(Foto di Giuseppe Distefano)

Un Nemico Del Popolo, Massimo Popolizio riporta in scena Henrik Ibsen

(Foto di Giuseppe Distefano)

Dopo 31 repliche nella passata Stagione (per un totale di oltre 17 mila spettatori), dal 17 al 26 gennaio torna al Teatro Argentina di Roma Un Nemico Del Popolo, lo spettacolo scritto da Henrik Ibsen e qui diretto ed interpretato da Massimo Popolizio che ha portato sul palcoscenico questa impresa teatrale dal respiro etico-politico che si è recentemente aggiudicato il premio Ubu come Miglior Spettacolo 2019. Al fianco di Popolizio sul palco una grandissima Maria Paiato vincitrice per questa prova (in panni maschili) del Premio Ubu come Miglior Attrice Protagonista.

(Foto di Giuseppe Distefano)

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Un Nemico Del Popolo

Con il classico ibseniano Massimo Popolizio restituisce con slancio, modernità e senso della parodia lo scontro tra fratelli, la corruzione del potere e la contaminazione ambientale, temi ancora attuali in grado di parlarci del nostro tempo. Lo spettacolo racconta con spietata lungimiranza il rischio che ogni società democratica corre quando chi la guida è corrotto, e la maggioranza soggiace all’autorità pur di salvaguardare l’interesse personale. Dunque, un testo classico fortemente contemporaneo che Popolizio sceglie di ambientare non nella Norvegia del 1882, ma in un’immaginaria contea americana degli anni Venti. Nella cittadina è stato costruito uno stabilimento termale che rappresenta il riscatto per il territorio, offrendo lavoro agli abitanti di un paese depresso economicamente. Ma sorge un conflitto politico e morale che contrappone due fratelli: il medico Thomas Stockmann (Massimo Popolizio), direttore dello stabilimento, e il sindaco Peter Stockmann (Maria Paiato). Thomas scopre che le acque termali sono causa di inquinamento, Peter, politicamente insabbiatore, tenta invano di convincerlo che la sua denuncia porrà fine ai sogni collettivi di benessere. Il racconto è popolato dai personaggi – dodici attori al fianco dei protagonisti, in costante equilibrio su note di tenerezza e umanità – che sembrano vivere in apparente armonia, ma la cui esistenza sarà irrimediabilmente “inquinata”, come le acque sulle quali si basa l’economia e la prosperità della cittadina.

(Foto di Giuseppe Distefano)

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Massimo Popolizio racconta…

«Che fare? Chiudere le terme in attesa di una bonifica, con il conseguente danno economico, o persistere nel promuoverle, assicurando lo sviluppo di tutta la città? Non si tratta di un confronto di due posizioni quanto piuttosto dello scontro tra due punti di vista. “Saremo tutti d’accordo nell’affermare che sulla faccia della terra gli imbecilli costituiscono la maggioranza. Allora perché dovremmo farci comandare dalla maggioranza?”, così provoca il Dr. Stockmann per Ibsen: le regole della vita di una democrazia, con i suoi paradossi, mi sembrano di grande interesse per questi tempi. Quando questa esigenza incontra un testo del passato, forte e attuale come Un Nemico Del Popolo di Ibsen, la sfida della messa in scena diventa attiva, alla ricerca di un’efficacia nel raccontare, e ricettiva, per ascoltare e apprendere ciò che un’opera così densa ancora oggi ci svela sul potere, la corruzione, il bene comune e l’interesse personale. Un testo che, rispetto ad altri della produzione di Ibsen, non possiede personaggi dalla psicologia articolata. Sono piuttosto dei caratteri e come tali vanno trattati. Senza fare degli azzardi drammaturgici, ci troviamo davanti ad un testo che scivola quasi nell’espressionismo».

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