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Dramma e commedia nelle Cure a Domicilio di Slávek Horák

Giovedì 26 ottobre arriva al cinema Cure a Domicilio, la brillante opera prima del regista ceco Slávek Horák che esordisce nel cinema raccontando con misura e ironia una storia di cambiamento che resta in bilico tra il dramma e la commedia alternando momenti tragici ad accadimenti buffi e al limite del surreale.

La protagonista del racconto è Vlasta (Alena Mhulová), che lavora come infermiera a domicilio in una cittadina della Moravia. È una donna generosa e pragmatica che ha dedicato tutta la sua vita al marito, alla figlia e ai suoi pazienti. Ha sempre messo le esigenze degli altri davanti alle proprie, crede fermamente nella medicina tradizionale e nella competenza dei medici.

Un giorno scopre di essere malata e cerca di dare una svolta alla sua vita. Costretta ad abbandonare ogni certezza, capisce a sue spese che questo atteggiamento altruista può essere anche profondamente autodistruttivo. Grazie a una nuova amica, pranoterapista e insegnante di ballo, e a una guru dai metodi discutibili, Vlasta giunge ad accettare che, come tutti, anche lei ha bisogno di amore e di attenzioni.

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Ha detto il regista, Slávek Horák: «Il mio obiettivo era realizzare un film sincero su temi universali su cui le persone abitualmente esitano a confrontarsi, in questo casi quelli della compassione e della morte. Volevo infondere umorismo nel dramma, per raccontare una storia che ricorda agli spettatori la loro mortalità, per far meglio apprezzare le persone che amano e anche per ricordare loro di prendersi cura di se stessi. Ho scelto di mettere in scena l’avventura della scoperta di sé con un intreccio particolare, in cui dramma e commedia si bilanciano tra loro. La sfida più grande era riuscire a realizzare un film vivo, con un cuore pulsante».

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