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Clint Eastwood fa Il Corriere, soldi sporchi per riprendersi la famiglia

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Giovedì 7 febbraio arriva al cinema Il Corriere – The Mule, il nuovo lungometraggio di Clint Eastwood che tornerà nuovamente davanti alla macchina da presa (l’ultima volta fu in Gran Torino, nel 2009), al fianco dei suoi colleghi Bradley Cooper, Laurence Fishburne, Michael Peña, Dianne Wiest ed Andy Garcia. Clint Eastwood ha diretto il film da una sceneggiatura di Nick Schenk, ispirata all’articolo del New York Times Magazine “The Sinaloa Cartels’ 90-Year-Old Drug Mule” di Sam Dolnick.

Il film

Earl Stone (Clint Eastwood), un uomo prossimo ai 90 anni rimasto solo e al verde, costretto ad affrontare il fallimento della sua impresa, quando gli viene offerto un lavoro per cui è richiesta la sola abilità di guida di un’auto. Cosa facile ma, a sua insaputa, Earl è appena diventato un corriere della droga di un cartello messicano. Svolge bene il suo nuovo lavoro, talmente bene che il suo carico aumenta esponenzialmente, e gli viene assegnato un assistente. Ma questo non è l’unico a tenere d’occhio Earl: il misterioso nuovo ‘mulo’ della droga è finito anche nel mirino dell’efficiente agente della DEA, Colin Bates (Bradley Cooper). E anche se i problemi finanziari appartengono ormai al passato, i suoi errori invece cominciano ad affiorare incidendo pesantemente; Earl non sa se avrà il tempo di rimediare a quei torti prima che le forze dell’ordine, o gli esecutori del cartello, lo prendano.

Una presa di coscienza

Ne Il Corriere – The Mule, il regista/attore Clint Eastwood interpreta un uomo che inizia a rendersi conto che ciò che ha sacrificato nella sua vita – il tempo con le persone care – è ciò per cui invece avrebbe dovuto sacrificare tutto il resto: “Earl è stato un fallimento nella sua vita familiare, ma quasi prendendosene gioco andava in giro a dispensare consigli su come relazionarsi con le proprie famiglie – osserva Eastwoodma ora, tornare all’ovile è difficile”.

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Riconquistare l’affetto con i soldi

Non essendo riuscito a mantenere la promessa di pagare le spese del matrimonio di sua nipote, Earl considera i soldi come l’unico modo per ricomprare letteralmente l’affetto dei familiari. Se solo ne avesse. Malgrado abbia passato decenni a dedicarsi più al lavoro che a sua moglie e sua figlia, la sua attività è comunque sull’orlo del fallimento, ed Earl è in procinto di perdere tutto ciò che ha. Il produttore Tim Moore afferma: “Earl è uno di quegli uomini che sta meglio fuori casa, mentre tra le mura domestiche non è proprio colui che la sua famiglia si aspetta. Così, si è concentrato sulla sua passione: la coltivazione e la vendita di fiori. Ma oramai anche gli affari stanno andando male”.

Una storia vera

Fin quando non si presenta un’opportunità insolita. Avendo passato molti anni a viaggiare per strada da una mostra di fiori all’altra, c’è una cosa che Earl è bravo a fare: guidare. E alla sua età, chi potrebbe sospettare che possa compiere un atto illegale? Ispirato ad una storia vera, il personaggio ha stimolato la creatività dello sceneggiatore di Gran Torino Nick Schenk, a creare un altro ruolo per il venerabile Eastwood: “il più efficiente corriere nella storia del cartello della droga di Sinaloa, è stato l’uomo meno scontato: un novantenne che viaggiava per lavoro – afferma Schenk nel cartello era venerato da tutti: servito e riverito, lasciandogli campo libero. Quindi, ho iniziato da lì”.

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Due facce della stessa persona

Mi sono reso conto che Earl era davvero l’altra faccia della medaglia di Walt Kowalski di Gran Torino – continua Schenkdurante le ricerche per quel film ho incontrato diversi veterani di guerra, molti dei quali sembravano essere tornati al mondo civile in due modi: arrabbiati col mondo, come Walt, oppure lasciandosi il passato alle spalle e mettendosi al servizio degli altri. Quest’ultima è stata la mia base per la natura leggera di Earl: il suo senso del divertimento, il suo brio. Naturalmente, tutto questo era riservato ai suoi amici e colleghi. Come la sua ex-moglie fa notare nel film, tutti gli altri hanno conosciuto il lato divertente di Earl, mentre lei e la famiglia hanno conosciuto un uomo che non vedeva l’ora di uscire di casa”.

Un senso di colpa da cancellare ad ogni costo

Clint Eastwood ritiene che il peso maggiore che grava su Earl non sono le droghe, o il fatto che stia commettendo un crimine: ma è il senso di colpa ciò che non riesce più a sopportare. E cerca di porvi rimedio: “finanziariamente è al verde; deve trovare dei soldi altrimenti perderà la sua casa e il lavoro – osserva il regista – con i soldi in mano, non resiste alla tentazione di ergersi al Robin Hood della situazione, facendo del bene agli altri come a giustificare le sue azioni. Ma è dal lato sbagliato della legge, e questo si rivela pericoloso – sia per lui che per gli altri – e inizia a preoccuparsi. Mi è piaciuta l’idea di un uomo con tanti ostacoli fisici ed emotivi da superare”.

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Rimediare con i soldi sporchi

Earl è un tipo che sa di non aver fatto la cosa giusta per la sua famiglia, e ora pensa che i suoi cari potrebbero non perdonarlo mai. “Questo è un duro colpo per lui” afferma Eastwood. Earl suppone che, non essendo riuscito a ripagare i suoi cari per tutti gli anni in cui li ha trascurati, con i soldi della sua nuova losca attività ora può riacquistare le loro grazie. E la sua benevolenza non si ferma alla famiglia Stone: finanzia anche la ristrutturazione del ritrovo dei veterani locali. Eastwood aggiunge: “più denaro distribuisce, più pensa di fare la cosa giusta trasportando la droga. Ben presto si ritrova a vivere una vita folle, anche socialmente. Certamente, in confronto ad una persona della sua età, vive in un mondo diverso”.

In effetti, Earl ha un comportamento che la maggior parte dei suoi coetanei non avrebbe. Alcuni elementi delle attività di Earl sono state tratte dalla vita reale di colui a cui si è ispirato il personaggio, come spiega Eastwood: “non sappiamo veramente cosa sia successo durante i viaggi dell’uomo, ma è stato notato fermarsi e dare un passaggio ad altri viaggiatori lungo la strada, e che ha usato i soldi per riscattare la sua azienda”.

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Un salvatore al collasso

Nel nostro film – conclude Clint Eastwood mettiamo in luce il lato negativo del suo lato positivo, per così dire. Aiutare le persone, ristrutturare la vecchia sala dei veterani, rinnovare la sua serra … Tutto ciò lo fa sentire un po’ come un salvatore, ma allo stesso tempo moralmente è al collasso. Sa che quel che sta facendo è sbagliato, e un giorno dovrà pagarne le conseguenze”.

“Pensiamo sempre che abbiamo tempo. Forse no. O forse si. Forse ce l’ha anche Earl”.

Clint Eastwood

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