Il Paradiso Probabilmente 0

Il Paradiso Probabilmente di Elia Suleiman, il mondo come microcosmo della Palestina

Menzione Speciale della Giuria all’ultimo Festival del Cinema di Cannes, giovedì 5 dicembre arriva in sala Il Paradiso Probabilmente, il film scritto, diretto e interpretato da Elia Suleiman che ha realizzato una saga comica che esplora identità, nazionalità e senso di appartenenza, nella quale ci si pone una domanda fondamentale: qual è quel luogo che possiamo veramente chiamare casa?

Il film

ES (Elia Suleiman) fugge dalla Palestina in cerca di una patria alternativa, ma si rende conto che la Palestina lo segue come un’ombra. Quella che doveva essere la promessa di una nuova vita si trasforma in una commedia degli errori: non importa quanta strada percorra, da Parigi a New York, c’è sempre qualcosa che gli ricorda casa.

Elia Suleiman racconta…

Nei miei film precedenti ho cercato di presentare la Palestina come un microcosmo del mondo; Il Paradiso Probabilmente cerca di mostrare il mondo come se fosse un microcosmo della Palestina. Questo film mostra ordinarie situazioni di vita quotidiana di persone in tutto il mondo che vivono in un clima di tensione geopolitica globale. E la violenza che esplode in un posto è simile alla violenza che esplode in un altro. Immagini e suoni che contengono questa violenza o tensione si trovano in ogni luogo del mondo, e non, come in passato, solo in qualche lontano angolo del globo. I posti di blocco sono ormai in ogni Paese, negli aeroporti e nei centri commerciali. Le sirene della polizia e degli allarmi non sono più intermittenti, ma costanti“.

Elia Suleiman tra Nancy Grant e Gael Garcia Bernal

Elia Suleiman tra Nancy Grant e Gael Garcia Bernal

Invece di concentrarsi sul quadro “più ampio” con cui i media ci bombardano costantemente, un quadro sempre generalizzato, mascherato e falsificato, Il Paradiso Probabilmente ci mostra il momento ai margini del quadro, il momento banale, ovvero quello che di solito non è messo a fuoco. E così facendo si avvicina a ciò che è intimo, tenero e toccante. Le storie personali e umane che si basano sull’identificazione, che sollevano domande e incoraggiano la speranza“.

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