Ennio Morricone

Ennio Morricone, addio Maestro, ora è solo silenzio

Ci siamo svegliati con una notizia tremenda oggi: se n’è andato, a 91 anni, IL MAESTRO Ennio Morricone. Un talento straordinario che ha saputo regalare note ed emozioni a tutto il mondo, un artista appassionato e inesauribile. Morricone è stato il Maestro per eccellenza, un genio della musica capace di comporre pagine immortali della storia del cinema mondiale.

Ennio Morricone

Ennio Morricone

Una vita intera Inseguendo Quel Suono

Tutta la sua vita e la sua arte è stata raccontata in Inseguendo Quel Suono – La Mia Musica, la Mia Vita (2016, edito da Mondadori per la collana Ingrandimenti), l’autobiografia che Morricone ha scritto con il compositore Alessandro De Rosa che, nel novembre 2018, avevo intervistato in occasione dei 90 anni del Maestro. Ripropongo oggi, in questa giornata tremenda, un estratto di quella nostra chiacchierata.

Alessandro, che viaggio è stato Inseguendo Quel Suono? Come si è trovato a conversare con Ennio Morricone?

È stato un viaggio incredibile, che è durato più di quattro anni. Qualche volta tornavo a casa in lacrime, ricordo in particolare quando mi parlò la prima volta di Pasolini. Con Morricone ci conoscemmo già nel Maggio del 2005 quando gli consegnai un cd con delle mie composizioni ad una sua conferenza, ma iniziammo a conversare con l’idea di questo libro nel Luglio 2012. Inseguendo Quel Suono è uscito due anni fa ma noi continuiamo a conversare. Una grande fortuna, e al tempo stesso una grande responsabilità.

Alessandro De Rosa insieme a Ennio Morricone

Alessandro De Rosa insieme a Ennio Morricone

Il titolo del libro recita anche “La Mia Musica, la Mia Vita”. La storia di Morricone sembra legare indissolubilmente Musica e Vita. Come se l’una generasse l’altra, e viceversa…

Assolutamente una genera l’altra e viceversa. Igor Stravinskij diceva: “technique is the whole man”, e questo è verissimo in molti musicisti, e anche nel caso Morricone. Ennio ha lavorato tutta la sua vita pensando e scrivendo musica. Interrogarsi quindi e ricercare sulla sua opera significa rintracciare le matrici del suo pensiero e quindi interessarsi al contesto in cui la sua identità e il suo pensiero hanno preso forma. Tra la sua musica e la sua vita c’è il suo pensiero, e Inseguendo Quel Suono secondo noi, può creare un punto di contatto fra il lettore e il pensiero di Morricone, un momento di dialogo con lui.

Inseguire quel suono, ovvero inseguire quella emozione. Come ci si arriva?

Forse non solo quell’emozione ma la comunicazione, e forse l’utopia. In una pagina del libro Morricone dice:

E.M. Io sto sempre inseguendo quel punto di contatto con l’altro, anche per poterlo contraddire, per farne a meno, ma tenendolo comunque in considerazione.

A.D.R. Sempre «Inseguendo quel suono», quindi?

E.M. Certo, sempre cercandolo, un suono… e forse più di uno, e la relazione fra loro, e poi ancora… ma questo è un fatto estremamente misterioso. Tanto sfuggente quanto appassionante…

“Inseguendo quel suono” è anche un verso di una poesia che Morricone dedicò alla moglie Maria sul finire degli anni ’80. In quel caso il suono della sua eco… che poi se vogliamo è l’amore che sposta e sprona alla creazione di contatto e dialogo…

2-Ennio Morricone

Musica e Cinema. Quando e come nasce il suo avvicinamento a questi due mondi in Morricone?

Entrambi gli avvicinamenti avvennero nella prima infanzia: quello alla musica dipese molto dal padre Mario, che un bel giorno gli mise la tromba in mano e lo iscrisse al conservatorio. L’avvicinamento al cinema avvenne quando iniziò ad andare a vedere i film proiettati a Roma. Poi più avanti, da ragazzino, affiancava sporadicamente il padre nei turni di sincronizzazione in quelle sale dove la musica per il cinema si incideva. Fu lì che Ennio iniziò a fantasticare su come avrebbe musicato quelle stesse sequenze per era stato chiamato a suonare la tromba col padre. Poi si distaccò da questa sua fascinazione e rimase la musica sola. Gli studi conservatoriali di composizione con Petrassi, l’esperienza di Darmstadt. Poi le vicende della vita fecero incrociare gradualmente e nuovamente i binari di musica e cinema e Morricone si ritrovò a musicare sempre più film…

Le note di Morricone hanno fatto sognare diverse generazioni. Un linguaggio universale di emozioni umane, e un suono, appunto, che ci rivela l’anima del Maestro. Secondo lei, tra tutti i Suoi innumerevoli, diversi e magnifici lavori, possiamo ritrovare un filo conduttore? Un battito, una sensibilità, una visione?

Secondo me sì. Quando ascoltiamo i grandi musicisti, o forse più in generale i grandi, possiamo cogliere qualcosa che accomuna la loro produzione. Qualcosa che cambia e che si conferma al tempo stesso. In un certo senso è curioso, perché Ennio da un lato sostiene di essere rimasto sempre uguale a se stesso, ma dall’altro di aver continuamente sperimentato e cambiato strada. Forse questa contrapposizione è divergente solo apparentemente… è uno dei misteri più interessanti di Morricone, almeno per me. Un mistero che esaminiamo nel libro. Perché scrive? Come lo fa? Queste le domande a cui volevamo dare risposta…

8-Morricone Hateful Eight

Per Morricone il 2016 fu un anno incredibile: Golden Globe prima e soprattutto l’Oscar dopo. Non un tributo alla Carriera, che peraltro aveva già ricevuto, ma un nuovo riconoscimento per una nuova musica. Quanto diventa importante – ancor di più in questi tempi – la sua figura come punto di riferimento per tutti coloro che sognano di lavorare con la musica?

Fu davvero un anno incredibile. Quelli che nomini sono premi importantissimi. Ma come Morricone ripete spesso, sono momenti, bellissimi ma momenti di grande consenso. Poi si torna in studio e si continua a scrivere, a rimettersi in discussione. A domande come la sua Ennio risponde sempre che sarà la storia, e il futuro, a decidere l’importanza di alcune musiche e di alcuni compositori. Quindi, che dire? Lo scopriremo…

Ripenso con grande emozione alla colonna sonora di Nuovo Cinema Paradiso, con riferimento, scontato, alla sequenza finale dei baci. Possiamo ritenere forse quella musica, quel momento, quella sequenza, il punto più alto che lega Morricone alla Settima Arte?

Sicuramente quella sequenza ha un fascino incredibile e struggente, ma se mi fermo a pensare a quanti film Morricone sia riuscito a musicare in questi 55 anni nel cinema, non riesco proprio a rintracciare e a scegliere un unico singolo momento, un momento “più alto”, come mi chiede lei. In altre parole credo ci siano moltissime vette e forse per me non è tanto importante capire quale sia la vetta più alta, ma nutrirmi della loro diversa bellezza e delle loro diversità per cogliere sfumature nuove.

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