Alfred Hitchcock Psyco

Sir Alfred Hitchcock, il Maestro Ancora, il Maestro Sempre

29 aprile 1980, muore Alfred Hitchcock. Un nome, un simbolo, un Maestro di cinema e IL Maestro del Brivido. Nessuno come lui ha saputo creare la suspense in un film, sia esso un thriller o un giallo. Nella settima arte c’è indubbiamente un Prima di Hitchcock e un Dopo Hitchcock. Perchè Sir Alfred è stato un innovatore, un precursore, un infaticabile lavoratore, un genio, un illuminato, un visionario. Sì, perchè in quasi ogni film che ha diretto c’è una sequenza da manuale che ha scritto e ri-scritto il modo di girare un film. Il modo di fare cinema.

Alfred Hitchcock © Universal Pictures

Alfred Hitchcock © Universal Pictures

I suoi film sono sempre una (nuova) sorpresa

Il periodo di quarantena mi ha portato, con estrema gioia, a rivedere tutta la sua filmografia. Film che avevo già visto (come appassionato di cinema) e studiato (al Liceo e soprattutto per diversi esami universitari) ma che mi hanno sbalordito ancora una volta, come se fosse una prima visione. Ogni storia – quasi sempre tratta da romanzi – da lui tramutata in immagini, grazie ad una regia magistrale e rivoluzionaria diventa ancora oggi capace di appassionare, coinvolgere e scuotere chi guarda. Del resto Hitchcock, come sostenevano i critici della nouvelle vague è stato uno dei più grandi creatori di forme di tutto il Novecento. I suoi film, per quante volte li si riveda, sono ogni volta una sorpresa. Ogni volta aprono nuove prospettive attraverso cui osservare il mondo e guardare la vita.

Gli elementi chiave del cinema di Hitchcock

Gli anni ’20, ’30, ’40, ’50, ’60 e ’70: la macchina da presa di Alfred Hitchcok ha attraversato quasi 60 anni di Storia raccontando – attraverso storie sempre avvincenti, misteriose e inquietanti – anche la società con le sue mode, i suoi costumi. E soprattutto la sua psiche: Uomini e Donne, personaggi e protagonisti dei suoi film, sempre alla ricerca di una Verità, di una Giustizia, di una Salvezza (alla quale, quasi sempre, corrispondeva la Condanna di qualcun’altro/antagonista). A scandire lo sviluppo e l’evoluzione di ogni storia è sempre l’Anima dell’Uomo – i suoi Traumi, i suoi Desideri, il suo Inconscio – che deve fare i conti con il Destino e il Caso. In ogni film di Hitchcock, i veri protagonisti sono infatti i Dettagli. Allo spettatore, invitato dal Maestro, spetta sempre il compito di valutare, di decifrare, di capire e, soprettutto, di agitarsi. Nessuno, grazie ad un uso Modernissimo delle inquadrature (fisse, in movimento, in piano sequenza, con zoom,…) e del Montaggio, ha saputo creare (e, al presente, sa creare) la suspense e la tensione drammatica come Alfred. Nessuno, nessuno mai.

Alfred Hitchcock guarda estasiato la sua musa

Alfred Hitchcock guarda estasiato la sua musa Grace Kelly

Camei, dive e divi, capolavori

Divinità della settima arte (Il Cinema Secondo Hitchcock di Truffaut, è una Bibbia del cinema), Alfred Hitchcock resta un personaggio indelebile nella memoria collettiva anche grazie alle sue apparizioni nei suoi stessi film (qui trovate tutti i suoi camei), vere e proprie firme/autografi geniali, autoironiche e sofisticate (e, ripeto, moderne). La sua sagoma, il suo profilo, il suo vestito: Hitchcock negli anni è diventato un’icona mondiale unica e, ancora oggi, inarrivabile. Ma è stato soprattutto dietro alla macchina da presa che ha lasciato il segno, anche grazie alla sua capacità di dirigere le star più grandi di Hollywood: dive come Marlene Dietrich, Ingrid Bergman e la “sua preferita Grace Kelly; monumenti assoluti come James Stewart e Cary Grant (quattro film a testa). I risultati di questa somma (Regista+Star) sono Capolavori Immortali (impossibili citarli tutti, ho scritto l’elenco completo sotto).

I Prima e Dopo di Hitchcock

Non c’è solo un Prima e Dopo Hitchcock. Anche nella vita e nella carriera dello stesso cineasta ci sono diversi Prima e Dopo. C’è un Prima e un Dopo, ad esempio, legato al Paese di Produzione: i primi 26 film li girò in Gran Bretagna, i secondi 30 li diresse negli USA. E all’interno del periodo britannico c’è un Prima e un Dopo legato all’avvento del sonoro (i primi 10 lungometraggi, tra il 1922 e il 1929, sono muti: il primo film con il sonoro è Ricatto del 1929). Quel che invece ha rappresentato un Prima e un Dopo nella storia del cinema è stato senza dubbio Psyco, un capolavoro del brivido da lui diretto nel 1960, tratto dall’omonimo romanzo del 1959 di Robert Bloch e basato sulle vicende reali di Ed Gein. Qui siamo davanti ad una pellicola Leggendaria e famosissima, grazie al terrificante personaggio di Norman Bates (interpretato da Anthony Perkins) e alla celeberrima sequenza della doccia con Janet Leigh (che è addirittura diventata un documentario, 78/52). Lo stesso Hitchcock, il film a lui dedicato diretto nel 2012 Sacha Gervasi (ad interpretarlo fu Anthony Hopkins), è ambientato nell’epoca in cui, all’apice della sua carriera, il regista diresse Psyco, il film lo avrebbe consacrato il Maestro del Brivido.

Alfred Hitchcock sul set di Psyco © Universal Pictures

Alfred Hitchcock sul set di Psyco © Universal Pictures

Psyco e il nostro nuovo sguardo

Con Psyco, Hitch aveva un film con un finale a sorpresa attentamente architettato e un’astuta strategia di depistaggio in grado di distogliere l’attenzione dalla rivelazione. In occasione della prima uscita del film (nel giugno 1960, quasi 60 anni fa), Hitchcock insistette perchè le sale cinematografiche non consentissero agli spettatori di entrare a film iniziato – e rese poi questa regola parte integrante di una campagna pubblcitaria intelligente e ingegnosa che sottolineava i segreti terrificanti del film. I manifesti rimarcavano che “Nessuno…MA PROPRIO NESSUNO…sarà ammesso alla sala dopo l’inizio di ogni proiezione di Psyco di Alfred Hitchcock“, oppure che “Sarà consentito vedere Psyco solo dall’inizio!” e lo stesso Sir Alfred si fece vedere mentre implorava: “Non rivelate il finale – è l’unico che abbiamo!“. Tutto questo rese gli spettatori ancora più ansiosi di scoprire le risposte, anche a costo di comprare il biglietto e dover poi aspettare due ore prima di essere ammessi in sala. Questa è la realtà: Hitchcock ha cambiato le abitudini cinematografici degli spettatori di tutto il mondo. Ma soprattutto, ancora oggi, 40 anni dopo la sua morte, continua a cambiare il nostro sguardo. Con Hitchcock non c’è solo un Prima e un Dopo, c’è e ci sarà un Sempre.

Giacomo Aricò 


Tutti i film di Alfred Hitchcock

Gran BretagnaNumber 13 (1922), Il Labirinto Delle Passioni (1925), L’Aquila Della Montagna (1926), Il Pensionante (1927), Vinci Per Me! (1927), Il Declino (1927), La Moglie Del Fattore (1928), Virtù Facile (1928), Tabarin Di Lusso (1928), L’Isola Del Peccato (1929), Ricatto (1929), Giunone e il Pavone (1930), Omicidio! (1930), Parla Elstree (1930), Fiamma D’Amore (1931), Mary (1931), Ricco e Strano (1932), Numero Diciassette (1932), Vienna di Strauss (1934), L’Uomo Che Sapeva Troppo (1934), Il Club dei 39 (1935), Amore e Mistero (1936), Sabotaggio (1936), Giovane e Innocente (1937), La Signora Scompare (1938), La Taverna Della Giamaica (1939).

Alfred Hitchcock sul set del film Uccelli ( 1963) Uccelli, 1963 © Universal Pictures

Alfred Hitchcock sul set del film Uccelli ( 1963) Uccelli, 1963 © Universal Pictures

USARebecca – La Prima Moglie (1940), Il Prigioniero di Amsterdam (1940), Il Signore e la Signora Smith (1941), Il Sospetto (1941), Sabotatori (1942), L’Ombra Del Dubbio (1943), Prigionieri Dell’Oceano (1944), Io Ti Salverò (1945), Notorious – L’Amante Perduta (1946), Il Caso Paradine (1947), Nodo Alla Gola (1948), Il Peccato di Lady Considine (1949), Paura In Palcoscenico (1950), L’Altro Uomo (1951), Io Confesso (1953), Il Delitto Perfetto (1954), La Finestra Sul Cortile (1954), Caccia Al Ladro (1955), La Congiura Degli Innocenti (1955), Il Ladro (1956), L’Uomo Che Sapeva Troppo (1956, remake), La Donna Che Visse Due Volte (1958), Intrigo Internazionale (1959), Psyco (1960), Gli Uccelli (1963), Marnie (1964), Il Sipario Strappato (1966), Topaz (1969), Frenzy (1972), Complotto di Famiglia (1976).

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