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VENEZIA 72 – Emin Alper mostra la violenza politica di Abluka. La coppia Kaufman-Johnson presentano l’animazione di Anomalisa

Oltre a Sangue Del Mio Sangue del nostro Marco Bellocchio, sono due gli altri film in Concorso oggi alla Mostra cinematografica di Venezia. Il primo che vi presentiamo è Abluka (Frenzy) del turco Emin Alper, pellicola che racconta di come il sistema politico trasformi gli “uomini semplici” in parti del suo meccanismo violento fornendogli autorità e strumenti di violenza.

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Istanbul è in preda alla violenza politica. Hamza, un alto ufficiale di polizia, offre a Kadir una libertà condizionale dal carcere. Per uscire di prigione, l’uomo deve accettare di lavorare come netturbino nella nuova unità di operatori ecologici che raccolgono informazioni per i servizi segreti. Kadir accetta e comincia a raccogliere rifiuti nelle baraccopoli, controllando se contengano materiali collegati alla produzione di ordigni esplosivi.

In una di queste zone, Kadir incontra suo fratello minore, Ahmet. Il giovane lavora in una squadra comunale responsabile dell’abbattimento dei cani randagi. La riluttanza di Ahmet a stabilire un legame fraterno con Kadir, malgrado le insistenze di quest’ultimo, induce Kadir a inventarsi ipotesi di complotto per spiegare la distanza del fratello.

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Al centro di Abluka è la violenza che scaturisce dal sistema politico: “che questa sia rivolta contro i cani randagi sia contro i terroristi” spiega Emin Alper. Gli uomini ubbidiscono agli ordini, per realizzare i loro sogni o anche solo per guadagnarsi da vivere. Nel farlo “restano indifferenti agli effetti delle loro attività, ma di fatto questa ignoranza è una loro scelta”. L’elemento tragico della storia “è determinato sia dalle condizioni politiche che dalle scelte personali dei personaggi, tuttavia, quegli stessi strumenti si rivoltano contro di loro, come conseguenza della loro paranoia”.

Anomalisa, è il film d’animazione diretto da Charlie Kaufman e Duke Johnson. La pellicola segue le vicende di Michael Stone, un oratore motivazionale di successo, il quale viaggia per il Paese cambiando la vita di molte persone. Tuttavia, nel trasformare gli altri, egli perde qualcosa di se stesso. La sua vita diventa sempre più grigia e monotona e le persone iniziano a sembrare tutte identiche. Una notte, durante un viaggio d’affari di routine, incontra un’estranea che cambia la sua visione del mondo, facendolo sentire vivo.

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Attraverso il meticoloso processo dell’animazione in stop-motion, Anomalisa esplora gli aspetti minimi, intimi e insignificanti con un’attenzione precisa per il dettaglio. Un’opera che è “stata concepita, coreografata, eseguita e fotografata ogni frazione di secondo in modo separato – spiegano Charlie Kaufman e Duke Johnsonun film che si sarebbe potuto terminare in due settimane con gli attori, è stato girato con i pupazzi in due anni”.

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