino dell’americano medio finisce in splatter. Mai smentita da Scorsese la metafora della mutilazione autoinflitta dell’America in Vietnam.

"The Wolf of Wall Street"

“The Wolf of Wall Street”

The Wolf of Wall Street (2013) – Domenica 9 Settembre e Giovedì 13 settembre

Basato su una storia vera, segue l’impressionante ascesa e la caduta di Jordan Belfort (Leonardo DiCaprio), il broker di New York che conquista un’incredibile fortuna truffando milioni di investitori. Un giovane ‘nuovo arrivato’ nel tempio del capitalismo mondiale che si trasforma via via in un corrotto manipolatore dei mercati e in un cowboy della Borsa. Capitali che investe in un’infinita gamma di afrodisiaci: donne, cocaina, automobili, la moglie supermodella e una vita leggendaria fatta di aspirazioni e acquisti senza limiti. Ma la SEC e l’FBI tengono d’occhio il suo impero contrassegnato dagli eccessi… Scorsese crea un racconto oltraggioso, una dark comedy contemporanea sull’alta finanza, un mondo dove domina l’estorsione perfetta. Il risultato è un viaggio epico nell’esaltazione provocata da avidità, adrenalina, sesso, droghe e dal vortice costante del denaro guadagnato troppo facilmente.

Seguirà It’s Not Just You, Murray!, cortometraggio diretto nel 1964 da Martin Scorsese, sua opera seconda. Un gangster di mezza tacca invecchia malriponendo fiducia in un presunto amico. Cenni e temi dell’autore a venire: l’ambiente criminale, il legame fraterno (qui in chiave Caino) tra uomini, e la mamma: Catherine Scorsese tra gli interpreti.

"No Direction’s Home: Bob Dylan"

“No Direction’s Home: Bob Dylan”

No Direction’s Home: Bob Dylan (2005) – Mercoledì 12 Settembre

Non poteva che compiersi questo incontro tra la voce più dissonante dell’America in metamorfosi e il suo regista mitografo, che ne ha raccontato nascita, morte ed estasi. Dylan è il cantore di una generazione che si è complicata la vita, non accettando mai di rimanere uguale. Scorsese ne percepisce l’inquieta ricerca culturale e la fa entrare nel suo cinema acceso. Dedicato al periodo 1961-63, ma universale.

Il film sarà preceduto da Bad, cortometraggio realizzato da Scorsese nel 1986. Si tratta della versione integrale del videoclip del brano di Michael Jackson. Nel prologo in bianco e nero Jackson è un giovane che, uscito da una scuola prestigiosa, fa ritorno nel povero quartiere newyorkese in cui vive la famiglia. Agli amici, capeggiati da Wesley Snipes, che lo accusano di non essere un ‘duro’ risponde con la celebre coreografia (a colori) ambientata in una stazione della metropolitana.

"Mean Streets"

“Mean Streets”

Mean Streets (1973) – Venerdì 14 e Sabato 15 Settembre

Primo degli indimenticabili trattati antropologici sulla vita a Little Italy secondo Martin Scorsese in cui ciò che più conta è l’ordine morale della Strada (e dei capibanda, e dei preti) e dove, a dispetto delle apparenze, la violenza emotiva è esponenzialmente più terribile di quella fisica. Aggiornata la lezione artistica del padre cinematografico Kazan e metabolizzata quella linguistica di Fuller – “studiavo i suoi carrelli per ore” – in Mean Streets l’uso più espressivo della macchina da presa e il montaggio serrato scandito a colpi di una colonna sonora di grande effetto, parlano già un idioma tutto scorsesiano.

"Casinò"

“Casinò”

Casinò (1995) – Domenica 16 e Mercoledì 19 Settembre

Las Vegas è un po’ come una Sodoma e Gomorra circondata dal deserto. Ottenere il paradiso e perderlo a causa della cupidigia è la vecchia storia dell’Antico Testamento” (Martin Scorsese). Il racconto criminale scorsesiano si trasferisce tra i tavoli da gioco. Come Quei Bravi Ragazzi, è tratto da un romanzo di Nicholas Pileggi, con cui Scorsese torna a collaborare alla sceneggiatura. Ma è con la macchina da presa che dà vita alla sua “sontuosa, tragica, delirante visione del mondo: un mondo come guardato attraverso un caleidoscopio, che solo a tratti, all’improvviso e per un momento, si concretizza in una composizione dai lineamenti percettibili, per poi riesplodere in una gimkana di colori, musiche, grida, dadi, dita spezzate, omicidi, gioielli, insegne al neon” (Emanuela Martini).

"L’Età Dell’Innocenza"

“L’Età Dell’Innocenza”

L’Età Dell’Innocenza (1993) – Giovedì 20 e Venerdì 21 Settembre

Quando Scorsese annunciò la sua intenzione di realizzare un adattamento del romanzo di Edith Wharton (prima donna della storia premiata con il Pulitzer) la sorpresa fu generale. Ad avvicinarlo a questa storia erano stati in realtà tutti temi profondamente scorsesiani: l’ossessione repressa, i riti e i codici non detti della ‘tribù’ e la violenza emotiva, qui espressa a colpi di servizi di porcellana e colpevoli trasgressioni: “ero curioso di vedere come avrei interpretato visivamente il film con una sensibilità come la mia, differente da quella di Visconti o di Wyler che pure ho tanto amato” (Martin Scorsese).

Il film precede la proiezione di The Key To Reserva, filmato pubblicitario scritto e diretto nel 2007 da Scorsese per lo spumante spagnolo Freixenet, s’ispira a una finta sceneggiatura inedita di Alfred Hitchcock di cui lo stesso Scorsese, nei panni di se stesso, annuncia il ritrovamento.

"Quei Bravi Ragazzi"

“Quei Bravi Ragazzi”

Quei Bravi Ragazzi (1990) – Venerdì 21 e Sabato 22 Settembre

Da quando posso ricordare, ho sempre voluto essere un gangster“: Ray Liotta ci sorride con la sua grinta impunita, la sua voce over ci parla e anche se quel che dice è inaccettabile, noi siamo già tutt’interi dentro la sua storia. È uno dei grandi incipit della storia del cinema: una strana risonanza quasi proustiana avvia un racconto di mafia italoamericana giovane, crudele, euforica di chiassoso glamour. Il sugo bolle nella cucina di mamma mentre un cadavere si raffredda nel bagagliaio.

Vite sprecate, oblique redenzioni, vuotare il sacco (come ha fatto Henry Hill, il wiseguy alla cui vicenda s’ispirava il bestseller di Nick Pileggi) e lasciarsi traghettare a una qualsiasi vita di pentito sotto protezione: sommamente ambigua, da qualche parte scivola la nostalgia “per tempi che non dovrebbero essere rimpianti, e invece lo sono”. Impareggiabile lezione visiva sulla produzione capitalistica e circolazione criminale del denaro. Il film che solo Scorsese avrebbe potuto girare. Lo Scorsese del suo periodo prodigioso.

"Re Per Una Notte"

“Re Per Una Notte”

Re Per Una Notte (1983) – Domenica 23 Settembre

Buffone di seconda categoria, Rupert (Robert De Niro) non è un genio incompreso. È un re solo nei dialoghi che immagina di avere con Jerry Langford, il suo idolo. A lungo differito, il suo grande monologo non è la prova di un talento eccezionale. Rupert ci affascina solo perché sarebbe pronto a vendere l’anima al diavolo, pur di essere il divo di una notte. Non senza perversione, Scorsese scambia le parti assegnate alle sue star. A Jerry Lewis tocca quella di un businessman privo di umorismo, imbronciato fino alla misantropia, il cui sguardo si illumina solo quando è in preda alla collera. Invece De Niro, fin lì votato a imponenti prove drammatiche, prende in prestito alcune caratteristiche, e persino alcune gag, al ‘ragazzo tuttofare’ di cui ha visto e rivisto tutti i film per calarsi nella parte“. (Michael Henry Wilson).

"Taxi Driver"

“Taxi Driver”

Taxi Driver (1976) – Giovedì 27 e Sabato 29 Settembre

Con questo film, Martin Scorsese vince la Palma d’oro a Cannes nel 1978. C’è la sceneggiatura di Paul Schrader, l’influenza del cinema europeo (quella di Bresson per esempio), c’è una metropoli, New York, con i suoi colori, i quartieri malfamati, la violenza e la giungla metropolitana, la musica di Bernard Herrmann, i primi piani di oggetti, i colori accesi della fotografia, i tergicristallo al rallentatore, in una città notturna: un’automobile come una bara semovente. E poi c’è De Niro, c’è quel famoso: “You talkin’ to me? You talkin’ to me?” allo specchio. C’è una giovanissima Jodie Foster, prostituta da redimere. C’è Harvey Keitel pappone, e una magnifica Cybill Sheperd. Un finale virato al rosso“. (Rinaldo Censi).

"America 1929: Sterminateli Senza Pietà"

“America 1929: Sterminateli Senza Pietà”

America 1929: Sterminateli Senza Pietà (1972) – Venerdì 28 e Domenica 30 Settembre

America 1929 apparteneva a un nuovo genere inaugurato da Gangster Story, che all’epoca aveva un pubblico assiduo. Vi ricordate lo slogan pubblicitario ‘Sono giovani, si amano e uccidono’? Noi li amavamo, erano formidabili e indossavano dei vestiti stupendi. Roger [Corman] mi disse soltanto: ‘Leggi la sceneggiatura, riscrivi quello che vuoi ma ricordati che ci deve essere un po’ di nudo, almeno ogni quindici pagine. Magari una spalla, o una gamba giusto per mantenere vivo l’interesse del pubblico’“. (Martin Scorsese)

Seguirà la proiezione di Mirror, Mirror, episodio di Amazing Stories (1986). Qui Scorsese fa incursione nel genere horror dirigendo un episodio della serie televisiva ideata e prodotta da Steven Spielberg Amazing Stories. “Realizzare la storia di un uomo che aveva una crisi nervosa nella sua casa, con poco dialogo e molta atmosfera, era un’esperienza nuova per me“. Per la colonna sonora chiama Michael Kamen, apprezzato per le musiche di La Zona Morta di Cronenberg.

"Hugo Cabret"

“Hugo Cabret”

Hugo Cabret (2011) – Sabato 29 Settembre

“Hugo Cabret è diverso da qualsiasi altro film Martin Scorsese abbia mai fatto, ed è probabilmente il più vicino al suo cuore: un’epica familiare ad alto budget, e uno specchio della sua vita” (Roger Ebert). Il filo autobiografico così sintetizzato è forse il migliore per perdersi e ritrovarsi nella fantastica avventura di Hugo Cabret, nel volo visionario sopra la storia del cinema, nello stupefacente diluvio dei suoi effetti speciali. Un ragazzino solitario guarda il mondo dalla stazione-antro di Montparnasse, negli anni Trenta; ha per compagno un uomo meccanico incompiuto; se esce allo scoperto, è per infilarsi nelle sale cinematografiche; infine incontra Georges Méliès, vecchio pioniere del cinema meraviglioso, e da lì comincia la sua vera vita. Sotto la trama sottile del racconto di formazione, l’apologo adulto è dedicato al potere del cinema e alla sua fragilità (sognare e preservare per continuare a sognare). Un film nostalgico e progressivo.

"Chi Sta Bussando Alla Mia Porta?"

“Chi Sta Bussando Alla Mia Porta?”

Chi Sta Bussando Alla Mia Porta? (1969) – Sabato 29 e Domenica 30 Settembre

Primo lungometraggio di Scorsese e primo film di Harvey Keitel, prepara Mean Streets seguendo le bighellonate di tre giovinastri di Little Italy, tra tentazioni della strada e bambagia famigliare. Charlie si innamora di Katy, ma il suo sentimento e la sua educazione cattolica sono messi a dura prova quando scopre che la ragazza ha subito violenza dal suo ex. Scorsese guarda a Cassavetes e a Godard, ma sembra già avere un mondo tutto suo, nel cuore e negli occhi.

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