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Liam Neeson cerca L’Uomo Sul Treno, il thriller hitchcockiano di Jaume Collet-Serra

Dopo il successo internazionale di Unknown – Senza identità, Non-Stop e Run All Night – Una Notte Per Sopravvivere, Liam Neeson e il regista Jaume Collet-Serra si riuniscono per la quarta volta in L’Uomo Sul Treno – The Commuter, un thriller esplosivo sulla convulsa ricerca di un uomo per evitare un disastro su un affollato treno pendolare. Al fianco di Neeson ci sono Vera Farmiga e Patrick Wilson. Il film, in sala dal 25 gennaio, sarà proiettato domani in anteprima in una serata evento al The Space Cinema Moderno di Piazza della Repubblica, 43/45 (e noi di Cameralook.it vi abbiamo regalato 20 ingressi gratuiti!).

Michael (Liam Neeson) è un uomo d’affari che, un giorno, viene avvicinato da una sedicente psicologa (Vera Farmiga) e sfidato per gioco a identificare una specifica persona sul loro stesso treno prima dell’ultima fermata; finirà coinvolto in una pericolosa cospirazione criminale in cui è in gioco la sua stessa vita e quella di tutti i passeggeri.

L’Uomo Sul Treno pone una domanda al pubblico: se qualcuno ti chiedesse di fare qualcosa di apparentemente insignificante, ma di esito incerto, in cambio di un considerevole compenso economico, lo faresti? Il regista Jaume Collet-Serra spiega: “questa è la scelta filosofica che il nostro personaggio principale – un uomo di sessant’anni che è stato appena licenziato, non ha risparmi ed è indebitato fino al collo – si trova ad affrontare. Sta pensando solo a se stesso o sta prendendo in considerazione le possibili conseguenze morali di quello che gli viene richiesto? Questa è la domanda che vogliamo si faccia il pubblico”. Il regista aggiunge: “si può definire il sequel spirituale di Non-Stop, quando c’è un mistero che si dipana intorno al personaggio principale, l’impatto diventa più forte se lui è un uomo qualunque”.

Vera Farmiga

Vera Farmiga

Secondo Liam Neeson, anche la narrativa in tempo reale della storia, contribuisce al ritmo elettrizzante: “la storia si svolge quasi in tempo reale, il personaggio principale si rende conto di quello che ha messo in moto e si prefigge d’identificare la persona che possiede la chiave di tutta la cospirazione. Così, la tensione cresce a ogni fermata del treno in stazione, con nuovi passeggeri che salgono e nuovi indizi per lui. Il pericolo diviene gradualmente sempre più grande e il film diventa un thriller psicologico ad alta velocità, simile a L’Altro Uomo e Intrigo Internazionale di Hitchcock”.

Una modalità molto Hitchcockiana – pensate anche a La Signora Scompare o La Finestra Sul Cortile – e come in L’Altro Uomo, il regista voleva che un uomo normale si trovasse di fronte a una scelta morale. “Quanto è disposto a fare per soldi senza conoscere le conseguenze di quello che sta per fare? – si chiede NeesonQuando degli eventi straordinari capitano a persone normali, è importante che le prime scelte che questi personaggi fanno, siano quelle con cui noi, come pubblico, ci troviamo d’accordo e che poi l’azione subisca un incremento plausibile, proprio sulla base di queste scelte”.

Liam Neeson

Liam Neeson

La storia risultava attraente anche grazie alla prospettiva della narrazione: “mi piacciono i film che sono girati dal punto di vista del personaggio principale – osserva Collet-Serra così sappiamo esattamente quello che lui sa, nello stesso momento in cui lo scopre. Il pubblico è con lui ad ogni passo della storia, quindi apprendiamo che la sua famiglia è in pericolo solo quando lo scopre anche lui. Volevamo tenere la telecamera sul treno, lasciando trapelare che la sua famiglia è in pericolo senza però mostrarlo. Questo è un altro espediente tipicamente Hitchcockiano e ha guidato lo stile visivo, perché dovevamo assicurarci che vi fossero sempre sufficienti avvenimenti sul treno che giustificassero la nostra presenza lì”.

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